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 2023  gennaio 20 Venerdì calendario

Deborah Compagnoni ha un nuovo fidanzato

L’amore inveterato per la famiglia, se possibile cresciuto dopo la scomparsa del fratello Jacopo – un anno fa – sotto una valanga: mamma Adele, papà Giorgio e Yuri, il maggiore che gestisce l’albergo Baita Fiorita a Santa Caterina Valfurva, in Valtellina, al centro del paese in cui Don Giovanni, il parroco, suonava le campane per i suoi successi. L’amore totale per i figli avuti nei tredici anni di matrimonio con Alessandro Benetton: Agnese, Tobias e Luce, ormai grandi e destinati a studi all’estero, i primi due negli Stati Uniti e la piccola a Londra. E, da qualche mese, un nuovo amore gelosamente custodito fin qui, l’uomo con cui Deborah Compagnoni, la campionessa che negli anni ‘90 insieme ad Alberto Tomba ha insegnato a sciare all’Italia, sente di essere tornata a casa, tra le montagne. «Nell’amore credo ancora ciecamente – ha detto Deborah, 52 anni, tre ori olimpici, tre mondiali più tutto il resto, al Corriere —. È la forza che mi tiene in piedi e mi fa andare avanti».
Si chiama Michele Barbiero, è veneto del Cadore, divorziato senza figli, cinque anni più di lei, fa la guida alpina come il padre di Deborah e l’adorato Jacopo («Io credo nel destino: quando deve accadere, accade. Provo a essere forte, a tenere su i miei»), la neve conosciuta palmo a palmo, il senso innato per la bellezza della natura incontaminata, lo sci alpinismo – la più ecologica delle discipline, entrerà nel programma dei Giochi di Milano-Cortina 2026, di cui Compagnoni è ambassador – come credo. È presto per conoscere i percorsi intimi di una relazione vissuta con discrezione, ancora ciascuno a casa sua, Deborah a Treviso insieme ai figli quando la scuola concede tregua, Michele sui monti zaino in spalla e ricci al vento: sul sito Internet che attira clienti da tutto il mondo e su cui in questi giorni siamo andati a curiosare, ecco una foto di Deborah online chissà da quanto, scarponcini da camminata, racchette, un bel sorriso e un ghiacciaio alle spalle. Perché è così, condividendo la passione di una vita, che la neo coppia trascorre il tempo libero dal lavoro, che alla regina di Albertville ‘92, Lillehammer ‘94 e Nagano ‘98 non manca. Oltre all’impegno per la Fondazione Milano-Cortina («Seguo vari progetti, quello a cui tengo di più è la sostenibilità dei Giochi italiani»), infatti Compagnoni sta per lanciare un progetto nel mondo della moda, una linea sportiva disegnata e firmata da lei, iniziativa che le ha permesso di esprimere tutta la sua creatività (Deborah è anche una brava pittrice), senza mai trascurare la promozione dello sport di base presso i ragazzi e del movimento nelle scuole. «Se i nostri giovani non sanno più fare la capriola, come possiamo poi chiedere loro di vincere medaglie alle Olimpiadi?», si chiede la fuoriclasse.
Con Michele, insomma, è un ritorno alle origini che sa di fresco inizio, Deborah non conferma né smentisce ma rifarsi una vita è un sacrosanto diritto, chi le sta accanto la vede serena, gli occhi di nuovo brillanti, le giornate piene. Domani, senza il compagno ma scortata da Giulia Mancini, la storica manager, Deborah Compagnoni sarà nel parterre della libera di Coppa del mondo a Cortina d’Ampezzo: c’è Sofia Goggia da tifare e un anniversario (trent’anni di gare sull’Olimpia delle Tofane) da festeggiare. Non risponderà a domande sulla vita privata, come d’abitudine. Domenica già riparte: a una giornata con Luce, di passaggio a Treviso, non si rinuncia.
Quando la storia si sarà consolidata, quando Deborah sarà disposta a parlarne, sapremo di più. Per ora ci basti la descrizione che Michele dà di sé («Sono un alpinista, un viaggiatore, un fotografo, sono una persona innamorata del mondo»), la rispettosa dichiarazione d’intenti («Cerco sempre di passare leggero, lasciando meno tracce possibili del mio andare»), il mestiere scritto nel codice dell’anima («Diventare guida alpina è stata una conseguenza naturale di ciò che sono»). Maneggia gli sci in neve fresca, i ramponi sulle vie ferrate e l’inglese con la stessa abilità: non è un orso di montagna, tutt’altro, è un bon vivant che sa destreggiarsi con i buoni ristoranti e la carta dei vini. L’avvistamento del weekend scorso con Deborah a San Cassiano (Bolzano), piumino e scarponi da sci, li inchioda. Stando insieme, stanno imparando a volersi bene. Prove tecniche di nuovo amore.