Il Messaggero, 22 gennaio 2023
Intervista a Francesca Fagnani
Francesca Fagnani è talmente brava nel suo lavoro – come mette insieme lei preparazione, ritmo e baldanza, in tv non si vedeva da anni – che offuscare il successo del suo Belve, su Rai2, dando spazio alle voci che le danno della raccomandata perché da dieci anni è la compagna di un fuoriclasse come Enrico Mentana, è una fesseria degna dei tanti leoni da tastiera che animano i social. Detto questo, per rilasciare l’intervista che state per leggere – si spera fino in fondo – Fagnani ha posto una condizione: nessuna domanda su Mentana. Non è il massimo, ma le regole d’ingaggio non le ha certo inventate lei. A volte si accettano, altre no. In questo caso, a pochi giorni dal Festival, ci sta.
Deve emanciparsi da qualcosa?
«Sì, dalla pressione di dover essere sempre all’altezza di quello che faccio. Ma ero così anche al liceo: volevo 60 alla maturità, 110 e lode alla laurea e via dicendo. Sono una perfezionista. Tignosissima».
A chi deve il ringraziamento più grande?
«Ai miei. Mi hanno sempre sostenuta, anche quando ho scelto Lettere, imboccando di fatto la strada della disoccupazione».
In assoluto l’incontro più importanti per lei qual è stato?
«Quello con Michele Santoro. Ha dato una direzione diversa a tutta la mia vita. Con lui ho fatto l’università del giornalismo».
Come e quando nata la sua co-conduzione della seconda serata del Festival?
«Due giorni prima che Amadeus l’annunciasse a Viva Rai2! di Fiorello (lo scorso 5 dicembre, ndr). Lui mi ha scritto un messaggio chiedendomi se potevamo sentirci. Io ho pensato subito a Sanremo, ma per un po’ ho temuto che mi cercasse per I soliti ignoti. Quando mi ha spiegato tutto, ho accettato al volo».
Come lei ci sono un’influencer e imprenditrice di successo, Chiara Ferragni; una sportiva nera e gay, che ha sofferto per pregiudizi di ogni tipo, Paola Egonu; e un’attrice vicina al mondo Lgbtq+, Chiara Francini. Lei sarà al Festival in quota intellettuali? Spigolosi? O altro?
«Intellettuale no, per carità. Giornalista. Delle tre conosco solo Chiara, brava e simpatica».
Qual è il suo film o serie che più le è piaciuta?
«È venuta a Belve».
Il ruolo che più l’ha colpita?
«Tanti. Non me lo ricordo...».
Cosa farà all’Ariston?
«Sarò al servizio del Festival. Ma ancora non ci sono state riunioni, penso che si punterà sulla spontaneità. Le battute saranno le mie. Vivrò l’esperienza...».
Per caso potrebbe anche cantare o ballare?
«Sono stonata e non so muovermi».
Magari un intervento sulla falsariga di quelli impegnati e personali di Rula Jebreal o Barbara Palombelli, sue colleghe al Festival nel 2020 e 2021?
«Non cercherò gli applausi ma farò qualcosa che sento mio e che mi interessa dire».
Queste sono supercazzole.
«Lo so. In Rai mi hanno detto di non parlare... Drusilla Foer, invece, mi ha consigliato di pensare a una persona a casa che mi vuole bene. Onestamente, non credo che Sanremo mi cambierà la vita. Lo vivo come un riconoscimento, e subito dopo tornerò alla vita di sempre».
Un cambiamento, però, ci sarà: il 21 febbraio Belve tornerà su Rai2 in prima serata.
«È vero. Boomerissima andrà avanti fino al 14 febbraio, poi ci sarò io per cinque settimane».
Adesso ha un agente?
«No. Ho un avvocato che segue per me i contratti».
Ultimamente la riconoscono per strada?
«Un pochino, ma certo non ci sono le folle».
Nel 2021 ha fatto un monologo alle Iene affrontando il tema delle molestie sessuali sul lavoro: mai subite?
«No, mai».
E anche quello delle donne pagate meno degli uomini: ora quanto guadagna?
«Non mi lamento».
A quanto ammonta il suo compenso sanremese?
«Che brutto parlare di soldi».
E perché?
«Al Festival sarei andata anche gratis».
Farà beneficenza come Chiara Ferragni, che li devolverà tutti all’associazione D.i.Re, donne in rete contro la violenza?
«Il suo è un bel gesto, io però sono cresciuta in una famiglia che da sempre dona quello che può tutto l’anno. Mio padre, 85 anni, l’ultimo bollettino è andato a pagarlo alle Poste pochi giorni fa».
Suo padre che lavoro faceva?
«Militare. Faceva parte della gendarmeria vaticana».
L’equivoco più ricorrente e fastidioso sul suo conto qual è?
«Quando si dice che io sia cattiva. Non è vero. Odio i pregiudizi».
L’errore più grande che ha fatto?
«Essermi privata di un rapporto disteso con mia madre (scomparsa nel 2015, ndr) e averla un po’ trascurata. Vale anche per mio padre. Lavorando così tanto, le giornate volano».
La prima cosa che ora vorrebbe dire a sua madre?
«Hai visto, mamma?».
È per il politically correct?
«Per niente».
Ha rinunciato alla maternità per un motivo particolare?
«Nessuno. Non è successo, non mi manca e penso che si possa essere felici anche senza figli».
Sul web googola il suo nome?
«No, ma sui social leggo quello che si dice di me».
La cosa più scema che fa online?
«Prima di addormentarmi, quando sono stressata, su Instagram guardo le ricette di Fatto in casa da Benedetta: mi ipnotizzano come un mantra».
Visto che ha parlato di andare a letto, uno studio recente del professore americano Terry Fischer, dell’università dell’Ohio, dice che gli uomini pensano al sesso 18 volte al giorno e le donne 10: lei?
«Sono nella media. Mi sta suggerendo di vedere un porno?».
Non mi permetterei mai. Semmai le pratiche di una volta.
«Certo (ride), ma io guardo le ricette solo quando sono giù, e sono molto meglio di un Tavor».
Fin qui ha più lasciato o è stata lasciata?
«Ho mollato di più io».
E ne ha traditi tanti?
«Non sono una traditrice seriale, ma non posso dire di non averlo mai fatto. Non sono una santa».
Le hanno mai chiesto di sposarsi?
«Un paio di volte, però mi sono data alla fuga. Non ci credo all’amore per sempre».
Se a Sanremo fa il botto e le dovessero offrire di tutto nel mondo dell’intrattenimento: che fa, accetta? In fondo, i giornalisti sono capaci di tutto...
«Me l’hanno già offerto e ho rifiutato. Certo, meglio che buttarsi in politica...».
A cosa ha detto di no?
«Non si dice».
Ballando con le stelle lo farebbe?
«No, anche se mi piace. Sono una giornalista e certe scelte toglierebbero forza a quello che più mi piace fare».
Luisella Costamagna, che ha vinto quest’anno, ha sbagliato ad andare?
«No. Lei non faceva inchieste, conduceva in studio».
Che ne pensa di Giovanna Civitillo, la moglie di Amadeus, che al Festival farà anche quest’anno l’inviata della Vita in diretta?
«Non la conosco. Se è brava è giusto che lavori, a prescindere dal marito. La tv non tradisce: senza talento non si va da nessuna parte».
Se pensa al palco dell’Ariston cosa la spaventa di più?
«La gestione dell’emozione. E, come tutti, cadere dalle scale».