il Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2023
Il sole ci salverà. Intervista a Roberto Battiston
“Il Sole salverà la nostra democrazia, il nostro stile di vita”.
Professor Roberto Battiston, sarà dunque e per davvero il Sol dell’Avvenire?
In un certo senso sì. È la natura che ci concede la sua meravigliosa forza.
E allora perché corriamo alla ricerca di gas, di petrolio. Perché ritorniamo al carbone puzzolente?
Un po’ per l’urgenza: senza il gas oggi la mia casa qui a Trento sarebbe inospitale. Un po’ perché le lobby difendono investimenti milionari, interessi in qualche modo più performanti dell’energia pulita, diciamo così.
La democrazia nasconde a sé stessa la soluzione al problema?
La società politica non appare ancora consapevole di quanto grande sia questa ricchezza, ma l’industria ha già percepito l’enorme volume di affari, la sfida del secolo. In cinque anni il fotovoltaico ha ridotto i costi di quasi dieci volte.
Dovremo dire grazie all’industria privata e non ai Parlamenti degli Stati sovrani.
L’anno scorso negli Usa sono stati investiti nel solare più di mille miliardi di dollari.
Noi spingiamo con il carbone e il gas algerino.
Già oggi un kilowattora prodotto dal carbone o dal petrolio costa il doppio rispetto a quello figlio del Sole.
Con il governo Draghi s’era aperta all’orizzonte la rivoluzione del nuovo nucleare.
L’energia nucleare costerebbe tre volte in più di quella solare. È già fuori mercato.
È che il Sole lo vediamo lontano.
Il rapporto tra l’energia che sprigiona il Sole in un dato momento e quella che consuma l’intera umanità in un dato momento è di uno a diecimila.
Uno a diecimila.
Uno a diecimila, capisce? Dovremo solo attrezzarci di sfruttarlo ai costi più bassi possibili.
Invece corriamo in Algeria a stipulare accordi sul gas, firmiamo contratti onerosi con gli sceicchi per godere del loro petrolio.
Siamo coinvolti solo sulle necessità dell’oggi, dell’istante.
Sta dicendo che la classe politica è così lontana dalle conoscenze, così succube delle lobby?
Non mi permetterei mai. Immagino che siano tutti al lavoro per garantirci il prossimo inverno.
E non sanno che…
Prevedo che tra due, tre forse cinque inverni il Sole entrerà in tutte le nostre case.
In Sicilia c’è il sole tutto l’anno, ma il silicio al posto delle arance non è una grande opzione, le pare?
Infatti, le arance non si toccano. In Francia stanno rendendo obbligatoria la copertura fotovoltaica di tutte le aree di parcheggio superiori a una determinata dimensione. Hanno calcolato che ricaveranno dieci gigawatt.
Tantissimo?
L’equivalente della produzione di dieci centrali nucleari.
Erri De Luca, lo scrittore, dice che abbiamo chiamato l’autostrada del Sole ma senza nemmeno un pannello. Dovremmo ribattezzarla l’autostrada del Sole sprecato.
Beh, noi qui in Trentino abbiamo la A12 che per un tratto di circa un chilometro è già pannellata col fotovoltaico. Alcuni immaginano non solo di foderare ai lati le autostrade ma anche di coprirle, la discussione è aperta anche sulle controindicazioni.
Professore, anche l’energia rinnovabile può inquinare e offendere il paesaggio. L’articolo 9 della Costituzione ci ricorda che è un bene indisponibile.
Abbiamo dimensioni enormi di aree cementificate, di capannoni industriali, di zone dismesse da bonificare. Non c’è ragione per coprire di silicio i terreni da coltivare.
Ma per l’industria privata sarà molto più profittevole e veloce piantare il silicio al posto dei carciofi che organizzare i pannelli su un’area cementificata.
E qui serve la politica: l’industria ha bisogno di regole altrimenti si allarga, arraffa, rompe gli argini.
Le pale eoliche installate come lame e selvaggiamente insediate, per esempio.
Ecco, ci andrei piano con l’eolico. Il vento non ha la forza del sole e gli effetti collaterali, non solo rispetto al paesaggio ma anche in relazione al clima, appaiono rilevanti.
Rilevanti?
L’eolico cattura il vento e lo trattiene con sé. La distribuzione dei venti subisce queste manomissioni che possono causare mutamenti climatici forzosi.
Lei punta tutto sul Sole.
Tempo cinque anni e la rivoluzione gialla sarà un fatto