Il Messaggero, 15 gennaio 2023
Il prof «assolto per molestie dopo 7 anni di gogna. Le alunne mentivano»
IN PRIMO GRADO ERA STATO CONDANNATO A TRE ANNI E MEZZO E ALLONTANATO DALLA CATTEDRA AL MINIMO DELLA PAGA
Emiliano Papillo
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Domenica 15 Gennaio 2023
IL CASO
FROSINONE Potrà tornare in classe, al suo lavoro di insegnante, quello della sua vita. È stato assolto in appello da un’accusa che lo aveva tenuto lontano dalla scuola e al minimo dello stipendio, quella di avere abusato di quattro ragazzine tra 11 e 12 anni. Fine di un incubo per Salvatore Iacoboni – oggi 63 anni, di Ceccano – che dall’anno scolastico 2014-2015 si portava dietro la pesante accusa di violenza sessuale su minori, prima, e la condanna poi. Tre anni e sei mesi inflitti in primo grado a Frosinone, con sentenza ribaltata dalla Corte d’appello di Roma.
«È la fine di un incubo – dice il docente – Essere accusati ingiustamente di reati infamanti che non ho mai commesso mi ha fatto veramente molto male. Quella di Vallecorsa purtroppo è stata una esperienza brutta in 30 anni di insegnamento. Io vivo di insegnamento e restare fuori per motivi non addebitabili al sottoscritto è stato veramente brutto, non lo auguro a nessuno».
LA RICOSTRUZIONE
Il professore di matematica e scienze nella Scuola Media del plesso di Vallecorsa, secondo l’accusa aveva costretto quattro sue alunne a subire atti sessuali ovvero palpeggiamenti in diverse parti del corpo. Le quattro ragazze – tutto partì da una di loro, le altre si unirono dopo – raccontarono le attenzioni subite dal docente. Le attività di indagine della polizia, i colloqui delle alunne con gli psicologi e gli altri accertamenti disposti avevano portato alla condanna a 3 anni e mezzo di reclusione (il pubblico ministero aveva chiesto il doppio), preceduta dall’interdizione dall’insegnamento. Inoltre era stata riconosciuta una provvisionale di 5000 euro a ciascuna parte civile. Sentenza arrivata nel 2020 e contro la quale avevano presentato appello gli avvocati Roberto Borgogno e Alfonso Musa.
La Procura generale aveva chiesto la conferma della condanna, la parte civile si era associata, ma invece è arrivata l’assoluzione: il fatto non sussiste, quella violenza non c’è mai stata. La ricostruzione delle alunne non era credibile, anzi.
LE REAZIONI
«È una enorme soddisfazione – spiega l’avvocato Musa – abbiamo ribadito che non vi era alcun riscontro probatorio e documentale alle accuse delle ragazze, che i comportamenti attribuiti al professore non avevano alcuna valenza sessuale e che le testimonianze rese erano contraddittorie. Finalmente è stata restituita la dovuta dignità a una persona perbene, ottimo marito e amorevole padre».
Già all’epoca si era parlato di abbracci alle ragazze, ma non di più.
«Ho anche perso denaro per la sospensione al minimo dello stipendio – aggiunge il professore – Fortunatamente in questi lunghi anni ho avuto sempre il conforto della famiglia, dei miei legali e di tanti colleghi ed alunni che mi apprezzano per le mie qualità. Questa vittoria la dedico a loro. Ora per me a 63 anni inizia una nuova vita».
IL RISARCIMENTO
A seguito della sentenza, potrà tornare in cattedra, alla scuola media di Ceccano. Già domani presenterà, attraverso l’avvocato Silvana Marella, specializzata per tale materia, istanza al ministero per la riammissione in servizio e la restituzione di tutti gli stipendi non corrisposti durante il periodo di sospensione. Si tratta di decine di migliaia di euro.
«Quando ti arriva una botta del genere è naturale avere dei dubbi – aggiunge il docente – mettere in discussione la persona che si ha accanto, queste cose ledono le fondamenta della famiglia e molti preferiscono scappare, allontanarsi, mettersi al riparo da ogni tipo di dolore, la strada più facile ma non la migliore. Ci vuole coraggio per restare uniti, ci devi credere e soprattutto devi credere che può sempre succedere qualcosa che cambia la prospettiva, che rimette i tasselli a posto, bisogna sempre avere fiducia nel genere umano. Le cose possono accadere, la differenza la fa il modo in cui si affrontano e io per fortuna ho avuto a fianco chi l’ha affrontata con me».