Il Messaggero, 11 febbraio 2023
Intervista a Milo Manara. Parla di erotismo
Quando si parla di erotismo, nessuno batte Milo Manara. Fra i più celebri illustratori e fumettisti a livello mondiale, le sue eroine procaci, allusive e tentatrici hanno fatto sognare generazioni intere, emerse da un sogno felliniano in una notte di mezz’estate. Feltrinelli Comics sta ripubblicando tutte le opere di Manara e il prossimo martedì, per San Valentino, è il turno di Storie di Miele. Candid Camera. Biondissima, ispirata a Kim Novak «lei era soprannominata così, Miele» – esordì nel 1968 nello scandaloso volume Il profumo dell’invisibile e «se chiudiamo gli occhi, Miele esprime la perfetta rappresentazione dell’idea del sesso», afferma Manara. Fraterno amico di Hugo Pratt e Federico Fellini, il 77enne Maurilio Manara, detto Milo, è il cantore visivo dell’erotismo ma oggi è molto preoccupato per l’autocensura imposta dal politicamente corretto, tanto da affermare che «senza libertà non si può essere artisti».Manara, cos’è l’erotismo?«L’elaborazione culturale del sesso».Bellissima. Può spiegarci meglio il concetto?«Non riguarda il sesso né l’incontro dei corpi ma coinvolge la mente. L’erotismo è uno sguardo, un’allusione, un’alchimia, una promessa».Le sue eroine ci ipnotizzano con la loro bellezza, con sguardi e pose ad alto tasso erotico. Se la sua carriera cominciasse oggi, sarebbe libero di disegnarle?«Non credo. Anzi, temo che l’autocensura mi impedirebbe di farlo».Addirittura.«Oggi impera un clima da politicamente corretto e per il timore di offendere qualcuno o di non rispettare qualcosa, si finisce per evitare d’agire pur di scongiurare guai. I limiti debbono esserci, ovviamente, ma il politicamente corretto è imbarazzante proprio perché ci spinge ad agire contro il nostro pensiero».Attraversiamo un’emergenza culturale?«Noi dobbiamo essere consapevoli di vivere in una società in pericolo. Pensi a Charlie Hebdo, una vicenda che mi ha travolto anche personalmente con la morte del mio fraterno amico, Georges Wolinski. Ripensare a quell’attentato evoca un lutto personale e una sensazione d’allarme generale. Dimostra chiaramente che non c’è libertà perché c’è chi controlla e punisce e quel che è peggio è che non serve nemmeno più una fatwa, come è accaduto per Salman Rushdie. Basta che qualcuno, una persona qualsiasi, si senta offeso e decida di punire i colpevoli».A queste condizioni, è ancora possibile essere artisti?«Non credo si possa essere artisti se bisogna scegliere fra la libertà e la sopravvivenza».Ha ascoltato le parole di Chiara Ferragni all’Ariston? Quel “Pensati libera”, riferito al rapporto con il corpo le è piaciuto?«Non seguo la tv. Non per snobismo ma perché anni fa, con Federico Fellini, ci lanciammo in una campagna contro tutte le trasmissioni interrotte dalla pubblicità. Sono d’accordo con la Ferragni, è assolutamente necessario pensare il rapporto con il proprio corpo in totale libertà».Le sue eroine dalle curve perfette sono molto poco inclusive. Gliel’hanno mai detto?«Sono antistorico, lo so. Ma Miele e le altre donne (Feltrinelli Comics ha già pubblicato Lockdown Heroes e i primi sei volumi della Biblioteca Manara, ndr.) affiorano da un sogno felliniano, sono perfette proprio come i nostri ideali erotici. Con i miei disegni voglio celebrare la femminilità in senso astratto, senza aggettivi, oserei dire in modo neoplatonico. Ma mi lasci dire, non ho assolutamente nulla contro le donne curvy, ci mancherebbe altro».L’anno scorso è stato censurato in America. L’ha turbata?«Non mi turba la censura, semmai mi stupisce».Ci ricorda i fatti?«Per conto della Marvel stavo firmando le copertine degli albi dei loro supereroi. Quando è venuto il momento di disegnare la Donna Ragno, ho scelto una posa plastica, arrampicata su una parete. Ma il corpo femminile gli sembrò troppo eroticizzato, addirittura scandaloso e gli piazzarono il titolo sul sedere, giusto per essere chiari. Non mi turba la censura, mi stupisce l’ipocrisia».Frank Miller sta lavorando ad una serie tv internazionale su Corto Maltese. La intriga?«Mi incuriosisce parecchio. Mi piace che un grande artista, una persona intelligente ed affermata come Miller, voglia firmare un omaggio a Hugo Pratt e alla sua arte. È bellissimo».E Zerocalcare, le piace?«Molto. È l’autore del nostro tempo, capace di raccontare la società padroneggiando molteplici registri: comico, drammatico, commovente. Sì, Zerocalcare è un autore completo».