il Fatto Quotidiano, 12 febbraio 2023
Cospito in ospedale e la guerriglia in città
Nei minuti in cui l’anarchico Alfredo Cospito, ristretto al 41 bis e in sciopero della fame da quasi 4 mesi, veniva trasferito, su disposizione del Dap, dal carcere di Opera al reparto speciale dell’ospedale San Paolo, nel centro di Milano iniziava la guerriglia urbana. Circa le 18,40 di ieri. Alle 17, il corteo anarchico è sceso in strada dalla zona dei Navigli verso viale Bligny. Qualcuno dalla “macchia nera”, prima di partire, dal microfono ha spiegato il caso dei presunti legami tra Cospito e la mafia raccontati in Parlamento dal deputato di Fdi Giovanni Donzelli. Dunque, tensione alta fin da subito. Circa 400 gli anarchici. Molti arrivati da Cuneo, Torino e Trento, il resto dalla solita squadra milanese. In prima fila, caschi, scudi e bastoni dietro allo striscione “Contro il 41 bis, per un mondo senza galere, libertà per tutti e tutte”. Un camion bianco a seguire. L’idea era arrivare in piazzale Lodi e lì finire. Da subito sono stati lanciati palloncini neri pieni d’acqua. L’azione, ben poco intelligente, di un reporter di rilanciare due palloncini ai manifestanti ha infiammato il corteo che era appena partito. Durante il percorso, sono state spaccate le vetrine di alcune banche, tra cui Credit Agricole, agenzie immobiliari e auto di Eni. A quel punto le forze dell’ordine, poco prima di corso Lodi, hanno fatto muro. Motivo, le troppe spaccate. È ini – ziata la guerriglia, con gli anarchici respinti in via Alta Guardia. Strada devastata. Lanciato di tutto, fumogeni, ma anche pietre, bottiglie. Esplosi decine di petardi e diverse bombe carta. La “macchia”si è spostata poi in via Giulio Romano e da qui, rincorsa dalle forze dell’ordine, è tornata indietro, risalendo viale Bligny verso la Darsena a quell’ora affollata. Cariche si sono ripetute ogni pochi passi, mentre gli anarchici hanno continuato a lanciare pietre e altro, devastando i dehor dei locali. Il corteo, ormai spezzato, dopo aver superato la Darsena è sceso lungo l’alzaia Pavese verso via Gola, da sempre fortino anarchico. In tutto questo la notizia del ricovero di Cospito. Una decisione resa necessaria dal fatto che l’anarchico, già condannato a dieci anni per la gambizzazione dell’ex ad di Nucleare Ansaldo, Roberto Adinolfi, da ieri rifiuta anche gli integratori e rischia “un edema cerebrale”. Il ministero della Giustizia di Carlo Nordio ha spiegato che il ricovero è disposto in via precauzionale su indicazione dei medici di Opera dove si trova da 30 gennaio. Le condizioni sono ritenute stabili. Il ricovero dovrà essere confermato dal tribunale di Sorveglianza.