il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2023
Vendita Italo, 3 milioni a Sarkozy
Finora si sapeva che la vendita di Ntv al fondo americano Gip, avvenuta nel 2018, aveva fatto arricchire i vecchi azionisti della compagnia famosa per i treni Italo: soprattutto Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo, ma anche i vari soci finanziari come Intesa Sanpaolo e Generali, oltre all’amministratore delegato dell’epoca, Flavio Cattaneo, e ad altri soci di minoranza tra cui Isabella Seragnoli e Alberto Bombassei. Grazie a un’inchiesta realizzata dal Fatto insieme al consorzio Eic, ora sappiamo che a ricevere parecchi soldi collegati a quell’affare è stato anche Nicolas Sarkozy. Tre milioni e trecentomila euro, per la precisione: è quanto incassato dall’ex presidente francese e motivato come compenso legato al suo ruolo di “senior advisor” nella vendita di Ntv. Il problema? I documenti e le testimonianze raccolte mettono in dubbio il fatto che l’ex presidente francese abbia effettivamente lavorato all’operazione.
Per comprendere la vicenda dobbiamo partire da Peninsula Capital, un fondo di private equity basato tra Londra e il Lussemburgo, creato nel 2016 per investire in aziende dell’Europa del Sud. Secondo quanto ricostruito da Eic, i soldi che Peninsula investe arrivano principalmente da Qatar, Emirati Arabi Uniti (EAU) e Bahrein. Nel marzo del 2017 Peninsula Capital Partners, la società di gestione del fondo, basata a Londra, assume come direttore operativo Jean Sarkozy, primogenito di Nicolas. All’epoca Sarkozy junior non aveva esperienza nel settore degli investimenti, né aveva ancora finito i suoi studi alla prestigiosa Escp Business School di Parigi. Fatto sta che tre mesi più tardi, nel giugno 2017, Peninsula realizza uno degli investimenti che si riveleranno più azzeccati. Sborsando 66 milioni di euro, compra il 12,8% di Ntv. La quota della società ferroviaria verrà rivenduta meno di un anno dopo. Nell’aprile del 2018 il fondo americano Gip compra infatti il 100% di Ntv per 1,98 miliardi di euro. La plusvalenza realizzata da Peninsula è di 181 milioni di euro. Fino a qui nulla di strano, visto che il lavoro dei fondi di private equity è proprio questo: comprare a poco e rivendere a tanto, per la gioia dei propri investitori. Ciò che sorprende avviene poco dopo.
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Peninsula incassa il denaro da Gip in due bonifici, tra aprile e luglio del 2018. Dieci giorni dopo l’ultimo pagamento, due società del gruppo Peninsula versano a Nicolas Sarkozy, sul suo conto corrente aperto presso la filiale parigina della banca Rotshshild, 3,15 milioni di euro, che diventeranno 3,3 milioni grazie a un ulteriore pagamento datato aprile 2019. Lo riportano gli estratti conto della banca. A dire che quei soldi sono collegati alla compravendita delle azioni di Ntv è uno studio legale. Per giustificare il pagamento milionario, lo studio lussemburghese Van Campen Liem, consulente di Peninsula, scrive infatti una lettera a Rothschild. “Dal 2018 Nicolas Sarkozy – si legge – è stato un senior advisor (consulente esperto, ndr) di Peninsula Capital II”, la società lussemburghese che ha gestito l’operazione Ntv. Nella lettera si legge anche che “all’uscita dall’investimento in Ntv, il senior advisor ha ricevuto parte degli interessi ai quali ha diritto”. Insomma, i 3,3 milioni derivano dal ruolo di consulente che Sarkozy ha svolto per Peninsula nell’operazione Ntv. Nella lettera, però, gli avvocati aggiungono un’avvertenza: “Non ci assumiamo alcuna responsabilità sull’accuratezza di queste informazioni”, che “abbiamo ricevuto da Peninsula Capital II”.
La missiva firmata dallo studio Van Campen Liem contiene varie incongruenze. Si dice che Sarkozy è diventato consulente di Peninsula nel 2018, ma Peninsula ha investito in Ntv a giugno del 2017. Inoltre, Gip ha acquistato il 100% di Ntv, non solo il 12,8% di Peninsula: il fondo non era dunque in prima linea durante la negoziazione, e non aveva bisogno in teoria di Sarkozy per difendere i propri interessi. Soprattutto, due dirigenti di Peninsula, incluso il suo fondatore, Borja Prado, hanno detto ad Eic che l’ex capo dell’Eliseo non ha mai lavorato per il fondo. “Sarkozy non ha mai fatto da advisor per Peninsula. Noi non abbiamo mai ingaggiato alcun advisor per questa né per altre operazioni, dato che il fondo ha un comitato per gli investimenti responsabile per verificare le transazioni”, ci ha detto Prado al telefono aggiungendo che “nessuno ha pagato Sarkozy”. Il problema è che Prado all’epoca era, insieme a due suoi colleghi, sia proprietario che amministratore di Peninsula Capital II, la società che avrebbe ingaggiato Sarkozy come consulente. Significa dunque che Prado e colleghi hanno fornito informazioni false allo studio legale Van Campen Liem? Alle domande inviate su questo e su altri punti Peninsula, Prado e gli altri due manager e azionisti del fondo non hanno risposto.
Anche l’origine dei fondi usati per pagare Sarkozy non è chiara. Nella lettera scritta dagli avvocati di Van Campen/Liem si legge che Sarkozy è stato consulente di Peninsula Capital II, la società che ha gestito l’operazione Ntv, il cui scopo è quello di raccogliere la quota di profitto ottenuta dai manager attraverso l’affare. Eppure, gli estratti conto di Sarkozy dicono che a pagare l’ex presidente francese sono state altre due società, registrate in Lussemburgo: Peninsula Partners II, che gli ha versato 300mila euro, e Peninsula Associates II, che ha bonificato 3 milioni di euro. Quest’ultima società è controllata al 100% dagli investitori di Peninsula, quelli che hanno finanziato l’operazione Ntv. Insomma, Sarkozy non è stato pagato dal fondo Peninsula, ma direttamente da alcuni dei suoi investitori. Chi sono? Per saperlo bisognerebbe conoscere i nomi degli azionisti di Peninsula Associates II, ma questa informazione non è pubblica: merito di uno statuto speciale garantito dalle autorità lussemburghesi a questo tipo di imprese.
Secondo due fonti che hanno partecipato all’affare, e che ci hanno parlato a condizione di rimanere anonime, a finanziare l’operazione Ntv e a pagare Sarkozy sono stati in realtà principalmente gli Emirati Arabi Uniti. “Dovevamo comprare una quota più grande di Ntv, ma alla fine il Qatar si è sfilato e noi abbiamo acquistato metà della quota a cui puntavamo”, ci ha detto un dirigente di Peninsula. Se non il Qatar, chi ha investito allora in Peninsula Partners II? “Gli Emirati Arabi Uniti e altri della zona”, ha risposto lo stesso dirigente. Secondo una seconda fonte informata sull’operazione, “i soldi sono arrivati dagli Emirati, in particolare dal family office dello sceicco Mohammed bin Zayed”. Si tratta del sovrano di Abu Dhabi e presidente degli Emirati Arabi Uniti, conosciuto con la sigla di Mbz.
Clienti importanti dell’industria militare francese, gli Emirati Arabi Uniti sono coinvolti nella guerra in Yemen, dove i civili soffrono da anni a causa di una delle crisi umanitarie più gravi al mondo. Alcuni dei sette emirati che compongono il Paese, tra cui Dubai, sono anche tra i paradisi fiscali più opachi del Pianeta e offrono asilo a narcotrafficanti e criminali di vario genere oltre che, più recentemente, agli oligarchi russi in fuga dalle sanzioni imposte da Usa e Ue dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Proprio nel 2018, anno in cui ha ricevuto gli oltre 3 milioni di euro da Peninsula, Sarkozy è stato due volte ad Abu Dhabi.
Invitato a un evento nel marzo 2018, ha fatto un discorso sorprendente in cui ha elogiato vari autocrati tra cui quello degli Emirati: “Chi sono oggi i grandi leader mondiali? Il presidente Xi, il presidente Putin, il Gran Principe Mohammed Bin Salman. E cosa sarebbero oggi gli Emirati senza la leadership di Mbz?”. A dicembre dello stesso anno Sarkozy è tornato nella capitale degli Emirati. Secondo il quotidiano francese Le Parisien, ha partecipato a “un seminario a porte chiuse sui principali temi che il mondo sta affrontando”, insieme all’ex premier britannico Tony Blair e ai responsabili di alcune grandi aziende. È però improbabile che i 3,3 milioni di euro siano stati pagati per remunerare la sua presenza a questi eventi. Secondo gli estratti conto, infatti, Sarkozy non ha mai ufficialmente ottenuto più di 147mila euro per uno speech, uno dei discorsi che si tengono abitualmente durante questi incontri. Perché dunque ha ricevuto tutti questi soldi? E come mai il pagamento è stato motivato con una consulenza a Peninsula sull’operazione Ntv? Alle domande di Eic, né Sarkozy né il governo degli Emirati né Peninsula hanno risposto.
L’operazione Ntv non ha fatto guadagnare soldi solo a Nicolas Sarkozy. Peninsula ha infatti invitato a partecipare all’affare, come co-investitore, una società belga denominata Golda Darty Partners, che ha fornito 5 milioni di euro per l’acquisto di azioni Ntv. Uno degli amministratori di questa società è Jean Sarkozy, figlio di Nicolas, che è anche – come abbiamo già visto – direttore operativo di Peninsula. Il figlio dell’ex presidente francese è sposato con Jessica Sebaoun, nipote di Bernard Darty, uno dei fondatori dell’omonima catena di negozi di elettrodomestici presente in vari Paesi d’Europa tra cui, fino a qualche anno fa, anche l’Italia. Quando ha investito in Ntv insieme a Peninsula, la Golda Darty Partners apparteneva proprio a Bernard Darty (scomparso a fine 2018) e a sua moglie.
Secondo i nostri calcoli, grazie a questa operazione i coniugi Darty hanno realizzato una plusvalenza di 13,8 milioni di euro. In meno di un anno. Eppure gli investitori emiratini non avevano in teoria bisogno di partner esterni per raccogliere i 66 milioni di euro investiti in Ntv. È stato quindi un favore concesso a Jean Sarkozy e ai suoceri? Contattati da Mediapart, Jean e Nicolas Sarkozy, Peninsula, il governo degli Emirati Arabi Uniti e la vedova di Bernard Darty non hanno risposto. Di sicuro, dopo il successo dell’operazione Ntv, Jean Sarkozy è stato premiato con una nuova posizione nella gestione patrimoniale della famiglia Darty. Nel gennaio 2020, diversi membri della famiglia hanno creato una nuova società belga, Golda Darty Invest, di cui Jean è stato nominato “rappresentante permanente dell’amministratore”, cioè presidente non esecutivo.