Corriere della Sera, 11 febbraio 2023
Incidente: muore schiacciato a Civitavecchia
ROMA Nemmeno mezz’ora e Alberto Motta sarebbe sceso da quel muletto, i container erano caricati tutti sulla nave e lui, a bordo di quel mezzo meccanico, aveva il compito di recuperare gli attrezzi che erano serviti per la movimentazione. Aveva quasi finito. Il muletto non gli ha dato il tempo, si è ribaltato all’improvviso, gli è andato sopra,lo ha schiacciato.
È successo ieri nel porto di Civitavecchia, alle otto e un quarto di mattina. E ora tocca alla Procura della Repubblica cercare di capire perché è successo. A indagare nel porto anche la polizia marittima e di frontiera. La zona è stata immediatamente transennata e i portuali hanno reagito subito con uno sciopero di 24 ore, cominciato a mezzogiorno di ieri.
Aveva 29 anni Alberto, i porti erano una tradizione di famiglia, ci lavorava il nonno, e la mamma, e anche il patrigno. Con loro viveva, non aveva ancora deciso se sposarsi. Ma il porto era la sua seconda famiglia, come sa bene chi conosce la comunità che si stringe nel lavoro attorno alle navi, sopra le banchine.
«Il prezzo che stanno pagando i porti per gli incidenti sul lavoro è troppo alto – commenta Alessandro Borgioni, dirigente della Cgil e responsabile regionale della portualità —. Servono degli ispettori. I porti svolgono un ruolo strategico, l’80 per cento delle merci che vengono da fuori arrivano nei porti». Borgioni Alberto e tutta la sua famiglia. «Un ragazzo educato, allegro, culturalmente preparato – ricorda – Ma non lo dico perché adesso non c’è più. Era davvero così».
La ricostruzione
Alberto Motta aveva già caricato i container su una nave quando
il muletto si è ribaltato
L’incidente di Civitavecchia è l’ultimo di una serie che in due giorni ha colpito due porti e coinvolto due lavoratori. Anche a Trieste c’è stato di mezzo un muletto, quello stesso mezzo meccanico che ha ucciso Alberto a Civitavecchia. Paolo Borselli, 58 anni, lo stava guidando in retromarcia quando ne ha perso il controllo ed è caduto in mare. Inutili sono stati i tentativi di rianimarlo. Ma anche in questo caso sono in corso indagini.
Immediata anche a Trieste la reazione: uno sciopero di ventiquattro ore che i sindacati nazionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno indetto in tutta Italia lasciando libertà ai porti di scegliere le modalità. Agli scioperi hanno aderito altre città portuali, Napoli e Livorno tra queste.
Edoardo Rixi, vive ministro delle Infrastrutture, ieri è intervenuto: «La sicurezza sul lavoro è una priorità inderogabile. In attesa di conoscere l’esito delle indagini sulle dinamiche delle tragedie nei porti di Trieste e Civitavecchia, nei prossimi giorni faremo il punto della situazione con le associazioni di categoria Assoporti e Assiterminal».