Corriere della Sera, 24 gennaio 2023
Vita da Lollo, il romanzo popolare della Venier
Se Stefano Coletta mettesse assieme tutte le puntate che Mara Venier ha dedicato a Gina Lollobrigida riuscirebbe finalmente a realizzare quel grande romanzo popolare che sognava Angelo Guglielmi: la tv che riscrive il feuilleton attingendo dalla realtà non con la mediazione astratta delle parole ma con le immagini. Domenica è stato un trionfo: ricordi, indignazioni, lacrime, di tutto un po’.
Nel suo salotto di Rai1, Mara Venier ospitava Giovanna Ralli, Antonino Ingroia (l’ex pm del processo trattativa Stato-Mafia e poi avvocato della Lollo), il prof. Francesco Ruggiero, cardiologo della «Bersagliera», Adriano Aragozzini e Andrea Piazzolla, il giovane che ha amministrato la società della Lollo «Vissi D’Arte». Altri interpreti non presenti ma evocati: il figlio Milko Skofic, i cui rapporti con la madre si sono guastati, il nipote Dimitri, il catalano Francisco Rigau, accusato di aver sposato la Lollo con l’inganno ma presente ai funerali. Come le grandi dive, Gina ha trasformato gli ultimi anni della sua vita, il suo Sunset Boulevard, in un grande film che l’amica Mara si è incaricata di mandare in onda a puntate, secondo la logica degli sceneggiati tv.
C’è un matrimonio per procura poi disconosciuto, c’è la lite con il figlio, c’è il figlio che accusa Piazzolla di aver stipulato contratti di acquisto di auto e moto di lusso, tra cui Ferrari, Mercedes e Ducati, c’è la Cassazione che ha sancito un amministratore di sostegno, contro la volontà dell’attrice.
E c’è molto altro ancora, tra cui un testamento. Mara interpreta un duplice ruolo, quello della narratrice e quello della giustiziera per costruire una narrazione avvincente e canonica, alimentando le fantasticherie del «lettore del popolo», «inteso come colui che, affetto da complesso di inferiorità sociale, si culla in fantasie su concetti di vendetta e punizione dei colpevoli di mali sopportati» (Gramsci).