Corriere della Sera, 11 febbraio 2023
Se il vicepresidente dei conservatori britannici è schierato a favore della pena capitale
È stringente la logica con cui il nuovo vice presidente dei conservatori britannici, Lee Anderson, si è schierato a favore della pena capitale. «Nessuno ha mai commesso un reato dopo essere stato giustiziato», ha detto in un’intervista a The Spectator (realizzata prima, ma pubblicata all’indomani della sua nomina) che è esplosa come una bomba sul malridotto partito in cui si continua a guardare con ammirazione agli uomini come Boris Johnson responsabili del disastro, Brexit in primo luogo. «Il tasso di successo è del cento per cento», ha aggiunto, convinto che condannare a morte voglia dire anche fare risparmiare denaro allo Stato.
Non è la prima volta che Anderson si fa notare per le sue uscite. È stato sempre lui ad affermare che molti ricorrono alle «banche del cibo» perché non sanno fare la spesa in modo oculato, a proporre di boicottare la nazionale di calcio per il rito dell’inchino contro il razzismo e a criticare perfino il «suo» governo per un atteggiamento troppo debole contro gli immigrati clandestini. «Chi viene trovato su un barchino nella Manica – ha sostenuto – andrebbe messo su una fregata della Royal Navy e riportato a Calais». Secondo i giornali britannici tra i «tories» c’è chi si mette le mani nei capelli pensando agli altri guai che potrebbe combinare questo parlamentare chiacchierone (scelto un po’ a sorpresa dal premier Rishi Sunak) e chi pensa invece che sia la persona giusta per tentare di resistere in quelle zone del centro-nord, tradizionalmente laburiste, conquistate nelle ultime elezioni.
Proprio dalla «Red Wall» arriva questo cinquantaseienne che ha fatto per dieci anni il minatore, come il padre, prima di dedicarsi alla politica. Era consigliere comunale laburista quando abbandonò il partito dopo essere stato sospeso per un’azione dimostrativa contro alcuni campeggiatori abusivi. Nel 2019 ha portato i conservatori alla vittoria ad Ashfield, nel Nottinghamshire. In campagna elettorale, di fronte alle telecamere, fece credere che un amico precedentemente indottrinato fosse un cittadino che lo sosteneva. All’intervistatrice della Bbc che gli ha recentemente ricordato questo episodio ha risposto: «E lei, lei non ha mai detto una bugia?». Una logica stringente.