la Repubblica, 17 gennaio 2023
Ennio Flaiano, un amatissimo marziano italiano
«I premi letterari? Vanno benissimo… Ci vorrebbero anche le punizioni, però». Di quanti italiani si può dire di poterli riconoscere dalla consistenza (spaziale) di una loro battuta? È chiaro che il termine battuta in questo caso è riduttivo e forse anche aforisma non rende del tutto l’idea. Ennio Flaiano: per lui è periodo di celebrazioni a 50 anni dalla scomparsa.Domenica in seconda serata nello Speciale del Tg 1 è andato in onda Ennio Flaiano, straniero in patria. Un doc robusto e stracolmo di spunti, firmato da Fabrizio Corallo e Valeria Parisi, consistente in un susseguirsi di rievocazioni e testimonianze che restituivano alla fine l’impianto complessivo di vita, opere e carriera ma riuscivano a lasciare spazio a dimensioni meno conosciute ma sicuramente fondamentali: animo tormentato, reazioni folgoranti a ogni tormento singolo, esplicitate nella produzione continua e incessante, pigrizia a parte, che ne ha fatto un protagonista sommo in anni decisivi per l’espansione culturale, per quel che si poteva, del paese tutto.
Il tutto saltando dal sodalizio con Fellini al contributo primario nel dare consistenza alla commedia all’italiana che andava a fiorire come mai più: fermo restando che si potrebbero passare intere serate semplicemente immersi appunto negli aforismi, da quelli celebri a quelli meno, in un caleidoscopio di spunti sempre importanti e degni di restare.
La dimensione umana e personale aveva poi altrettanto spazio – vedi la qualifica di cittadino del mondo che lo porterà in Canada e insieme al regista Andrea Andermann a realizzare il reportage a puntateOceano Canada, che è stato riproposto in versione sintetica ieri sera da Rai Storia. Ma restano anche quei passaggi da marziano nella Dolcevita, ai tempi: e in fondo, tirando le somme tra un Goffredo Fofi appassionato nel ricordare, Masolino D’Amico, Francesco Piccolo e tanti altri, protagonista di un disincanto che annullava sé stesso usando altro disincanto.