la Repubblica, 28 gennaio 2023
Brera Calcio, autoproclamata terza squadra di Milano, è sbarcata a Wall Street
Succede anche questo, nel calcio a dimensione globale di oggi: domenica strappi un sofferto 5-4 all’M04 di Montanaso Lombardo, 2234 abitanti in provincia di Lodi, e il venerdì successivo sbarchi a Wall Street per raccogliere milioni di dollari sul mercato con una quotazione. È ai limiti dell’inverosimile la traiettoria del Brera Calcio, autoproclamata terza squadra di Milano che ieri pomeriggio ha debuttato al Nasdaq di New York. A quotarsi non è stata però la piccola squadra, oggi impegnata tra i dilettanti in Seconda Categoria, ma la holding che ne è a capo e che vuole fare del Brera un marchio da esportare nei campionati europei.
L’obiettivo è ambizioso ed è messo nero su bianco nel prospetto di quotazione che la Brera Holdings ha depositato alla Sec, l’autorità di controllo della Borsa Usa: andare a caccia di club nelle leghe nazionali minori di tutto il mondo con l’obiettivo di crescere a livello nazionale e puntare, chissà, anche alle grandi competizioni europee. Una trattativa è già allo stadio avanzato con l’Akademija Pandev, squadra della massima divisione della Macedonia del Nord di proprietà dell’ex calciatore dell’Inter Goran Pandev. Poi i riflettori sono orientati su altre piccole realtà come Andorra, Gibilterra e le isole Far Oer. «Puntiamo a portare il progetto e il brand Brera Calcio in questi campionati, entrando nel settore del professionismo. Un’operazione che partendo dal campionato italiano con il Brera Calcio sarebbe stata impensabile e velleitaria», spiega Alessandro Aleotti, fondatore del Brera Calcio.
L’obiettivo è quindi con i capitali raccolti dalla holding andare ad acquisire squadre, direttamente o attraverso contratti di gestione, in questi micro-campionati, assegnando alle future squadre anche il brand della squadra meneghina. Entro cinque anni avremo quindi un Brera Andorra o un Brera Pandev giocarsi i preliminari di Champions League? Aleotti sul punto predica ottimismo: «Cinque anni? Molto prima speriamo». Un azzardo che potrebbe rivelarsi anche un buon investimento se si pensa che, come riporta lo stesso prospetto depositato alla Sec, quest’anno accedere alla Conference League è valso alle squadre un premio da 2,9 milioni di euro, mentre l’ingresso in Europa League e Champions League ha portato nelle casse della società 3,6 milioni e 15,6 milioni.
Il progetto però potrebbe allargarsi anche oltre i confini europei. Tra le squadre sotto osservazione ci sarebbe anche un club della massima serie del campionato del Mozambico e un’altra di Serie C del campionato argentino.
Obiettivi che richiedono denaroche oggi la società non è in grado di produrre autonomamente, considerato che nei sei mesi chiusi al 30 giugno 2022 l’azienda vantava 131.521 euro di ricavi e 95.835 euro di perdite. Sul mercato la società ha messo 1 milione e 500 mila azioni con l’obiettivo di raccogliere almeno 7,5 milioni di dollari.
A supportare l’iniziativa una serie di imprenditori americani. Tra questi anche Cristopher Gardner, imprenditore reso noto dal film di Gabriele Muccino La Ricerca della Felicità, che si è avvicinato alla favola del Brera dopo che la società negli anni passati si era aggiudicata un premio dedicato all’impatto sociale dello sport.
Una storia nella storia, quella del Brera calcio. Nata a Milano nel 2000 come terza squadra alternativa ad Inter e Milan, e arrivata a calcare al massimo i campi di Serie D, la società è di casa nella centralissima Arena Civica. Un’idea dalla valenza non solo sportiva visto che il club si è distinto negli anni per numerosi progetti dal valore sociale, con un’attenzione particolare al tema dell’integrazione dei migranti. L’ultima iniziativa: la promozione di una sorta di «Champions League» delle serie minori, il Fenix Trophy, che ha visto per la prima volta contrapporsi otto squadre europee amatoriali, ognuna scelta per la propria capacità di promuovere i migliori valori del calcio. Un trofeo vero, con tanto di trasferte e partite in tutta Europa, che ha visto trionfare lo scorso giugno l’Fc United di Manchester, società nata nel 2005 da un gruppo di tifosi del Manchester United, contrari dall’acquisizione del club da parte del miliardario americano Malcolm Glazer.
Ora, l’ultima sfida della squadra milanese è ancora più ambiziosa: con il supporto della finanza, espandersi oltre i confini nazionali. Entrando dalla porta di servizio, per portare il marchio Brera nei massimi palcoscenici europei.