Il Messaggero, 31 gennaio 2023
Scuola: Tutti pazzi per lo Scientifico. Il Classico non piace più
ROMA Continuano a crescere i licei, nelle preferenze degli studenti, ma tra i vari indirizzi perde quota il classico. Tra gli istituti più richiesti ci sono anche i tecnici, scelti da un ragazzo su tre, con un’impennata nel settore economico, in calo invece i professionali. Ieri si sono chiuse le iscrizioni degli alunni di terza media per il prossimo anno scolastico e, secondo i primi dati diffusi dal ministero dell’Istruzione e del merito, quasi 6 ragazzi su 10 in Italia decidono di frequentare un liceo. Un trend in continua crescita, negli ultimi anni: si tratta infatti del 57,1% di iscrizioni contro il 56,6% di un anno fa. Una aumento nelle preferenze che riguarda diversi indirizzi liceali ma non il classico che, invece, continua a perdere quota. A settembre infatti studierà il greco e il latino solo il 5,8% dei ragazzi di terza media contro il 6,2% di un anno fa.
IN CRESCITA
Tra i licei, invece, difende il suo primato lo scientifico con il 26,1% di iscrizioni, rispetto al 26% dello scorso anno. In questo ambito, lo scientifico tradizionale raccoglie il 14,1% delle preferenze crescendo di uno 0,1% rispetto al 2022. Il liceo linguistico sale invece dal 7,4% al 7,7% e il liceo delle Scienze Umane compie un vero e proprio balzo in avanti passando dal 10,3% del 2022 all’11,2% di quest’anno. L’Artistico invece perde quota, scendendo dal 5,5% al 4,9% di preferenze tra i ragazzi. Restano sotto l’1% di preferenze i licei ad indirizzo Europeo ed Internazionale, che vengono scelti dallo 0,4% dei ragazzi contro lo 0,5% di un anno fa, e i licei musicali e coreutici che, pur restando sotto la soglia dell’1%, passano dallo 0,7% allo 0,9%. La regione che più di tutte sceglie un percorso liceale è, ancora una volta, il Lazio con il 69,7% di iscrizioni verso i licei. Ad aumentare sono anche le preferenze agli istituti tecnici richiesti da uno studente di terza media su tre, anche perché garantiscono ai ragazzi la doppia possibilità nel percorso post diploma: inserirsi nel mondo del lavoro o decidere di continuare a studiare. Le iscrizioni ai tecnici salgono infatti dal 30,7% di un anno fa al 30,9% per settembre prossimo. A ricevere la quota maggior delle richieste è il settore economico che cresce dal 10,3% del 2022-2023 all’11,5% di quest’anno. Nell’ambito economico, la scelta principale è quella per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, preferito dall’8,7% degli studenti, mentre il 2,8% ha indicato l’indirizzo Turismo. In calo invece il settore tecnologico, che dal 20,4% dello corso anno scende ora al 19,4% delle preferenze: gli indirizzi più gettonati sono Informatica e Telecomunicazioni scelti dal 6%, Meccanica, Meccatronica ed Energia dal 2,8% e Chimica, Materiali e Biotecnologie dal 2,4%. La regione che detiene il record di iscrizioni ad un istituto tecnico è il Veneto con il 38,8% di preferenze, ben al di sopra della media nazionale.
I PROFESSIONALI
L’istituto professionale continua invece a perdere iscrizioni, passando dal 12,7% di un anno fa al 12,1% di quest’anno. Tra i professionali, comunque, gli indirizzi maggiormente scelti sono Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera con il 4% di richieste, Manutenzione e Assistenza Tecnica e Servizi per la Sanità e l’assistenza Sociale entrambi all’1,6% di iscrizioni e l’indirizzo Servizi Commerciali fermo al 1,3% di preferenze. L’Emilia Romagna resta, anche quest’anno, la regione con il maggior numero di iscritti ad un professionale pari al 15.6% di preferenze, con 3,5 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale.
LA SCUOLA DEI PICCOLI
Ieri si sono chiuse anche le iscrizioni al primo anno della scuola elementare e della scuola media. Nella scuola primaria, quasi una famiglia su due ha deciso di iscrivere il proprio figlio al tempo pieno: il 48,4% delle iscrizioni, infatti, riguarda le 40 ore settimanali. Segue con il 31,1% delle preferenze la scelta delle 27 ore settimanali. La regione con il maggior numero di richieste per le 40 ore settimanali è il Lazio con il 67,5%, seguono la Toscana con il 63,3% e le regioni Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna con il 62,5%. Si registra invece il minor numero di iscrizioni al tempo pieno nelle regioni Molise con il 16,6% di preferenze e Sicilia con il 17,7% di richieste.