il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2023
Ai vip piacciono i jet (e se ne fregano delle Co2)
C’è un nuovo lusso che va per la maggiore tra ricchi & famosi: i voli sui jet privati. Il settore che ha conosciuto un boom durante la pandemia e continua a crescere. Di pari passo aumenta il suo impatto sull’ambiente e sul clima, molto superiore a quello della comune aviazione commerciale. Secondo Transport and Environment, una Ong per la mobilità sostenibile, le emissioni per passeggero dei jet privati sono fino a 14 volte più inquinanti dei voli commerciali e 50 volte dei treni a parità di distanza.
I voli sui jet d’affari, secondo la società di dati aeronautici WingX riprese dal Financial Times, sono aumentati del 10% nel 2022 su base annua e del 14% rispetto al 2019, con una domanda da record. Le prenotazioni di voli privati sono decollate nel 2020 poiché i viaggiatori facoltosi e gli uomini d’affari cercavano di evitare le restrizioni del Covid negli aeroporti. Ora il settore comincia a mostrare i primi segnali di rallentamento, ma resta in crescita. A dicembre, secondo WingX, i voli su business jet e turboelica sono calati del 2% rispetto a dicembre 2021, ma sono rimasti superiori del 15% del dicembre 2019. Secondo un recente sondaggio, quasi tre quarti dei passeggeri di jet privati prevedono di volare la stessa quantità di ore e solo il 4% si aspetta di volare di meno. In gran parte si tratta di passeggeri che prima del Covid volavano in prima classe su compagnie commerciali.
Il boom spinge l’industria aerospaziale: Honeywell prevede che le consegne di nuovi business jet tra quest’anno e il 2032 saliranno a 8.500 per un valore di 274 miliardi di dollari (228 miliardi di euro), in crescita del 15% rispetto alle previsioni del 2021, mentre l’uso dei velivoli privati nel 2022 è cresciuto del 9%. Dopo un calo iniziale del 70% del business dovuto all’esplosione del Covid nel 2020, le vendite di jet privati sono cresciute di quasi il 20% rispetto ai massimi pre-pandemia. Ci sono stati 3,3 milioni di voli di business jet nel 2021, in aumento del 7% sul 2019, secondo i dati di WingX. Anche i costi del noleggio aumentano, spinti dai crescenti rincari dell’energia: secondo la società di consulenza Private Jet Card Comparisons, tra dicembre 2021 e dicembre 2022 sono cresciuti del 21% al canone orario medio di 11.748 dollari, circa 10.840 euro. Ma i rincari non spaventano i super-ricchi.
La questione, secondo l’agenzia Bloomberg, è che l’aviazione privata è in piena espansione per i mutamenti negli stili di consumo della popolazione più ricca, che oggi considera l’uso dei servizi dell’aviazione privata non più come un lusso ma “una parte essenziale del suo stile di vita” che consente di evitare aeroporti affollati e aerei commerciali. Tuttavia, rispetto al periodo pre-pandemico, sta cambiando la tipologia di cliente: il settore viene definito aviazione d’affari, ma in realtà gran parte del suo boom dell’ultimo biennio è dovuto ai voli per turismo.
L’altra faccia di questi consumi è il loro pesantissimo impatto ambientale. L’aviazione commerciale è responsabile del 2,4% delle emissioni globali di gas climalteranti. I viaggiatori più frequenti – circa l’1% dei clienti – ne causano oltre la metà, secondo uno studio pubblicato da Global Environmental Change. I ricercatori Richard Wilk e Beatriz Barros dell’Università dell’Indiana hanno quantificato l’impronta di carbonio dei super-ricchi: 20 miliardari americani, nel 2018, hanno emesso in totale quasi 55 mila tonnellate di CO2 solo per il loro trasporto, 8.190 a testa, mentre i cittadini Usa nello stesso periodo erano a 15 tonnellate pro capite. Il fatto è che questi voli sono poco appariscenti, perché non usano gli stessi aeroporti del grande pubblico ma scali secondari. Per mapparli sono nati profili social come l’account Twitter @CelebJets, che racconta i consumi e l’impatto dei voli delle celebrità in base ai dati di Ads-B Exchange, un sito di monitoraggio gestito da appassionati di aviazione. @CelebJets ha scoperto ad esempio che la pop star Taylor Swift era prima nella classifica dei ricchi & famosi che inquinano con i jet privati, propri o a noleggio.
Per questo, in occasione del World Economic Forum di Davos che si apre oggi, Greenpeace ricorda che i jet privati atterrati e partiti dagli aeroporti che servono la località svizzera durante l’edizione 2022 sono stati ben 1.040, generando emissioni quattro volte superiori alla media di questi velivoli nelle altre settimane dell’anno. Nei giorni del Wef 2022 i voli effettuati con jet privati da e per gli aeroporti intorno a Davos sono raddoppiati, trasportando un partecipante su dieci. L’impatto climatico è stato enorme: in una sola settimana i jet privati da e per Davos hanno causato emissioni pari a quelle di 350 mila automobili. “I ricchi e potenti del pianeta si ritrovano a Davos per discutere a porte chiuse di questioni cruciali come la crisi climatica e le disuguaglianze, ma ci vanno usando la forma di trasporto più iniqua e inquinante: i jet privati”, dichiara Federico Spadini di Greenpeace Italia. “Intanto l’Europa vive l’inverno più caldo mai registrato, gli eventi climatici estremi diventano sempre più devastanti in tutto il mondo e la crisi energetica ed economica riduce sul lastrico moltissime famiglie”. Oltretutto, su oltre mille jet privati che hanno volato a Davos nel 2022, il 53% ha coperto tratte a corto raggio inferiori a 750 chilometri, facilmente percorribili in treno o auto, e il 38% addirittura meno di 500 chilometri. Il volo più breve è stato di soli 21 km, dalla sponda tedesca a quella svizzera del Lago di Costanza. I Paesi con il maggior numero di arrivi e partenze per gli aeroporti di Davos sono stati Germania, Francia e Italia. I voli da e per gli aeroporti italiani verso il Wef 2022 sono stati 116, 43 dei quali sotto i 250 km.
Proprio per evitare questi e altri eccessi dell’aviazione civile, la Francia nel 2021 ha vietato i voli nazionali a corto raggio tra città collegate da tragitti di meno di due ore e mezza in treno. A dicembre la Commissione Europea ha approvato la decisione di Parigi. Le misure erano sono state contestate dall’Unione degli aeroporti francesi (Uaf) e dalla sezione europea del Consiglio internazionale degli aeroporti (Aci Europe), ma dopo un’indagine approfondita l’esecutivo di Bruxelles le ha validate. Le modifiche fanno parte della legge sul clima proposte dalla Convenzione dei cittadini sul clima, un’assemblea di francesi incaricata di cercare modi per ridurre le emissioni del Paese, tra i quali l’uso di jet privati per viaggi brevi. La lotta ai cambiamenti climatici e alle diseguaglianze si combatte anche contrastando i voli dei ricchi & famosi.