Corriere della Sera, 19 gennaio 2023
Della Vedova ha ricevuto 312mila euro da Soros
C’è chi ha parlato di 312 mila euro «misteriosi» di contributi elettorali ricevuti da Benedetto Della Vedova. Che risponde con tranquillità alle domande.
Ha ricevuto davvero 312 mila euro? E c’è lo «zampone» di Soros, come scrivono?
«Certo. Non c’è nulla di nuovo e nulla di strano».
Già Carlo Calenda, subito dopo la rottura con +Europa, aveva parlato di un milione e mezzo di euro ricevuti dal banchiere e filantropo.
«È stato un contributo elettorale come tanti, pubblico, noto e ipertracciato».
In verità, la Camera riporta soltanto la cifra e non il nome dei contribuenti.
«E questo mi fa arrabbiare. Già da qualche anno la Camera sbianchetta i nomi. Non so perché e non è colpa nostra. Non c’è nulla di segreto. Qualunque giornalista può fare l’accesso ai dati».
Non potreste dichiararlo voi nei vostri canali pubblicamente?
«Lo facciamo ufficialmente, comunicandolo alla Camera».
Non è singolare che Soros decida di dare soldi a singoli parlamentari e non a una forza politica?
«No. La legge prevede i contributi ai candidati e dunque perché no?».
Sono tanti 312 mila euro. Solo a lei così tanti?
«Agli altri sono andate cifre equivalenti. Io, comunque, ero candidato in cinque circoscrizioni».
Ha rapporti personali con Soros?
«Certo, l’ho incontrato più volte».
Soros si aspettava qualcosa in cambio dei soldi?
«No, non ci ha mai chiesto nulla. Il suo è un contributo ideale. Sono note le sue battaglie, che sono le nostre. Ha deciso di spendere la parte finale della sua vita dando contributi a forze che combattono per le sue idee, dall’immigrazione all’antiproibizionismo, alla democrazia».
Ai politici qualche contributo non disinteressato arriva di sicuro.
«Sì, in democrazia mi pare normale. Avviene anche negli Stati Uniti. L’importante è che ci sia trasparenza. Marco Pannella annunciò il rifiuto di un finanziamento di Gianni Agnelli se non l’avesse reso pubblico».