Il Messaggero, 4 febbraio 2023
Faccia a faccia tra Totti e Ilary
L’ennesimo round della guerra del guardaroba, combattuta dalla scorsa estate tra Francesco Totti e Ilary Blasi, ha visto i due quasi ex coniugi fronteggiarsi in un faccia a faccia di due ore davanti al giudice della settima sezione civile del Tribunale di Roma, Francesco Frettoni. Gli oggetti del contendere sono i Rolex che la conduttrice di Mediaset ha portato via lo scorso giugno dalla cassetta di sicurezza che la coppia aveva in banca, ma anche i gioielli di Ilary che l’ex capitano giallorosso – come ripicca – le ha fatto sparire dal portagioie della loro villa all’Eur, insieme alle borse e alle scarpe griffate spostate dalla cabina armadio, ma già rientrate nella disponibilità della showgirl.
L’UDIENZA
Marito e moglie ieri sono arrivati in viale Giulio Cesare, sede del Tribunale civile, a bordo delle loro auto: Range Rover scura per Ilary e una Smart nera con i vetri oscurati per Francesco. Insieme a loro, sul sedile del passeggero, i rispettivi avvocati. Gli stati d’animo sono sembrati molto diversi: la Blasi sorridente e scherzosa, Totti scuro in volto, corrucciato, probabilmente preoccupato. I due sono stati ascoltati dal giudice sia singolarmente, che congiuntamente. Entrambi, nel corso della terza udienza sulla questione, hanno rivendicato il possesso dei Rolex. Sui gioielli, ovviamente, era impossibile per Totti dimostrarne l’uso, essendo prettamente femminili. La stessa cosa vale per le scarpe e le borsette firmatissime – e costosissime – che il pupone aveva tolto dal guardaroba della Blasi e nascosto nella loro spa di casa. Avendo ritrovato questi accessori, la pretesa restitutoria della soubrette, su questo punto, è venuta meno.
IL BOTTINO CONTESO
La parte più di valore del bottino conteso tra i coniugi in via di separazione riguarda quindi i Rolex, che l’ex calciatore rivuole indietro. Ilary sostiene si tratti di orologi unisex che il marito le aveva regalato e che usava lei; lui sostiene che siano modelli da uomo e avrebbe prodotto nel giudizio il certificato che ne attesta la sua proprietà (specie del Rolex più prezioso, che vale da solo tra i 700 e i 900mila euro).
LA PROVA DEL CINTURINO
Non bisogna sottovalutare un dettaglio: la proprietà del bene conteso, in questo tipo di causa, non è dirimente. Non importa chi sia stato ad acquistare l’oggetto in questione: quello che conta è dimostrarne l’utilizzo. Per questo motivo potrebbe scattare la prova del cinturino, per dimostrare – in base alla sua larghezza – chi usasse abitualmente i preziosi orologi. Il giudice, dopo aver sentito le versioni di Totti e della Blasi, si è riservato. Nella prossima udienza sceglierà se proseguire con l’istruttoria, ascoltando i testimoni – circa una decina, tra amici e parenti – citati dalla coppia, oppure se prendere una decisione sulla base degli elementi probatori raccolti fino a questo momento.
LA TRATTATIVA
Intanto ieri sera, al termine dell’udienza, l’avvocato Antonio Conte (legale dell’ex capitano della Roma) e l’avvocato Alessandro Simeone (legale della presentatrice tv) si sono confrontati ancora una volta per vedere se esistono i margini per raggiungere un accordo e chiudere al più presto almeno questo contenzioso. Quella più importante, ovviamente, è la causa di separazione tra i coniugi: la prima udienza è stata fissata per il 14 marzo davanti al presidente del Tribunale di Roma. Una deadline, ossia l’ultima data utile per trovare una via extragiudiziale su mantenimento e affidamento dei figli. Se si procederà con una separazione consensuale, infatti, la guerra del guardaroba verrà risolta con un accordo tombale. Altrimenti, se si dovesse proseguire con una separazione giudiziale, la causa secondaria sulla contesa di Rolex e gioielli potrebbe essere inglobata e assorbita da quella principale.