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 2023  febbraio 01 Mercoledì calendario

Sempre più romanzi giapponesi

In crescendo. Negli anni Sessanta (tutti e dieci), in Italia uscirono 25 titoli di autori giapponesi. Tre decenni dopo, nei Novanta (i primi della Murakamimania, ma c’era anche Banana Yoshimoto a trainare il mercato) erano già 87. Il conto è andato salendo, sempre di più, inesorabilmente, prima gli scrittori e poi le scrittrici, tanto che tra 2020 e 2022 sono stati pubblicati 120 tra romanzi e saggi made in Japan. E questo 2023 si annuncia – dicono gli editori – «molto promettente».
Giappone sognato. Oriente tecnologico e tradizionalissimo; fiori di ciliegio e omicidi; storie d’amore delicate e l’abisso degli hikikomori, i ragazzi che «si ritirano dalla vita». Qualunque essa sia, con le sue contraddizioni, il mix tra futuribile e samurai, tra caffè consolatori e veri maestri, la formula funziona: nella narrativa il Giappone vince. Oltre a Come petali nel vento, solo a gennaio sono usciti romanzi come Omicidio a Mizumoto Park (traduzione di Cristina Ingiardi, Piemme, se ne è occupata «la Lettura» #580) di Tetsuya Honda, e Gli amanti della notte (traduzione di Gianluca Coci, e/o) di Mieko Kawakami. E poi ci sono le riedizioni di grandi autori, come Il sole si spegne di Dazai Osamu (a cura di Alessandro Passarella, Atmosphere) o, per la prima volta in Italia, In punta di penna di Yukio Mishima (traduzione di Alessandro Clementi degli Albizzi, Feltrinelli; se ne è occupato Marco Del Corona su «la Lettura» #583 in edicola).
Anche il «Corriere della Sera» è da sempre attento alla produzione libraria giapponese. Lo ha fatto nel 2021 con la serie «La grande letteratura giapponese» in 25 volumi, seguita nel 2022 dai 28 saggi di «Giappone. Storia, cultura, stile di vita» e, appena conclusa, dalla collana «Giappone. Crimini e misteri», queste ultime acquistabili su store.corriere.it. È invece in edicola con il quotidiano Tokyo tutto l’anno (illustrato da Igort) di Laura Imai Messina, l’italiana innamorata del Giappone. (a. sac.)