il Fatto Quotidiano, 10 febbraio 2023
Il Crédit Suisse crolla ancora
La ricapitalizzazione di Credit Suisse per 4 miliardi non ha frenato l’emorragia sui depositi (deflussi oltre 110 miliardi di franchi svizzeri nell ’ultimo trimestre): la banca ha messo a segno il peggior rosso (oltre 7 miliardi) dal 2008. Ora si prepara ad affrontare un 2023 in apnea, prevedendo ancora una perdita. Il titolo a Zurigo ha lasciato sul terreno il 14,7%, a 2,77 euro. Nei piani del ceo Ulrich Koerner, l’utile dovrebbe tornare entro il 2024 dopo 9 mila uscite entro il 2025 e un drastico ridimensionamento e scorporo dell’i n v e s tment banking, al centro degli scandali che negli ultimi anni hanno messo in ginocchio la banca. Nell’ultimo trimestre del 2022, la perdita di Credit Suisse è stata di quasi 1,4 miliardi di franchi. A novembre aveva emesso un profit warning dovuto a oneri di ristrutturazione, a minore attività sui mercati dei capitali e la fuga di grandi clienti, affermando di aspettarsi una perdita fino a 1,5 miliardi di franchi svizzeri. L’istituto ora stima spese di ristrutturazione per il 2023 pari a circa 1,6 miliardi di franchi svizzeri e per il 2024 pari a 1.