ItaliaOggi, 28 gennaio 2023
L’esperanto si fa pubblicità su Le Monde
Il suo vocabolario, «fonetico» (a un suono corrisponde una lettera), non presenta eccezioni e ha «coniugazioni regolari». Inoltre, «deriva principalmente dalle lingue occidentali» e «si apprende velocemente e facilmente». L’esperanto, la lingua artificiale sviluppata tra il 1872 e il 1887 dall’oculista polacco di origini ebraiche Ludwik Lejzer Zamenhof, è protagonista di una pubblicità a pagina intera apparsa ieri sul quotidiano Le Monde.
Nella pubblicità, ricca di informazioni e testimonianze, si legge che l’esperanto è nato 135 anni fa e dispone di una ricca letteratura. Per esempio, la biblioteca nazionale d’Austria possiede più di 35 mila opere in questa lingua. Inoltre, ci sono università che propongono corsi di esperanto in Austria, Spagna, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Polonia.
Oltre a queste «pillole», la pubblicità dedica spazio alla testimonianza di Etsuo Miyoshi, ex numero uno della società Swany. Reso disabile dalla poliomielite, il manager giapponese, dopo aver sperimentato «l’uso difficile della lingua inglese», non solo ha scoperto l’esperanto ma questa lingua è diventata «la sua principale preoccupazione. «Il suo apprendimento, cinque volte più rapido dell’inglese», spiega Miyoshi, «permette di comunicare alla pari e lo rende una chiave per la pace nel mondo». Un concetto ribadito anche da Margareta Zaleski-Zamenhof, pronipote dell’inventore della lingua: «L’utilizzo dell’esperanto permette una comunicazione equa», ha detto la donna, esperantofona di nascita e attiva nella promozione della lingua, insieme a migliaia di persone che, come lei, sostengono la «democrazia linguistica».