la Repubblica, 30 gennaio 2023
Cosa sappiamo dell’amante di Matteo Messina Denaro
Da giorni i carabinieri erano sulle tracce della donna del superlatitante. Unici indizi, trovati nella casa-covo di vicolo San Vito: qualche abito femminile conservato in armadio e un nécessaire in bagno. Alla fine, si è presentata lei alla stazione dei carabinieri di Campobello ed è stata subito interrogata dagli investigatori del Ros e del comando provinciale di Trapani. Dice di avere avuto una relazione clandestina «con l’uomo riconosciuto in televisione», una storia durata alcuni mesi: «Ma sono rimasta francamente sorpresa quando ho saputo che era Matteo Messina Denaro — ecco il cuore del racconto di questa donna di mezza età — . Non ho mai avuto alcun sospetto, mi sembrava una persona così normale». Ma è un racconto che non convince.
La donna è anche amica di Andrea Bonafede, il geometra che ha prestato l’identità al superlatitante. «In paese ci si conosce tutti », si è giustificata lei. Per chi indaga, è una versione che non regge: Bonafede torna fin troppo spesso fra i misteri di Messina Denaro. Anche lui fra mezze, anzi pochissime, verità. Ed è il motivo per cui è stato arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di associazione mafiosa. Il gip Alfredo Montalto ipotizza addirittura che il geometra di Campobello non fosse solo un favoreggiatore, ma un uomo d’onore riservato al servizio del padrino. Chissà, forse, pure la misteriosa donna — che al momento non risulta indagata — non era solo un’amante, ma una complice, anche lei addetta agli affari più riservati. È scattata un’approfondita perquisizione a casa sua, e qualcosa è stato sequestrato: sembra si tratti di appunti e documenti. Mentre proseguono gli accertamenti nell’abitazione covo di Messina Denaro, si lavora anche di domenica alla ricerca di vani segreti e tracce di altre presenze.
In vicolo San Vito, un vicino di casa del superlatitante racconta: «Una donna non l’abbiamo mai vista qui, nell’atrio del condominio. Per il resto, appariva una persona affabile e cordiale: un giorno, mi disse di essere un medico in pensione. E aggiunse: “Sono davvero contento di avere dei vicini così bravi e gentili”». La moglie del vicino aggiunge: «La Giulietta che ho visto in tv era spesso qui davanti a casa. Una volta, lui era al volante e mi salutò, facendo un gesto con la mano».
Messina Denaro alias Andrea Bonafede aveva anche un altro covo per i suoi incontri galanti? E pure altre donne? Due signore sono state sentite dai carabinieri dopo le indicazioni di alcune fonti.Ma questa è un’altra storia. Fino al 16 gennaio, il giorno dell’arresto, nessuno aveva visto o sentito nulla. Adesso, dopo le prime indiscrezioni giornalistiche sugli abiti femminili e la parrucca trovati in casa del superlatitante, in paese si è sollevato un gran tam tam sull’aspetto più frivolo di questa storia, che resta drammatica. E sono arrivate diverse segnalazioni confidenziali. Ma nessuna delle due donne sentite in caserma come “persone informate sui fatti” — una commerciante, proprietaria di una Porsche e una casalinga — sembra avere davvero a che fare con il superlatitante.
Ora, il pericolo di queste e altre segnalazioni che stanno arrivando è quello del terribile scherzo o della vendetta di paese. Qualcun altro, invece, si è fatto avanti personalmente per dire di aver incontrato Messina Denaro. Al supermercato, al bar, per strada, al ristorante. Adesso, in tanti hanno paura di essere chiamati in causa nell’indagine sulla primula rossa e sulla sua rete di fedelissimi. Una cosa è certa: il padrino nella sua Campobello si sentiva davvero tranquillo.Non l’aveva lasciata neanche quando, a settembre, era scattato un blitz contro 35 fedelissimi, che si riunivano dietro a casa sua, in un bar-pasticceria tenuto sotto controllo dalle telecamere del Ros. «Sembrava davvero una persona perbene, una come tante — insiste il vicino — Per quarant’anni ho vissuto in Svizzera e da qualche tempo ho deciso di tornare vivere nella mia terra. Può immaginare cosa provi adesso».