La Stampa, 22 gennaio 2023
Morgan litiga con Sgarbi
Il WhatsApp di Marco Castoldi, cantautore, frontman dei Bluvertigo, in arte Morgan, è un luogo appassionante. Gente che va, gente che viene. Mille “menti” scelte per riformare la cultura. Vittorio Sgarbi che lo caccia dalla chat dandogli del topo, il ministro Sangiuliano che tra un arruolamento a destra di un defunto (Dante) e l’altro ha il tempo per partecipare (per poi cancellarsi). Discussioni su Tenco («si fa troppo poco per la sua memoria»), su Dante (è di destra o di sinistra? ).
Mi scusi Morgan ma questa famosa chat “Rinascimento e dissoluzione"è finita malissimo. In dissoluzione tra le polemiche, appunto.
«Credo nella parola come strumento per risolvere i problemi, infatti non sono mai arrivato alle mani in vita mia. Oggi polemica significa rissa, invece è una parola nobile, polemos, confronto. Il mio discutere è per difendere valori e libertà lese, ma trovo negli altri, benpensanti e giudicanti, rigidità e ostilità. Io sono come il leone con le iene. Io lotto contro il branco come quello della chat di Sgarbi».
Le ha dato del topo.
«Mille persone in una chat sono la fotografia della nostra società. Su mille persone solo 7 o 8, tra cui io, hanno il coraggio di dire la propria opinione, senza sporcarsi le mani. E in quella chat c’erano politici, giornalisti, intellettuali».
Ma su cosa sono stati zitti?
«Ho sollevato la questione del restauro dei nastri di Tenco. Non hanno reagito e il fatto che non abbiano il coraggio delle proprie opinioni è un problema perché l’Italia ha bisogno di una ventata di energia, non di persone dormienti. Allora ho scritto che avrei diffuso un comunicato stampa firmato da tutti e chi non era d’accordo lo dicesse. Ma si sono ribellati contro di me e a quel punto li ho buttati fuori dalla chat perché quella è casa mia. Sgarbi, che ha visto questa cosa, si è arrabbiato».
E le ha dato del topo. Eppure eravate in grande sintonia.
«È stato molto offensivo, lo ho sempre stimato ma non ho bisogno di lui per esistere. Io sono un essere umano, il topo è un simbolo, vive nella fogna, porta le malattie. Gli ho detto che è una persona senza cuore e irriconoscente perché mi sono speso per farlo diventare sottosegretario, tanto che mi ha scritto in un messaggio “la tua vittoria è la mia vittoria”. Temo si tratti di un problema di anaffettività e di narcisismo patologico, Ora non lo sto considerando e lui mi chiama tutti i giorni, ma non mi fido perché lui accoltella gli amici».
Ma ci teneva così tanto a fare il consulente del ministero, proprio lei che è anarchico?
«Io lavoro come un vero consulente anche senza incarico. Do i consigli e l’ispirazione, molte cose che hanno fatto in questi mesi sono frutto del mio impegno. Se comprano casa Verdi è perché io ci lavoro da tempo. Anna Maria Bernini lo sa benissimo e probabilmente un incarico mi arriverà da lei».
E col ministro Sangiuliano in che rapporti siete?
«Mi stima e non c’entra niente con la storia delle chat. Ogni tanto ci sentiamo e facciamo il punto della situazione. Mi usa come veicolo per comunicare determinate cose».
Lei è un appassionato di Dante, anche per lei il sommo poeta è di destra?
«Probabilmente democristiano, un moralista, uno che giudica molto».
Giorgia Meloni siete ancora amici?
«E una persona molto in gamba e molto sana. Mi fido di questa donna perché ha la testa sulle spalle come nessun’altra. Io so che lei fotografa la realtà e giudica da sola. Mi stima, mi ha detto che lei sta alla politica come io sto alla cultura».
Ma da quando è diventato di destra?
«Io non sono di sinistra o di destra, ma se la destra è quella di questa chat, mi fa una cattiva impressione, non è in grado di confrontarsi e questo mi fa capire perché hanno bisogno di dittatori. Mentre a sinistra hanno una lunga storia di dialogo. Ho tanta nostalgia in questo momento della condivisione cooperativa di sinistra. Pensi alla Costituzione, si sono messi insieme e nonostante le diverse idee hanno scritto una Carta che consideriamo oro colato, perché lo è. Io voglio questo, la condivisione delle idee, ecco perché sono un anarchico che parla con il governo».
Tra poco inizia Sanremo,è ancora in lite con Amadeus?
«A me dovrebbe chiedere: Amadeus ti odia? Ti teme? Fate a lui questa domanda». —