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 2023  febbraio 02 Giovedì calendario

Il braccio di ferro per la democrazia

Che la democrazia, nel mondo, sia in ritirata da un po’ di anni, si sa. Aveva fatto un gran balzo a partire dagli Anni Novanta, con la caduta dell’impero sovietico, fino a un massimo nel 2017: da allora, il numero di Paesi che si possono in qualche misura definire democratici è calato. Non tutte le democrazie sono uguali, però. Alcune sono piene: oltre al sistema elettorale, garantiscono anche le libertà di espressione, di organizzazione, di proprietà e lo Stato di diritto. Altre sono solo democrazie elettorali, nelle quali si vota ma le libertà sono, in diverse misure, limitate. Poi ci sono le autocrazie elettorali, per esempio la Russia di Putin, e le autocrazie tout court, chiuse, come la Cina. Questa è la classificazione che ha scelto Ourworldindata.org, il progetto di open data legato alla Oxford University, sulla base di definizioni dei diversi regimi date da studiosi della materia. In una recente elaborazione, il centro di ricerca ha studiato l’evoluzione nel tempo di queste quattro forme di sistema politico. In un indice da zero a uno (piena democrazia liberale), nel 1789, anno della Rivoluzione Francese, i tre Paesi che risultavano meno peggio erano Stati Uniti (0,35), Francia (0,27), Gran Bretagna e Irlanda (0,24), ma si trattava di democrazie elettorali, non liberali. Da allora, le forme di democrazia sono lentamente cresciute, pur tra cadute drammatiche durante la prima e la seconda guerre mondiali. Nel 1991, al crollo dell’Urss, le democrazie erano il 39% del totale dei sistemi politici del mondo (21% le elettorali, 18% le liberali) mentre le autocrazie erano il 61%. Nell’anno di massimo splendore, il 2017, le democrazie erano balzate a più della metà dei regimi politici mondiali: il 33% elettorali e il 21% liberali; le autocrazie cadute al 46%. Nel 2021, le democrazie elettorali sono scese al 31% e quelle liberali al 19%. Le autocrazie chiuse avevano toccato un minimo dell’11% nel 2012 ma da allora si sono espanse, al 16% nel 2021, anno in cui le autocrazie elettorali erano il 34%. Sempre al 2021, Ourworldindata.org nota che nelle autocrazie vivevano 5,55 miliardi di persone, delle quali 2,05 in quelle chiuse; nelle democrazie elettorali, 1,25 miliardi e in quelle liberali 1,05 miliardi. Visto in astratto, sembra un braccio di ferro lungo secoli, senza mai un vincitore. Nella realtà, è la l’attrito quotidiano tra le persone e chi le governa.