Il Messaggero, 26 gennaio 2023
Biografia di Mary Shelley
«Le donne non dovrebbero avere potere sugli uomini, bensì su loro stesse». E anche: «Stringiamoci più stretti a ciò che ci rimane e spostiamo il nostro amore per coloro che abbiamo perduto su quelli che sono ancora vivi». Così scrive Mary Wollstonecraft Godwin, più conosciuta come Mary Shelley: è infatti la moglie del poeta Percy, nonché l’inventrice - letteraria - di uno dei più famosi mostri di tutti i tempi, Frankenstein (dal nome dello scienziato che nel libro lo creò). Nasce a Londra il 30 agosto 1797: è figlia della femminista ante litteram Mary Wollstonecraft, che ha scritto A Vindication of the Rights of Woman, Rivendicazione dei diritti delle donne. Suo padre è il filosofo William Godwin. Le buone fate, evidentemente, non si sono chinate sulla culla di Mary: la sua vita, anticonformista e scandalosa, sarà costellata di lutti e drammi. Dodici giorni dopo la sua nascita, muore la madre. Oltre a lei è rimasta orfana la sorellastra Fanny Imlay, a cui Godwin dà il proprio cognome.
IL COLPO DI FULMINE
Il vedovo convola quindi a nuove nozze con la vicina di casa, Jane Clairmont, che ha due figli illegittimi, Charles e Claire. La matrigna non si fa benvolere, mentre la situazione finanziaria della famiglia diviene difficile. Mary legge, viaggia, dimostra sete di conoscenza e determinazione, è «audace, imperiosa e attiva di mente», secondo le parole del genitore. Questi la vorrebbe far crescere «come un filosofo, anzi come un cinico» e la manda un periodo in Scozia. Elevate sono le sue aspettative sulla figlia, che per tutta la vita studierà con cura le opere dei genitori, cercando di emularli. A casa Godwin arriva spesso il poeta Percy Bysshe Shelley, anticonformista, liberale, esponente del Romanticismo e generoso amico. Quando Mary lo incontra, nel 1814, scoppia il colpo di fulmine, benché Shelley sia sposato con Harriet Westbrook. I due amanti fuggono in Francia, poi si recano in altri paesi. Alla fine, per problemi di soldi, sono costretti a tornare in Inghilterra. Godwin rifiuta di incontrarli, Mary inizia una relazione con Thomas Jefferson Hogg (spinta da Shelley, che propugna «il libero amore»). Nel frattempo, però, aspetta un figlio dallo stesso Shelley: è una bambina, che muore poco dopo la nascita.
IL MODERNO PROMETEO
Nel 1816 Mary e Percy si recano in Svizzera con il secondo figlio, William. Arriva anche Lord Byron, che ha una relazione con Claire, la figlia della matrigna di Mary. Siamo in pieno Ottocento romantico, appassionato di storie gotiche, noir, drammatiche e fantastiche. L’estate svizzera è piovosa e le giornate del gruppetto di amici trascorrono fra racconti di fantasmi e gare letterarie. Alla ventenne Mary viene un’idea che diverrà un celebre romanzo gotico: Frankenstein, ovvero il moderno Prometeo, pubblicato anonimo nel 1818. Il libro - soprattutto un romanzo sulla diversità - narra della creazione di un uomo artificiale a opera dello scienziato Victor Frankenstein. Questi - il «moderno Prometeo» che tenta di superare la finitezza umana - commette un sacrilegio, arrogandosi la potestà creatrice di Dio. I risultati sono disastrosi: dopo una serie di morti e una caccia sino all’Artico, creatore e creatura (un mostro che diviene tale soprattutto per la crudeltà che lo circonda) finiranno per morire a loro volta. Dopo il rientro in Inghilterra, Percy e Mary devono affrontare il suicidio di Fanny, sorella di lei. Anche Harriet, moglie di Shelley, si uccide. I due amanti si sposano nel dicembre 1816 e hanno una terza figlia. Le pressioni dei creditori continuano e gli Shelley si spostano in Italia. Mary la definisce «un paese nel quale la memoria viene dipinta come il paradiso». Sempre nella penisola, tuttavia, scompaiono di malattia i loro due bambini. La scrittrice è ossessionata dalla morte e dal dolore, sino quasi alla pazzia. Unico suo argine è la scrittura: in quegli anni, Mary scrive le opere Matilda, Valperga, Proserpina e Mida. La vita degli Shelley resta tumultuosa, dato che lui ha altre liaisons e lei si comporta di conseguenza. Nel 1819 nasce Percy Florence: l’unico figlio destinato a sopravvivere.
LO SCOPO
È il 1822, quando gli Shelley si recano nella baia di Lerici insieme a Edward e Jane Williams, con i quali hanno instaurato un turbolento ménage. Poco tempo dopo Shelley e Williams fanno naufragio in barca. I loro corpi vengono ritrovati vicino Viareggio: quello di Percy viene cremato sulla spiaggia da Byron e altri amici. A quanto pare, però, il cuore di lui resta intatto: la moglie lo conserverà in un drappo di seta. Mary rientra qualche tempo dopo in Inghilterra, dedicandosi alla scrittura e al figlio Percy. Non mancano le vicissitudini ma lei non si dà per vinta. Pubblica libri, continuando ad avere flirt. Successivamente, le sue condizioni economiche migliorano e Mary viaggia per l’Europa con Percy. Si ammala poi di paralisi progressiva, provocata probabilmente da un tumore alla testa e muore a 54 anni. Ha detto una volta, molto giustamente: «Nulla contribuisce a tranquillizzare la mente quanto uno scopo preciso, un punto sul quale l’anima possa fissare il suo occhio».