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 2023  gennaio 21 Sabato calendario

“RIINA ERA UN CRETINO” – IL GIUDIZIO TRANCHANT DEL PROCURATORE DI CATANZARO, NICOLA GRATTERI, SUL “CAPO DEI CAPI”: “ERA SOLO UN VIOLENTO. INGAGGIÒ LA GUERRA STUPIDA CONTRO LO STATO E AD APPROFITTARNE FU LA ‘NDRANGHETA, CHE OGGI È LEADER DELL’IMPORTAZIONE DI COCAINA IN EUROPA” – MESSINA DENARO L’AVEVA CAPITO, E INFATTI TOTÒ NON CAPIVA I SUOI INVESTIMENTI NEI PALI EOLICI: “SE LA POTREBBE METTERE NEL CULO LA LUCE” – MA COSA NOSTRA HA IMPARATO LA LEZIONE, E PER RIORGANIZZARSI MUTUERÀ PROPRIO DALLE ‘NDRINE IL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE ORIZZONTALE -

Estratto da www.adnkronos.com "Riina era un cretino. […] Era solo un violento. Per essere un capo non devi essere violento, devi essere intelligente". Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, intervenuto in Senato presso la Sala Caduti di Nassirya alla presentazione del portale 'Scelgo la vita'.

E mentre Cosa nostra ingaggiò, con lo stragismo, la "guerra stupida contro lo Stato" ad approfittarne fu la 'Ndrangheta, al punto, ha ricordato, che ad oggi "è leader nell'importazione di cocaina in Europa". […]

2. LA MAFIA CHE VERRÀ Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “La Stampa”

[…] Cosa Nostra non è finita ma anzi riparte dalla stagione di Messina Denaro, soprattutto con un'attenzione diversa agli affari. Si parla molto di suoi investimenti nelle energie rinnovabili. Lo raccontò Totò Riina in una memorabile intercettazione nel carcere di Milano: «A me dispiace dirlo, questo signor Messina... Questo che fa il latitante, che fa questi pali eolici, i pali della luce... Se la potrebbe mettere nel c. la luce, ci farebbe più figura».

Il boss credeva nel lusso. Camicie firmate. Orologio da 36 mila euro al polso. Etichette prestigiose del vino di Marsala nel portafoglio investimento, come per l'olio di qualità e l'ottimo vino catarratto. Messina Denaro aveva capito il valore dei marchi doc. E l'importanza della grande distribuzione.

Tanto che sarebbe un uomo da 5 miliardi di euro, manovrati grazie ai prestanome. Quanto siamo lontani dai «viddani» di Corleone, uomini di campagna, soddisfatti di pane e ricotta, nascosti in casolari sperduti tra le campagne. Secondo un pentito, Messina Denaro si sarebbe comprato persino un palazzo a Venezia, con vista sui canali, grazie a un prestanome. Cose inimmaginabili per i vecchi capi di Cosa Nostra.

[…] Quindi dopo di lui verrà una mafia imprenditrice, svincolata dall'edilizia e dal movimento terra. […] La mafia che riparte da Messina Denaro, dunque, egemonizza il territorio ma ragiona sui suoi sentimenti. Non si esalta nello scontro per lo scontro. Usa la violenza solo quando serve. E diffida della politica.

[…] Resta il nodo di fondo: come sarà la mafia siciliana del futuro? Forse mutuerà l'organizzazione orizzontale della 'ndrangheta, che riserva al vertice solo ruoli di coordinamento. Messina Denaro qualche anno fa strinse un patto con i capi della 'ndrangheta in Piemonte per «lavorare insieme e diventare un'unica famiglia». È quanto emerge nel processo Carminius-Fenice. Sarebbe una notevole rivoluzione per Cosa Nostra, abituata a dominare e ora non più.