Il Messaggero, 19 gennaio 2023
Biografia di Adelaide di Susa
«Tu, senza l’aiuto di un re sostieni il peso di un regno e a te ricorrono quelli che dalle loro decisioni desiderano raggiungere il peso di una sentenza regale». Questo avrebbe scritto il teologo e vescovo Pier Damiani (o Damiano), che verrà santificato molti secoli dopo, a proposito di Adelaide di Susa, o Adelaide di Torino. Per aggiungere: «Dio onnipotente benedice te e i tuoi figlioli d’indole regia». In Elogio delle donne, Philippe Daverio noterà: «Da questa dichiarazione nasce quella che poi diventerà casa Savoia fino all’Unità d’Italia». Allora, però, siamo in pieno Medioevo, in quei secoli bui che in realtà sono tali solo a un’occhiata superficiale. A ben guardare, infatti, la cosiddetta età di mezzo – che va dalla caduta dell’impero romano d’Occidente nel 476 d.C. alla scoperta dell’America nel 1492 – è costituita, scandita da fasi diverse, alcune delle quali vitali, culturalmente stimolanti e ricche di straordinari personaggi. Nonché di grandi donne. A riprova del fatto che talento e carattere vengono comunque fuori, persino in epoche nelle quali non ci sono strumenti giuridici per tutelare il mondo femminile.LA PERSONALITÀUna di queste donne di grande tempra, personalità e intelligenza è Adelaide di Susa, o Adelaide di Torino. Componente della casata degli Arduinici, figlia del margravio conte di Torino e marchese di Susa Olderico Manfredi II, e di Berta degli Obertenghi, Adelaide è nipote di Oberto II, margravio di Milano, Tortona e Genova. Fra gli avi ci sarebbe anche il primo signore della Marca di Torino, Arduino il Glabro. Una famiglia importante dietro le spalle, insomma. La bambina nasce a Torino intorno al 1016 (secondo altre fonti, invece, a Susa, che le intitolerà il castello). Il fratello muore, per cui è a lei che vanno gran parte dei possedimenti familiari.La vita di colei che sarà nota anche come la contessa (similmente a Matilde di Canossa, la Grancontessa di cui abbiamo scritto e che le è cugina, oltre a somigliarle per tempra e capacità di reggere il potere) si presenta da subito assai piena e movimentata.LA BAMBINAÈ una bambina volitiva e intelligente, che monta benissimo a cavallo e che non teme le battaglie: in seguito, pare che vi partecipi in prima persona. Il suo primo marito è Ermanno, duca di Svevia e parente dell’imperatore, che muore dopo breve, probabilmente di peste. Dopodiché è la volta di Enrico, marchese del Monferrato. Il Monferrato è un territorio strategico per la sua posizione: da lì, infatti, si passa spesso per scendere nella penisola. Nei secoli successivi, in particolare fra il Cinquecento e Seicento, sarà oggetto di feroci contese: divenuto per un periodo dei Gonzaga di Mantova, diverrà poi oggetto di una guerra terribile fra la Francia e la Spagna. Al momento, tuttavia, l’erede è proprio Adelaide.Morto Enrico, la contessa convola a terze nozze nel 1046 con il conte Oddone di Savoia, a cui porta in dote il suo sterminato patrimonio. Costui è figlio di quell’Umberto I Biancamano considerato capostipite della casata che, molti secoli dopo, sarà per giungere all’Unità. Dopo alterne vicende Oddone eredita titoli e territori del padre, oltre a dare cinque figli ad Adelaide. É grazie a lei, però, che i Savoia – stirpe transalpina – mettono radici a Torino. In virtù di una serie di abili mosse, la contessa è riuscita infatti a mantenere tutte le eredità dei diversi sposalizi, oltre a quella paterna: è signora e padrona della Val d’Aosta, del Piemonte dalle montagne sino al mare della Liguria, controlla importanti passi alpini e strade (parte della Via Francigena), terre e castelli. Oddone scompare intorno al 1060. Dopo tre vedovanze, l’energica dama si mostra per quello che è: una donna di potere e di forza straordinaria. Pare, addirittura, che cominci a vagheggiare un’Italia unita, almeno in parte, dopo secoli di invasioni. É lei a governare, dato che il figlio primogenito Pietro è minore: anche successivamente continuerà a essere il vero deus ex machina.LA LOTTAFa sposare la figlia Berta all’imperatore Enrico IV di Sassonia e appoggia il genero nella lotta che contrappone quelli che Dante chiamerà i due Soli, papato e impero. Siamo infatti all’epoca della lotta per le investiture. Quando Enrico viene scomunicato dal ferreo Gregorio VII, Adelaide si occupa della mediazione insieme a Matilde di Canossa, che sta dalla parte del pontefice. Proprio Adelaide accompagna l’imperatore, sceso dal Moncenisio per andare a Canossa (da cui il celebre modo di dire) e ottenere il perdono del papa, al prezzo di notevoli umiliazioni. Sono insomma queste due donne – «eroine europeiste per genealogia e italianiste per vocazione», come ha scritto Philippe Daverio – a essere le vere protagoniste di una pagina di Storia, che in apparenza vede al centro della scena due uomini ugualmente ferrei. Nell’Italia dell’epoca, e in quella dei secoli successivi, insomma, alcune donne riescono a regnare e ad avere un potere che eguaglia e supera quello maschile. Adelaide muore a Canischio il 19 dicembre 1091: un suo ritratto fa bella mostra di sé alla Venaria Reale.