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 2023  gennaio 20 Venerdì calendario

Cusano, indagati il fondatore e l’amministratore per appropriazione indebita: spese personali per 1,8 milioni

ROMA Viaggi in località da sogno, auto extra-lusso, elicotteri, aerei privati, utilizzando il denaro che sarebbe dovuto servire per pagare le tasse: in questo modo l’Università degli Studi Niccolò Cusano avrebbe accumulato un’evasione fiscale record, che supera i 20 milioni di euro. Cifra che ieri è finita sotto sequestro, mentre i vertici dell’ateneo sono indagati per violazione delle leggi tributarie. I finanzieri del nucleo Pef di Roma, su richiesta della Procura e su disposizione del gip, hanno messo i sigilli anche a una Ferrari e una Rolls-Royce: solo alcune delle spese folli effettuate nel corso degli anni. Sotto inchiesta, Stefano Bandecchi, fondatore dell’istituto e amministratore di fatto dell’università, Giovanni Puoti, Stefano Ranucci, Fabio Stefanelli, che lo hanno sostituito come legali rappresentati fino al giugno del 2021.
«COME UN BANCOMAT»
A Bandecchi, presidente della Ternana Calcio, l’aggiunto Stefano Pesci e la pm Valentina Margio contestano anche l’appropriazione indebita: avrebbe effettuato spese personali ingenti addebitandole sul conto dell’ateneo. Gli inquirenti, nella richiesta di sequestro, sottolineano che «l’ente è stato utilizzato come un bancomat dai propri amministratori»: sono stati anche effettuati anche prestiti ai dipendenti – e agli stessi indagati – per un totale che raggiunge una cifra a sei zeri. L’ateneo avrebbe anche «sostenuto costi relativi a molteplici viaggi effettuati da Bandecchi». Insieme a lui, sempre a spese dell’università, sarebbero partiti per mete esotiche anche familiari, o altri soggetti riconducibili a vario titolo all’Ateneo, «per attività estranee a quelle istituzionali», scrive il gip nel decreto di sequestro. Dagli atti emerge la sottoscrizione di contratti di viaggio a Dubai, Grand Bahama, Nassau, Miami, Toronto. I finanzieri hanno trovato anche altro: il noleggio, sempre a spese della Unicusano, di aeromobili e altri veicoli che consentissero a Bandecchi di seguire le trasferte della Ternana Calcio. Per la partita con la Pro Vercelli, per esempio, oltre al noleggio di un aereo, sarebbe stato effettuato anche quello di una Limousine, usata da Bandecchi per spostarsi dall’aeroporto di Torino allo stadio e ritorno. Complessivamente, scrivono gli inquirenti – che parlano di «continue emorragie di denaro» -, i costi sostenuti dalla Unicusano per «le spese personali di Bandecchi ammontano ad euro 1.898.853», ma la cifra effettivamente contestata nel capo di imputazione è di 343.339 euro.
ATTIVITÀ COMMERCIALE
Dalle indagini è emerso che l’università, pur essendo iscritta alla camera di commercio come «ente pubblico non economico e senza scopo di lucro» – godendo quindi di una forte agevolazione fiscale – avrebbe esercitato «prevalentemente attività commerciale». Il gip descrive «ricavi non dichiarati per oltre 80 milioni». L’ente avrebbe infatti investito «ingenti risorse per l’acquisizione e il finanziamento di diverse società tutte rientranti nel Gruppo Bandecchi», che sarebbero state gestite da dipendenti dell’ateneo. Aziende che si occupavano di cosmetica, compravendita immobiliare, noleggio di automobili e di voli charter, agricoltura. Ma non è tutto. I fondi dell’Università sarebbero stati investiti «anche per l’acquisto di beni di lusso, totalmente estranei all’attività svolta dalla Unicusano». In un’informativa del 26 gennaio 2021, per esempio, la Finanza sottolinea la sottoscrizione, avvenuta nel 2015, «di un contratto di leasing relativo a un elicottero Agusta AI09S». L’Ateneo, inoltre, risulta proprietario di auto di lusso: una Rolls Royce Phantom VIII, da 550mila euro, una Mercedes da 109mila euro, due Bmw, da 115mila e 75mila euro. Intanto Bandecchi si difende: «Sono convinto che l’indagine sia stata svolta male e sono convinto che l’università non ha mai evaso nulla. Bastava chiedere i soldi e li avremmo versati, invece hanno bloccato i nostri conti, spero che li sbloccheranno permettendoci di onorare i nostri impegni». Mentre il professor Puoti ha specificato: «Gli organi apicali dell’Ateneo hanno costantemente uniformato il proprio operato alla scrupolosa applicazione della normativa vigente».