il Fatto Quotidiano, 9 febbraio 2023
I Prestanome
Giuro che l’altra sera, per un attimo, ho avuto il dubbio che anche Mattarella e la figlia fossero entrati nella premiata scuderia Presta, buoni ultimi dopo Benigni, Amadeus, Morandi, Bonolis, Clerici, Cuccarini, Ventura, Isoardi, Belén, Perego e naturalmente Bin Rignan. Poi però ho capito che il Capo dello Stato non era al Festival di Sanremo in carne e ossa per quel prosaico motivo, ma per una ben più elevata missione: salvare la Nazione da un incidente diplomatico con l’Ucraina aggredita e, più modestamente, salvare quel gran genio di Carlo Fuortes, el tanguero de Avenida Mazzini, che grazie all’Operazione Vespensky rischiava los dientes y tambien el culo dopo la monumental figura de mierda del videomessaggio di Zelensky declassato a letterina ad Amadeus. Ma persino Mattarella nulla ha potuto contro altre due immani catastrofi: il pistolotto diabetico di Benigni sulla Costituzione che prima era la più bella del mondo, poi nel 2016 quando Renzi voleva sfracellarla divenne orrenda e ora è tornata bellissima, infatti armiamo quello che scrive la letterina come se non ci fosse un domani e un articolo 11; e i pensierini da terza elementare della pikkola Kiara Ferragni, che insieme al resto hanno sortito l’effetto collaterale di resuscitare Salvini nella sua veste più consona: quella di critico musicale di Sanremo. Ma non è colpa sua.
Nessuno lo ricorda, ma ci fu un momento, prima che i giornaloni virassero le lingue sulla Meloni, in cui il Cazzaro Verde era il loro idolo: fu nel febbraio del 2019, quando si mise a difendere la prescrizione, il Tav Torino-Lione, gli inceneritori, le trivelle, persino i Benetton e a bombardare i 5Stelle e il primo governo dell’odiato Conte. Sambuca Molinari, allora direttore della Stampa, lo promosse a esperto di Festival con ben due ficcanti interviste, modello watchdog anglosassone. Domande da ko: “Ma lo sa di aver vinto a suo modo il festival? Si parlava molto di lei…”. “Pio e Amedeo parlavano di lei. Le sono piaciuti?”. “Ma allora Baglioni le piace?”. “Sentendo E tu con chi avrebbe voluto stare accoccolato ad ascoltare il mare?”. “Ma la sua vita è più spericolata oggi o quando ha preso la Lega morente ed è partito in tour?”. “Cantanti preferiti?”. “La canzone che ha segnato un momento della sua vita?”. “Va ai concerti con suo figlio?”. “Baglioni si è detto lusingato per avere una persona tanto illustre come spettatore. Bisio ha detto che lei è simpatico… Non starà diventando troppo popolare?”. Mancava il classico “Ma come fa a essere così bello e così bravo?”. Ma solo perché Salvini, nel frattempo, era annegato nella saliva.