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 2023  febbraio 09 Giovedì calendario

Reportage dallo Champagne

LA METAÈ il luogo giusto per festeggiare San Valentino alla grande. Bastano 90 minuti in auto da Parigi, per immergersi in quell’angolo nobile di Francia che da secoli fa sognare tutti con le sue bollicine. S’imbocca l’Autoroute de l’Est e in poco più di cento chilometri ci si ritrova nella più settentrionale delle province vinicole francesi, la Champagne, divisa in Aube e Marne, tra Reims ed Épernay, culla delle etichette più rinomate. In Aube, la zona più a sudest della regione Champagne, quella meno nota, i produttori non hanno nomi altisonanti a tutto vantaggio dell’eccellente rapporto qualità/prezzo (aube-champagne.com). Il territorio è ricco di percorsi spettacolari. Non occorrono mappe dettagliate, né bussole, basta seguire i cartelli della Route touristique du Champagne (tourisme-en-champagne.com).SCORTAIl bello del viaggio, ideale per fare scorta di bollicine, sta nel piacere di conoscere il territorio, fermarsi nei borghi dai piccoli viticoltori e degustare i loro champagne per scoprire quello che più piace. Non c’è che l’imbarazzo della scelta, i vigneron qui sono circa 5mila. E i prezzi di champagne eccellenti, anche se poco conosciuti, in Aube partono da circa 16 euro a bottiglia. La prima tappa del viaggio è il borgo di Bayel, nella Côte des Bar, sede delle Cristalleries Royales de Champagne (bayel-cristal.com), volute dal re Luigi XIV nel 1666, e fornitrici di corte fino al 1727, dove da secoli ripetono i gesti imparati dai nostri mastri vetrai di Murano. Una breve sosta a Bar sur Aube per ammirare le case a colombage, e poi via verso Urville dove si cela una delle piacevoli sorprese della regione: lo champagne Domaine Drappier, vignaioli dal 1604. La prestigiosa sede aziendale, un tempo abitata dai monaci cistercensi di Clairvaux, comprende splendide cantine a volta del XII secolo. Inoltrandosi in un fitto bosco si costeggiano i confini dell’Aube fino a Mussy e poi si segue per Les Riceys, patria di quel rosè tanto amato da Luigi XIV. Sono tre borghi fortificati in uno ed è l’unico comune in Francia con 3 denominazioni di origine controllata: Champagne, Coteaux Champenois e Vin Rosè des Riceys.GRATICCIOCircondata da 6000 ettari di vigne che si alternano a valli, costoni, foreste e corsi d’acqua spicca Troyes, preziosa città d’arte dal sapore medievale a forma di tappo di champagne. Il centro storico dell’antica capitale dello Champagne abbonda di strette viuzze in pavée, belle case a graticcio, hotel particulier in stile rinascimentale, antiche chiese dalle superbe vetrate, importanti musei. Da Troyes si raggiunge Epernay attraversando la prestigiosa Côte des Blancs, falesia calcarea patria di eccellenti chardonnay. Il versante orientale è completamente coperto di vigne da cui provengono i vini bianchi, fini ed eleganti, utilizzati nelle cuvée più prestigiose e nei blanc de blancs. A Epernay si entra nel cuore delle tre grandi zone vinicole: la Côte des Blancs, la vallée de la Marne e la Montagne de Reims. Non a caso si dice che «bere dello champagne a Epernay è un po’ come ascoltare le melodie di Mozart a Salisburgo». Camminando lungo la centralissima Avenue de Champagne, sfilano davanti agli occhi gli edifici del XIX secolo, sedi delle case più famose e si coglie il senso della celebre frase. La frenetica attività in superficie contrasta con la quiete sotterranea dove riposano milioni di bottiglie.GALLERIEI palazzi sorgono su decine di chilometri di gallerie, scavate nel gesso, dove la temperatura rimane sempre costante e sono storicamente utilizzate per la conservazione dello champagne. La frizzante passeggiata sotterranea è un’esperienza da non perdere. Nei dintorni si nascondono borghi di grande interesse, come Hautevillers, reputato per l’antica abbazia benedettina legata a Dom Perignon, il belvedere e il trionfo di insegne in ferro battuto nel piccolo centro storico. In tutta la Valle della Marna, vocata alla coltivazione di Pinot Meunier, il vitigno che dà il bouquet fruttato al nobile vino, i vigneti, coronati da foreste, corrono a perdita d’occhio punteggiati da borghi, castelli e chiese. Il percorso tra Epernay e Reims, attraversa la Montagne de Reims, un piccolo rilievo coperto di foreste, graziosi villaggi storici e di quelle vigne che danno origine ai cru migliori dello Champagne.Ornella D’Alessio

L’ITINERARIO
Eccellente e possibile. La patria del mitico vin du diable, come era chiamato lo champagne ai tempi di re Sole, circonda la città di Reims, annunciata dalle guglie della maestosa cattedrale in puro stile gotico dove venivano incoronati i re di Francia. In realtà l’antica città è presa d’assalto da turisti di tutto il mondo più per le maison de champagne e le loro chilometriche cantine-gallerie scavate in periodo gallo-romano, che per i suoi splendidi monumenti. Le aziende più famose sono raggruppate nel quartire Champ de Mars e sui pendii di Saint Nicaise: tra le altre Krug, Pommery, Taittinger, Piper-Heidsiek, Mumm. La maison Veuve Clicquot Ponsardin, una delle più antiche, vanta una rete di 24 chilometri di gallerie, scavate nel gesso a 25 metri di profondità, dove la temperatura è costante sui 10/11°. Ogni Crayeres, le sale scavate in epoche molto lontane, porta il nome di un dipendente che abbia lavorato almeno 40 anni per la Maison. Molto invitante il negozio dove si sceglie tra un’infinità di gadget nella inconfondibile livrea arancione Veuve Clicquot.
LA SCALA
Spettacolari le cantine della Maison Ruinart, la più antica casa di champagne. Una scala scende fino a 30 metri nel sottosuolo per raggiungere le antiche gallerie scavate dai romani nel tufo, le uniche riconosciute Monumento Storico di Francia. E per concludere il viaggio in bellezza, con una lussuosa cena: Les Crayeres, considerato uno dei migliori ristoranti al mondo, situato nello storico castello appartenuto a Madame Pommery, circondato da 7 ettari di parco. È uno dei veri templi dell’alta gastronomia francese, guidato dallo chef Philippe Mille, due stelle Michelin. L’entrata in stile liberty del castello introduce nelle sale sontuose e riccamente decorate, dove impera l’inconfondibile stile francese del lusso sfrenato. Il servizio è impeccabile. La nuova tendenza naturale sbarca in tutta la regione dello Champagne, dove cresce il numero dei vigneron che si gettano sul biologico e sul biodinamico. Il caposcuola indiscusso già dagli anni Settanta è senz’altro Jacques Beaufort (champagnebeaufort.com) ad Ambonnay con i suoi straordinari millesimè demisec.
GURU
Altro guru dello champagne naturale è Anselme Selosse, garage-vigneron capace di produrre vini potenti e segnati dal terroir, acclamati in tutto il mondo. Imperdibile il suo Extra Brut Version Originale. Qualche dato su cosa producono quei mitici 34.300 ettari: le bottiglie spedite nel mondo, Francia inclusa, nel 2021 (i dati 2022 non ci sono ancora) sono state 320 milioni per un valore record di 5,7 miliardi di euro, solo in Italia nel 2021 sono state spedite 9,2 milioni (+32,8% rispetto al 2020). L’Italia è il 5° paese nella classifica dei mercati all’export.