il Fatto Quotidiano, 15 gennaio 2023
Tutti i processi del 2023
Dal processo per sequestro di persona a Matteo Salvini, all’inchiesta sulla fondazione Open che vede imputato Matteo Renzi. E poi i guai di Silvio Berlusconi e le indagini sui bilanci della Juve. Quello che verrà sarà un anno pieno di appuntamenti giudiziari. Regione per regione, ecco quelli più importanti.
Lombardia.
A Milano uno dei fascicoli più rilevanti è quello denominato “Moscopoli” che riguarda la presunta maxi tangente da 65 milioni di dollari che doveva incassare la Lega di Salvini per finanziare le elezioni europee del 2019 e per il quale risultano indagati per corruzione internazionale Gianluca Savoini, l’uomo di Salvini per gli affari di Mosca, Gianluca Meranda e Francesco Vannucci. La stecca doveva uscire da una compravendita di petrolio da 1,5 miliardi. L’indagine sembra avviata verso una richiesta di archiviazione. Destino avuto pochi giorni fa dal fascicolo sulla cosiddetta “Lobby nera”, nato dopo un’inchiesta giornalistica e che vedeva otto indagati, tra cui gli europarlamentari Angelo Ciocca (Lega) e Carlo Fidanza (Fdi), tutti accusati a vario titolo di finanziamento illecito e riciclaggio. Il braccio bresciano del fascicolo si è concluso invece con una chiusura indagini che vede indagati per corruzione lo stesso Fidanza e il neo parlamentare di Fdi Giangiacomo Calovini. In attesa di chiusura l’inchiesta che coinvolge il padre del M5s Beppe Grillo e l’armatore Vincenzo Onorato, entrambi accusati di traffico illecito di influenze. Secondo i pm Onorato in cambio di favori da Grillo (contatti con i vertici politici Cinque stelle) avrebbe sottoscritto un contratto “fittizio” con il blog del comico.
A Bergamo c’è invece il fascicolo – in attesa di essere chiuso e in mano al procuratore di Bergamo Antonio Chiappani – che riguarda la mancata attivazione dei piani pandemici fin dal gennaio 2020 e la rinuncia alla zona rossa, dopo la scoperta dei primi casi Covid nella provincia bergamasca.
Ma torniamo a Milano: qui è attesa per il 15 febbraio la sentenza per il Ruby ter che vede imputato per corruzione in atti giudiziari Silvio Berlusconi e altre 22 persone, tra cui molte delle cosiddette olgettine che hanno partecipato alle cene di Arcore. E ancora: nel 2023 dovrebbe essere fissata la data dei processi d’appello per il caso dei commercialisti (condannati in primo grado) della Lega (Lombardia film commission) e per i camici del cognato del governatore Attilio Fontana (prosciolto in udienza preliminare).
A Brescia, invece, è ancora in corso il processo a Piercamillo Davigo, accusato di rivelazione di segreto per aver diffuso presso il Csm, “in modo informale”, alcuni verbali degli interrogatori di Amara, ex legale esterno Eni, che aveva raccontato ai pm di Milano di una fantomatica loggia Ungheria. Li aveva ricevuti – in modo legittimo in quando membro del Csm, sostiene Davigo – dal pm Storari, che riteneva suo dovere denunciare supposte inerzie nelle indagini. Storari è stato già assolto in Appello dall’accusa di rivelazione.
Piemonte.
Quest’anno, a Torino, potrebbe iniziare il processo sulla gestione finanziaria della Juventus. I pm contestano al club plusvalenze fittizie sul valore dei giocatori per 155 milioni di euro e la riduzione degli stipendi durante la pandemia, che in realtà sarebbe stata solo un artificio contabile per abbellire bilanci in rosso: i soldi a cui avevano dichiarato di rinunciare i giocatori sarebbero rientrati sotto altra forma. In questo modo fra il 2018 e il 2020 la società avrebbe mascherato 200 milioni di perdite, nascoste agli azionisti. I pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per 16 persone, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l’ex ad Maurizio Arrivabene, il direttore sportivo Fabio Paratici.
Liguria.
Il 2023 sarà un anno cruciale per i due maxi processi di Genova nati dal crollo del Ponte Morandi. Il filone principale riguarda i 43 morti e il disastro. Sono imputate 59 persone, fra cui i manager e tecnici della concessionaria Autostrade per l’Italia e della società di monitoraggio Spea Engineering, e alti dirigenti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il secondo filone riunisce invece i falsi controlli sistematici sulla sicurezza di viadotti e gallerie, e la frode sulle barriere antirumore. L’inizio del processo è atteso per la seconda metà dell’anno. In entrambi i procedimenti è indagato Giovanni Castellucci.
Sardegna.
Potrebbe arrivare a sentenza di primo grado anche il processo, in corso a Tempio Pausania, per la presunta violenza sessuale contestata a Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5s, e ai tre amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. I quattro amici sono stati denunciati da una studentessa conosciuta al Billionaire di Porto Cervo, nell’estate del 2019.
Toscana.
A Firenze in questi mesi si giocheranno i destini dell’udienza preliminare dell’inchiesta sulla Fondazione Open, che vede indagato l’ex premier Matteo Renzi per finanziamento illecito. Secondo i pm Open era un’articolazione della corrente renziana del Pd, e per questo avrebbe dovuto essere sottoposta alle norme sul finanziamento alla politica. Nell’inchiesta sono indagati anche gli ex ministri Luca Lotti e Maria Elena Boschi e l’ex tesoriere Alberto Bianchi. Sempre a Firenze, la Dia sta lavorando sulle stragi del 1993, per verificare la cosiddetta ‘pista nera’. Mentre è ancora aperta l’indagine sui presunti mandanti delle stragi del ’93 a Firenze e Milano con indagati Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi.
Lazio.
A Roma, il 2023 si è aperto all’insegna dell’inchiesta Consip. A processo in tre diversi filoni c’è l’imprenditore Alfredo Romeo, già condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per la presunta corruzione di Marco Gasparri, ex dirigente Consip che ha patteggiato. Romeo il 9 gennaio è stato invece assolto in primo grado dalle accuse di turbativa d’asta nella gara Consip del 2014 su Fm4. Mentre è ancora in corso il processo che vede l’editore de Il Riformista imputato per traffico d’influenze illecite, sempre per la gara Fm4, insieme a Tiziano Renzi (padre del leader di Italia Viva) e all’ex parlamentare Italo Bocchino. Qui si procede anche per il reato rivelazioni di segreto, di cui però sono accusati l’ex ministro Luca Lotti e l’ex ufficiale dei carabinieri, Giampaolo Scafarto.
Quest’anno inoltre la Consulta dovrebbe anche sciogliere la riserva sull’utilizzabilità delle intercettazioni di Armando Siri a processo per corruzione: per i pm romani avrebbe spinto emendamenti favorevoli all’imprenditore Paolo Arata in cambio della promessa di 30 mila euro. Sempre nella capitale si attende la data d’inizio del processo d’Appello per il cosiddetto “depistaggio Cucchi”. Il 7 aprile 2022, infatti, sono stati condannati in primo grado per falso 8 carabinieri, tra cui l’ex comandante del Gruppo Roma, il generale Alessandro Casarsa. A Roma poi quest’anno si capirà anche come finiranno due vicende che riguardano Matteo Renzi. La prima nasce da una sua denuncia e vede indagata la professoressa che lo riprese all’autogrill di Fiano Romano con l’ex 007 Marco Mancini e poi spedì il materiale a Report. La seconda invece lo vede indagato per concorso in finanziamento illecito insieme al manager dei vip Lucio Presta: l’indagine riguarda i rapporti contrattuali tra l’ex premier e la Arcobaleno Tre srl, ritenuti “fittizi” dai pm.
Campania.
I dodici morti dell’alluvione di Ischia invocano giustizia. Nel 2023 la procura di Napoli darà sostanza a un fascicolo per ora aperto per omicidio colposo plurimo, disastro colposo, e al momento senza indagati. Composta la squadra dei consulenti tecnici, si darà il via agli accertamenti tecnici che dovrebbero precedere le prime iscrizioni.
È invece quasi al dunque a Salerno l’indagine sul ‘sistema coop’, appalti in cambio di un pluriennale sostegno elettorale ai fedelissimi di Vincenzo De Luca (è indagato anche il governatore), in queste settimane dovrebbero essere notificati gli avvisi di chiusura inchiesta. Entro pochi mesi arriveranno anche le decisioni relative all’indagine sull’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, dopo le perquisizioni di fine luglio scorso.
Puglia e Basilicata.
Il 2023 sarà l’anno di Silvio Berlusconi a Bari: il processo che lo vede imputato per induzione a mentire, con l’accusa di aver offerto denaro e un lavoro all’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini affinché mentisse ai magistrati baresi che indagavano sulle escort portate nelle ville dell’ex premier tra il 2008 e il 2009, è ormai agli atti finali e arriverà alla sentenza di primo grado. A Taranto, invece, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di condanna dei Riva e dell’ex governatore Nichi Vendola nel maxi processo “ambiente svenduto” sui veleni dell’ex Ilva, comincerà il processo d’appello sulla base dei ricorsi presentati da difesa e accusa.
A Foggia, invece, oltre ai diversi maxi processi nei confronti della mafia foggiana, il 2023 darà il via al processo nei confronti di Mario Landella, ex sindaco del capoluogo sciolto per infiltrazioni mafiose: Landella e altri 12 imputati sono stati rinviati a giudizio perché per l’accusa coinvolti in un presunto giro di tangenti.
A Potenza, invece, l’avvio del nuovo anno potrebbe arrivare la decisione del gip che dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio l’avvocato Piero Amara e l’ex procuratore di Taranto Carlo Capristo, accusati di aver cercato di “aggiustare” i procedimenti penali nati intorno alla fabbrica ionica.
Calabria.
Qui vanno a chiusura importanti processi. A Lamezia Terme è in corso “Rinascita-Scott”. Tra boss, affiliati e politici ritenuti vicini ai Mancuso, in centinaia entro quest’anno aspettano la sentenza di primo grado. C’è pure l’ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli accusato di concorso esterno. A piede libero per questo processo, si trova ai domiciliari per il processo “Mala Pigna”, in corso a Reggio Calabria dove il procuratore Giovanni Bombardieri gli contesta i presunti rapporti con i Piromalli.
La cosca della Piana di Gioia Tauro è al centro pure di “’Ndrangheta stragista”. In primo grado, a Reggio, il processo si è concluso con l’ergastolo per Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, ritenuto appunto espressione dei Piromalli. Accusati dell’omicidio di due carabinieri, entrambi torneranno in aula il 16 gennaio.
Al netto di ulteriori richieste del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, la sentenza della Corte d’Assise d’Appello potrebbe arrivare quest’anno. Sempre a Reggio, il 25 gennaio riprende, invece, il processo d’appello contro Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace. L’accusa ha chiesto 10 anni e 5 mesi per reati legati alla gestione dei progetti di accoglienza dei migranti. A febbraio, discuteranno gli avvocati dell’ex sindaco. Infine, il 22 febbraio è fissato in appello il processo “Breakfast” contro l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola, condannato in primo grado a 2 anni di carcere per procurata inosservanza della pena inflitta all’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, morto a settembre a Dubai.
Sicilia.
Potrebbe arrivare entro fine anno la sentenza del processo Open Arms, che vede imputato Matteo Salvini per il sequestro di 147 migranti a bordo della nave spagnola nell’agosto 2019. Altra indagine importante palermitana è quella sulla trattativa Stato-mafia: in questo caso si attende che venga fissata l’udienza in Cassazione dopo il ricorso della procura generale di Palermo contro la sentenza di appello che ha assolto Marcello Dell’Utri, Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno e ha ridotto a 27 anni la condanna del boss corleonese Leoluca Bagarella. È la stessa situazione in cui si trova il processo al “sistema” di favori di Antonello Montante: l’ex capo di Confindustria Sicilia è stato condannato in appello a 8 anni per associazione a delinquere e corruzione, una prima tranche delle accuse a suo carico. Altri due processi su Montante e altri imputati, in corso col rito ordinario a Caltanissetta, sono stati accorpati in un solo dibattimento e alla sbarra c’è anche il presidente della Sicilia Renato Schifani.