la Repubblica, 21 gennaio 2023
Plusvalenza, stangata alla Juve: 15 punti di penalità
“Noi con Voi. Oggi è ancora più importante essere Squadra. Avanti sulla nostra strada”. Leonardo Bonucci affida ai social propria voglia di fare fronte alla nuova realtà. Gli ha fatto eco Danilo. Non a caso oggi i due dovrebbero incontrare i vertici della società. La nuova realtà è che la Juventus era terza e ora è decima in classifica, sullo stesso gradino di Empoli e Bologna e subito dietro a Torino e Fiorentina. La Champions, l’Europa League e la Conference sono lontane dodici punti e quindi hanno le sembianze di un miraggio, anche se la rosa più competitiva del campionato ha una possibilità di recuperarne un bel po’, in un torneo che dura ancora più di un girone. E poi per l’Europa potrebbe tornare buona anche il settimo posto: l’Udinese ora ha appena tre punti in più.
Per Allegri e i suoi giocatori sarà difficilissimo, perché la sentenza di ieri sposta drasticamente le prospettive di una stagione già balorda di per sé ma comunque tenuta in piedi dalla varietà, dalla ricchezza e dall’esperienza di una rosa di alto valore, un valore ancora maggiore adesso che sono rientrati Di Maria e Chiesa e nell’imminenza del ritorno di Pogba e Vlahovic, che potrebbero essere pronti per Juve-Monza di domenica 29. I brianzoli sono solamente un punto più in giù. Rimanere in Europa e non rinunciare agli introiti delle coppe, la cui mancanza renderebbe catastrofica la situazione del bilancio: i bianconeri possono accedere all’Europa League vincendo la Coppa Italia (giovedì 2 febbraio c’è il quarto di finale contro la Lazio, allo Stadium) o alla Champions League vincendo l’Europa League, sempre ammesso che la Uefa, che indaga sulla violazione del financial fair play, non emetta delle sanzioni che impediscano in ogni caso l’espatrio ai bianconeri. Inoltre la società dovrà tirare avanti senza avere, di fatto, un solo dirigente con competenze sportive al vertice della società: dopo le dimissioni di Agnelli, Nedved e Arrivabene, la direzione tecnica delclub era stata affidata per intero a Cherubini, con il supporto di Allegri (che però fa un altro mestiere e serve soprattutto in quello), ma ora il ds è stato squalificato per 16 mesi e dunque non potrà operare, nemmeno sul mercato. La nuova società gravita attorno a un commercialista, il presidente Ferrero, e a un ingegnere esperto di gestione aziendale, l’ad Scanavino, che ricopre lo stesso ruolo anche in Gedi, editore di Repubblica, per cui il dirigente più alto in grado diventa Stefano Braghin, responsabile della sezione femminile. Ci sono anche Giovanni Manna, ds della Next Gen, e Matteo Tognozzi, primo collaboratore di Cherubini: risollevare il club dalle pastoie della classifica toccherà pure a loro.