Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2023  gennaio 30 Lunedì calendario

SAPEVATE CHE I RICCHI E POVERI SONO STATI SCOPERTI DA DE ANDRÉ? – RICORDI, AMORI E VELENI DI ANGELO SOTGIU (IL "BELLO") E ANGELA BRAMBATI (LA "BRUNETTA"), I DUE “SUPERSTITI” DELLA FORMAZIONE INIZIALE DEI RICCHI E POVERI: “DE ANDRÉ CI ASCOLTÒ E CI PROPOSE DI ANDARE A MILANO DALLA SUA CASA DISCOGRAFICA, MA FUMMO SCARTATI. ‘QUESTI QUI NON CAPISCONO UN BELÌN’, DISSE FABRIZIO” – “A LANCIARCI FU CALIFANO, CI PORTAVA IN GIRO SU UNA MACCHINONA BIANCA AMERICANA, PAGAVA TUTTO LUI” – IL SUCCESSO A SANREMO (“NEL 1970 TAPPAMMO IL BUCO PER L'ASSENZA DI MORANDI”), LA ROTTURA CON MARINA… – VIDEO -

«Dai, raccontale quella dello Scià di Persia», salta su Angela, tipo molla. Si vola. Angelo: «Uh, già, già. Allora: era il 1979. Il cugino dello Scià, ambasciatore a Roma, ci invitò a Teheran per il compleanno della sorella di Reza Pahlavi. Eravamo onorati ma preoccupatissimi: e se facessimo qualche figuraccia?». Angela: «Più che altro non sapevo cosa mettermi per una serata di gala a Palazzo Reale. Scelsi un vestito lungo di velluto blu scuro, con dei fiorellini rosa».



Angelo: «A un certo punto ci chiamano per tagliare la torta, in una sala enorme». Angela: «A un tratto mi giro, vedo gli altri tre che ridono e non capisco perché». Angelo: «Il suo abito era identico alla moquette. Sembrava che il tappeto facesse un grosso bozzo, invece era lei».

Adesso i Ricchi e Poveri sono rimasti in due. Marina Occhiena «la Bionda» se ne andò nel 1981 ed è tornata solo per la reunion a Sanremo 2020. Franco Gatti «il Baffo» è scomparso tre mesi fa («Lo sentiamo sempre accanto a noi»), ma Angela Brambati (la mitica «Brunetta», 75 anni) e Angelo Sotgiu (il Bello, 76) — nuovi coach a The Voice Senior 3 su Raiuno — sprizzano allegria ed entusiasmo per quattro e anche di più

[…]

Prima dei R&P la Brunetta faceva la benzinaia, il Bello l’operaio all’Italsider. Angela: «Abitavo accanto a un distributore della Shell, gli stavo sempre tra i piedi, perciò il titolare alla fine mi ha assunto. Me la cavavo, a parte qualche pasticcetto... come quando ho versato dell’acqua nel serbatoio dell’olio».

Sarà stato contento il malcapitato. Angela: «Mica tanto. Ho fatto pure l’aiuto parrucchiera. Lei lavorava in casa, in cucina. Dovevo risciacquare i capelli a una cliente, ho sbagliato pentola, invece dell’acqua calda le ho versato in testa il brodo con la minestrina. Licenziata».

Angelo: «Tornato dal servizio militare ho mollato la fabbrica. Ho lavorato come barista, falegname, tornitore, ascensorista, che mi è tornato comodo: non ho più paura di prendere l’ascensore perché, se si ferma, so come farlo ripartire».

[…]

Da ragazzini siete stati fidanzati. Angelo: «Avevo 17 anni, lei 16. Un rapporto bellissimo, infatti è finita». Angela: «Perfetto, poi dopo qualche anno lui aveva voglia di divertirsi e l’ho lasciato andare». Angelo: «Nel frattempo era iniziata l’avventura dei Ricchi e Poveri, stavamo insieme 24 ore al giorno, è subentrata una confidenza diversa, da amici, da fratelli». Angela: «Mi chiedeva consigli sulle sue conquiste. “Che dici, ti piace questa?”».



Vi ha scoperto Fabrizio De André. Angelo: «Ci mandò a chiamare da un comune amico. “Venite a casa mia”. Ci presentammo con le nostre chitarrine. Ci ascoltò e poi ci propose di andare a Milano dalla sua casa discografica. Partimmo da Genova con la Seicento della mamma di Franco, in cinque non ci si stava, De André era grande e grosso, perciò viaggiò per conto suo. Ma il produttore non ci trovò interessanti». Angela: «“Questi qui non capiscono un belìn”, disse Fabrizio. “Avrete successo lo stesso”».

E arrivò Franco Califano. Angelo: «Era direttore artistico della Carosello. Ci convocò a Milano. Gli cantammo tre pezzi, forse quattro, il repertorio era tutto lì». Angela: «Andò a chiamare Alfredo Cerruti. Senti questi qui, sono bravi. E ci fece ricantare. Poi convocò il maestro D’Anzi, quello di O mia bela Madunina. Ricantammo. Alla fine restammo senza voce. Califano si licenziò. “Voglio diventare il vostro produttore”. Ci portava in giro su una macchinona bianca americana, ogni sera a cena fuori, pagava sempre lui».

Generoso, il Califfo. Angelo: «Per vergogna, una sera gli abbiamo risposto che avevamo già un invito. Non era vero. Ci fermammo alla prima curva e tirammo fuori i panini. Ma Franco uscì subito dopo di noi e ci vide. “Siete ricchi di spirito e poveri di tasca. Da oggi vi chiamerete così, i Ricchi e Poveri». Angela: «Ci portava a Capri, dove comprava i sandali fatti a mano. Noi ci vestivamo ai mercatini, lui dal sarto, sceglieva le stoffe e ordinava quattro completi su misura. Aveva classe, era affascinante, non per me, non ero il suo tipo, gli piacevano quelle con la puzzetta sotto al naso».

Vi cambiò il look. Angela: «Portavo i capelli lunghi, ondulati. “Tagliali corti, cortissimi”. Non andavano nemmeno di moda, però gli ho dato retta, mi fidavo, sono una che si butta, non mi spaventa niente». Angelo: «A me ordinò: “Fatti biondo”. A quei tempi, per un uomo, andare dal parrucchiere e chiedergli una tinta platino non era proprio facile... Mia madre si vergognava. “A casa siamo tutti bruni, cosa penserà la gente?”. Così è diventata bionda pure lei».



Nel 1970 il debutto a Sanremo con «La prima cosa bella», voi e Nicola Di Bari. Angelo: «Ci chiamarono all’ultimo minuto, come tappabuchi, si era liberato un posto. Doveva andarci Gianni Morandi, invece toccò a noi». Angela: «Gli altri cantanti ci mettevano soggezione, ma noi sapevamo di essere bravi».

Nel 1971 il bis con «Che sarà», in coppia con Josè Feliciano. Angelo: «Anche quella volta doveva esserci Morandi e invece alla fine ci lasciò il posto. Grazie ancora, Gianni».

[…]

Nel 1981 Marina è uscita dal gruppo. Angelo: «Sul momento fu un trauma, pensammo che potesse finire tutto». Angela: «Poi però venne Sarà perché ti amo. Vero, si chiude una porta e si apre un portone».

Fece scandalo il «tradimento» dell’amica, che ebbe una storia con il suo ex marito. Quanto tempo ci ha messo a perdonarla? Angela: «Arrivederci, cambiamo discorso».

[…]

I critici vi maltrattavano. «Ci rimproveravano di essere troppo popolari. Negli anni Settanta e Ottanta era un’offesa, oggi siamo pop, una consacrazione».

[…]

Con Toto Cutugno e Al Bano siete amici veri. Angelo: «Abbiamo fatto tante tournée insieme, siamo molto affezionati a entrambi. Quando si è sposata Cristel, la figlia di Al Bano, lui ci ha voluto in chiesa a cantare l’Ave Maria, promettendoci che avrebbe ricambiato. E infatti è venuto al matrimonio di mio figlio. Quello di Angela invece non si è ancora sposato». Angela: «Magari canterà alle mie nozze, se mi risposo con un bel vecchietto».