Corriere della Sera, 5 febbraio 2023
Biden fa abbattere il pallone cinese
«È venuto giù come un Kleenex stropicciato», ha detto ieri sera una delle persone che, sulla costa del South Carolina, hanno assistito all’abbattimento del pallone aerostatico spia cinese che ha sorvolato per tre giorni i cieli degli Stati Uniti.
Non è stata una sorpresa: Joe Biden aveva chiesto di colpire la gigantesca mongolfiera – 60 metri di diametro – appena entrata nello spazio aereo Usa, in Montana, ma i militari avevano chiesto al presidente di desistere, temendo che i detriti delle attrezzature elettroniche appese al pallone, e lo stesso aerostato, potessero colpire qualcuno al suolo. Era, quindi, prevedibile che, una volta arrivato sul mare, la causa di un incidente senza precedenti nelle tormentate relazioni tra Stati Uniti e Cina sarebbe stato abbattuto. È stato lo stesso Biden a spiegarlo: in mattinata aveva risposto «ce ne stiamo occupando» a chi gli chiedeva notizie del pallone. Poi, dopo l’abbattimento: «Avevo detto al Pentagono di abbatterlo appena non fosse stato pericoloso per i nostri cittadini: è quello che hanno fatto».
Compiuto da due caccia dell’Air Force, l’abbattimento è stato in qualche modo preannunciato, un’ora prima dell’azione, dalla FAA, l’agenzia federale per l’aviazione civile, che ha ordinato ai tre aeroporti della zona – Charleston e Myrtle Beach in South Carolina e Wilmington in North Carolina – di sospendere decolli e atterraggi e di allontanare gli aerei dalla zona «a causa di un’operazione di sicurezza nazionale attualmente in corso».
La grande mongolfiera è stata colpita con un missile quando, dopo aver sorvolato Montana, Idaho, Missouri e South Carolina, ha superato la costa atlantica degli Usa: il relitto è caduto in mare a breve distanza dalle spiagge, cosa che dovrebbe facilitarne il recupero.
Washington ha preso molto sul serio l’incidente che Pechino aveva cercato di minimizzare parlando di un pallone per ricerche meteorologiche sfuggito al controllo: la visita che il Segretario di Stato, Anthony Blinken, avrebbe dovuto fare in Cina proprio in questi giorni è stata rinviata. Gli americani sono convinti che l’aerostato fosse uno strumento di spionaggio anche se non particolarmente pericoloso: fa parte di un sistema di aerostati di sorveglianza che il gigante asiatico usa da tempo e che integra l’azione dei satelliti spia che operano su orbite basse. Del resto in questo momento in giro per il mondo volano almeno altri due aerostati cinesi di questo tipo.
Probabilmente Washington vuole sfruttare un incidente che certamente imbarazza Pechino, per costringere il suo avversario strategico sulla difensiva. E magari, alimentare tensioni tra la dirigenza politica e quella militare: se, come pare, Xi Jinping voleva davvero avviare un chiarimento con Biden, questo incidente non deve averlo fatto felice.