il Fatto Quotidiano, 18 gennaio 2023
La figlia di Messina Denaro rinnega il padre
“No, guardi, non voglio saperne niente, se ne può andare da dov’è venuta”. Lorenza Alagna è la figlia del boss Matteo Messina Denaro e nei confronti del padre e della “famiglia” ha alzato un muro invalicabile, motivo di grande sofferenza per l’ormai ex latitante, come hanno notato in questi anni, stupiti, gli inquirenti. Un vero tormento per il boss, un malessere forse più disperante della malattia oncologica e delle operazioni: Messina Denaro non si è mai capacitato di essere stato allontanato da Lorenza, che non lo ha mai conosciuto.
La sua casa si trova in una delle arterie principali di Castelvetrano. Un cancello in ferro battuto chiude l’insenatura tra due palazzine. Lì Lorenza vive assieme al suo compagno e al loro figlio piccolo. Suoniamo il campanello del citofono una prima volta. Parte subito la suoneria con le note di Per Elisa di Beethoven. Nessuno risponde. Si prova una seconda e una terza volta, fin quando si sente una voce: “Chi è? No guardi. Non voglio saperne niente”.
Un rifiuto secco, nei confronti di un padre dall’eredità troppo pesante, aveva spinto la ragazza a ricominciare da zero, recidendo i rapporti con la famiglia paterna. Quella di Lorenza è una storia tormentata e difficile. Concepita e nata durante la latitanza del padre, il 17 dicembre 1996. All’epoca Messina Denaro, già ricercato da tre anni, aveva intrapreso una liaison segreta con la Francesca Alagna, anche lei di Castelvetrano e sorella del commercialista Michele Alagna. Quest’ultimo finirà coinvolto nelle inchieste di Dda e Dia di Palermo che indagavano sul vasto patrimonio economico dell’ex patron di Valtur, il cavalier Carmelo Patti, scomparso nel 2016. Erano sospettati di aver reinvestito i proventi illeciti del padrino in attività alla luce del sole. Sospetti che però non hanno mai trovato riscontri nelle sentenze, anche se agli eredi di Patti è stato confiscato un patrimonio miliardario.
Per la figlia di ‘u Siccu viene scelto il nome della nonna, Lorenza Santangelo, moglie di Don Ciccio. In realtà Lorenza, però, non prenderà il cognome del padre, si è spesso raccontato che non sarebbe mai stata riconosciuta ufficialmente, anche se insieme alla madre Francesca per anni vivranno nella casa della famiglia del boss a Castelvetrano.
“Io non conosco mia figlia, non l’ho mai vista, il destino ha voluto così, spero che la vita si prenda tutto da me per darlo a lei (…). Non conoscere i propri figli è contro natura”, scriveva il super latitante firmandosi Alessio nel suo scambio epistolare con Svetonio, alias Antonino Vaccarino, l’ex sindaco di Castelvetrano.
Dopo aver completato il liceo scientifico, Lorenza si iscrive all’università, e non appena 18enne (nel 2013) insieme alla madre abbandona la casa paterna, pur restando a Castelvetrano, e interrompendo i contatti con il nucleo familiare del padre. Alcuni anni fa ha dato alla luce un figlio, Nicolò. “Quanto vorrei l’affetto di una persona e, purtroppo, questa persona non è presente al mio fianco e non sarà mai presente per colpa del destino”, aveva scritto Lorenza in post su Facebook alcuni anni fa. E molti subito pensarono che quello sfogo social fosse un riferimento al padre. A lei si era rivolta nel 2019, il magistrato Roberto Tartaglia, all’epoca consulente della commissione parlamentare Antimafia, chiedendole di chiamare “alle sue responsabilità il padre, dal quale sino a oggi non ha mai avuto l’affetto dovuto, affinché paghi per tutto quello che ha sin qui fatto”. Allora non rispose. Fino a quando le telecamere del Tg2 l’hanno raggiunta sotto casa.
“Non voglio stare sotto i riflettori – ha risposto Lorenza, nascosta dietro le serrande abbassate –! Basta, io sono una ragazza normalissima come tutte le altre e voglio essere lasciata in pace: fate finta che io non esista”. Le persiane di casa sono chiuse, le luci spente. A interrompere questo tentativo di non esistere solo le note di Beethoven.