La Stampa, 15 gennaio 2023
Crescono i crediti deteriorati in Europa
Ripartono gli Npl, i crediti deteriorati. Le cartolarizzazioni, dopo un 2022 di relativa calma, dovrebbero tornare quest’anno in Europa sui livelli del biennio 2020-2021, periodo che più ha sofferto per il Covid. L’ultimo outlook di Dbrs-Morningstar vede il volume di emissioni pubbliche in ripresa con «la maggiore stabilità delle politiche di interesse delle banche centrali e il rinnovo dei programmi governativi di protezione degli asset». L’anno potrebbe anche essere caratterizzato da «cartolarizzazioni di portafogli npl di dimensioni ridotte e di portafogli di prestiti in sofferenza venduti al di fuori delle cartolarizzazioni esistenti», sottolineano gli analisti che per le emissioni del 2023 guardano soprattutto alle «performance delle economie periferiche» e, in particolare, all’Europa mediterranea.
Per quanto riguarda l’Italia «il 2023 potrebbe portare un maggior numero di transazioni in pool per le banche più piccole». A tal proposito Dbrs evidenzia come gli Npl ratio (cioè il rapporto tra i crediti deteriorati e quelli emessi) per le banche seguite dall’Eba alla fine del secondo trimestre del 2022 era pari al 2,6% mentre sul sito della Bce è pari al 3,5% per tutte le banche italiane, il che suggerisce un Npl ratio elevato per le banche più piccole». Il nostro Paese, forse più di altri, paga «l’aumento dei prezzi dell’energia a livello mondiale, l’inflazione elevata» ma è soprattutto la crescita dei tassi di interesse che rischia di mettere «sotto pressione – rileva il rapporto – i prezzi degli immobili» e, a cascata, «i recuperi garantiti dalle cartolarizzazioni di npl».