il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2023
Intervista a Isaia Sales
“I partiti sono divenuti il muro di cinta delle satrapie. Nel Pd poi il peggio possibile. Stefano Bonaccini ha avuto fretta di allearsi con il più potente dei satrapi, immagino per timore che lo facessero gli altri competitori. Per dare la cifra di chi è, ha cooptato il figlio Piero del satrapo-principe Vincenzo De Luca, e l’ha nominato capo assoluto della ferriera meridionale”.
Satrapia più familismo, questa la ricetta che per Isaia Sales, tra gli analisti politici più acuti e performanti, riduce il Parlamento in un vuoto tecnico e i partiti in terre di conquista.
Abbiamo vissuto la tragedia nazionale più grande del dopoguerra: la pandemia. Un Paese serio avrebbe dovuto fare i conti con ciò che è successo, avrebbe dovuto chiedersi: il sistema sanitario ha funzionato bene o male?
Nessuno chiede niente, tutti rimuovono.
Le Regioni sono state messe alla prova e hanno documentato il peggio del peggio. I governatori – divenuti satrapi – hanno ottenuto una centralità utilizzata per deviare non il corso degli eventi ma le polemiche intorno ad essi. Il Sud si è salvato dall’ecatombe perché il coronavirus in sostanza l’ha risparmiato, il nord ha ceduto su tutti i fronti perché il sistema lombardo-veneto si è rivelato – contrariamente alle previsioni – bacato. Ricordiamo ciò che è stato? Ricordate che qualche governatore aveva deciso di chiedere alla Russia i vaccini? O ricordo solo io le meraviglie del regionalismo dei nuovi satrapi: qui scuole chiuse, lì aperte, lì a metà.
E quindi?
E quindi adesso dovremmo parlare di come riformare la sanità pubblica e dare al centro un ruolo di comando, dare regole uniformi e togliere responsabilità a chi non ha saputo gestire. Trovare forme nuove dell’organizzazione sanitaria. Invece, pazzesco, stiamo per aggiungere nuovi poteri a chi ha dimostrato di esserne incapace.
Lei dice che è pazzesca la proposta dell’autonomia decentrata?
Abbiamo visto in Lombardia l’inesistenza della medicina territoriale. A chi intestiamo questo degrado? E sa che al Sud si vive in media tre anni in meno che al Nord. E sanno le anime belle del Parlamento che l’85 per cento dei pazienti in età pediatrica nati nel Mezzogiorno e colpiti da malattie gravi e gravissime sono curati al Nord dell’Italia? Il sistema fa più acqua o più schifo (scelga lei il termine). Se la politica è costretta a dare potere a chi ha già fallito è perché il sistema dei partiti è divenuto un insieme di cocci vuoti.
Il potere è dentro le Regioni.
Nel Pd competono il presidente dell’Emilia e la sua vice. A parte, e qui ha ragione Cacciari, che i due non proprio alternativi sarebbero, per via del fatto che si erano appena messi a lavorare insieme… Ma Bonaccini è colui che ha dato man forte alla Lega per tirare il collo al potere centrale sostenendo l’autonomia differenziata. Oggi per vincere il congresso si allea invece con i suoi colleghi satrapi dimostrando che dentro il partito non esistono contropoteri alternativi.
La Lega tira la volata con lo spacca Italia.
Zaia e Fedriga (governatori di Veneto e Friuli ndr) tirano la giacchetta a Salvini.
In verità si dice che lo tengano proprio al guinzaglio.
Il sistema è costretto a pagare questa tassa periodica alla Lega. Da quando è nata non si fa altro che versare potere sul conto corrente leghista che come si è visto non è un partito nazionale ma territoriale.
Gli altri leader dovrebbero tenere a cuore il Paese.
Forza Italia è costruita dentro le mura clientelari della Sicilia e della Calabria. Togli i governatori al Pd e cosa rimane?
Resta Giorgia Meloni.
Vuole il presidenzialismo ma accetta autonomie più potenti e cruente. Le due cose non si possono tenere insieme.
Cosa si dovrebbe fare secondo lei?
Ricondurre al potere centrale il presidio su sanità e istruzione affidando poi a ciascuna Regione l’esecuzione e l’articolazione del sistema.
Vinceranno i satrapi.
Infatti.