la Repubblica, 28 gennaio 2023
Se TikTok spia gli americani
NEW YORK – TikTok rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale, «ma non è un problema esclusivamente americano». È l’allarme lanciato dal presidente della Commissione intelligence del Senato, Mark Warner, che spiega aRepubblica i motivi per cui sta lavorando a una legge allo scopo di bandire l’app per la condivisione dei video lanciata dalla compagnia cinese ByteDance. Un messaggio rivolto a tutti i Paesi alleati, Italia inclusa, affinché si rendano conto del pericolo costituito da questo “Cavallo di Troia” di Pechino, e prendano le misure necessarie a proteggere loro stessi e i propri cittadini.
Il senatore democratico della Virginia, stretto alleato del presidente Biden, inquadra così il problema: «È fondamentale tenere presente che, secondo la legge della Repubblica popolare cinese, le aziende tecnologiche come TikTok sono in ultima analisi legate al Partito comunista cinese. Sappiamo che TikTok viene utilizzato dal Pcc per plasmare narrazioni, seminare dissenso e persino censurare i discorsi su argomenti sensibili, in base alle prerogative e priorità del Partito». Non si tratta solo di una questione politica o ideologica, ma anche molto pratica: «Il Pcc può alla fine costringere TikTok, o qualsiasi altra società cinese, a consegnare i dati degli utenti senza alcun giusto processo o trasparenza. Questi dati includono un’enorme quantità di informazioni, compresedate di nascita, numeri di telefono e informazioni di identificazione del dispositivo».
Nella società di oggi, dominata dalla tecnologia digitale, questi elementi di conoscenza sono fondamentali per prevalere in tutti i campi, e le garanzie di sicurezza offerte dalle compagnie di Pechino non si sono dimostrare credibili: «Per anni – denuncia Warner – TikTok ha assicurato ai legislatori che i dati degli utenti e le operazioni aziendali erano stati efficacemente protetti da firewall dalla Cina. Ma abbiamo visto più volte che non è vero. Sono profondamente preoccupato per l’accesso ai dati e ai dispositivi statunitensi da parte di attori stranieri».
Il senatore sa che si rivolge al pubblico italiano, e aggiunge: «Questonon è un problema esclusivamente americano. La portata della piattaforma significa che il Pcc ha accesso ai dati di individui di tutto il mondo, e può utilizzare app come TikTok per diffondere la propria agenda a livello globale». Da qui la necessità di sollecitare soprattutto gli alleati Nato ad agire, come Washington aveva già fatto in maniera bipartisan riguardo alla penetrazione di Huawei nella nostra rete delle comunicazioni, con il 5G e altro. E bipartisan, almeno in America, è il sostegno per i rimedi a cui sta lavorando Warner: «Attualmente negli Usa i singoli Stati hanno preso provvedimenti per vietare l’uso dell’app sui dispositivi governativi. Penso che questa mossa sia stata assolutamente appropriata e sto cercando soluzioni a livello nazionale, per limitare l’influenza del Pcc e proteggere gli utenti dalla consegna inconsapevole di dati a stranieri, e governi potenzialmente ostili».
L’iniziativa di Warner arriva in un momento cruciale per la gestione delle nuove tecnologie digitali. Proprio ieri il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan ha annunciato la creazione di un gruppo di esperti americani ed europei incaricati di gestire insieme la ricerca, lo sviluppo e l’uso dell’Intelligenza artificiale. Anche in questo campo è in corso una competizione molto serrata con la Cina. Sono le nuove frontiere su cui si giocano potere e libertà del futuro.