la Repubblica, 15 gennaio 2023
Federica Brignone, l’anti-Goggia
La forza dell’incertezza, del mettersi in discussione, del sentirsi perfetti solo a metà. La forza di essere Federica Brignone, la più attesa in una stagione in cui avevano già vinto in tre, Sofia Goggia (tre discese), Marta Bassino ed Elena Curtoni, ma mancava ancora lei, con due medaglie olimpiche e una coppa di specialità vinte solo nell’ultima stagione. Il giorno è arrivato a St.Anton am Arlberg, in un superG cortissimo per le abbondanti nevicate, un minuto di emozioni in cui Sofia Goggia nel tentativo di battere Federica è caduta, per fortuna senza conseguenze accertate anche dagli esami effettuati a Milano: ma oggi la bergamasca non correrà il secondo superG “per precauzione”.
Federica, si è coperta la faccia per non vedere la caduta di Sofia.
«Nel momento in cui ho capito che sarebbe caduta non ho guardato più, finché ho chiesto a qualcuno rassicurazioni. Non mi piace guardare gli incidenti, mi entrano nella testa, soprattutto se si tratta di una compagna di squadra».
Lei ha stravinto, eppure in gara parlava di “catastrofe”.
«Sono partita molto decisa, sul salto non sono andata dove avevo previsto, non è che avessi paura di cadere, ma di perdere la gara sì. Mi sono detta “mi butto giù a tutta”, ma senza esagerare. Mi sono fidata tanto, hospinto più che potevo, ma avevo dei dubbi su quel che avevo fatto all’inizio. Forse ho poca fiducia in me stessa, ma so che ho delle avversarie forti, e che avrei potuto fare meglio. La gara perfetta l’ho fatta, ma solo nella seconda parte».
Due mesi fa era in crisi nera.
«A Lake Louise non avevo fiducia, io sono una che scia di feeling, di sensazioni. Se non ho feeling non so cosa fare, non dico che ho paura però… non riesco a mettere in pista quel che so fare».
Ha avuto anche problemi fisici.
«È stata un’estate travagliata, per tre mesi non sono riuscita a sciare, non ero serena sugli sci, in allenamento, in tutto. Gli strascichi me li sono portati dietro a lungo. Avevo problemi alla testa del perone, che più spingi più ti consumano, ma ora li ho superati, sto veramente bene».
Dopo le polemiche della scorsa stagione, come sono i rapporti con Sofia Goggia?
«Tutto uguale, niente è cambiato. Ci vediamo in pista, in hotel, siamo esseri umani, che condividono lo stesso mondo, il rispetto reciproco, i complimenti, le sedute in palestra».
Sua madre Ninna Quario, ex campionessa e giornalista, ha lasciato lo sci dopo quei contrasti.
«Mamma ora è felice, aveva voglia di cambiare e di stare più a casa, scrive di turismo. Adoro mia mamma, siamo amiche oltre che famiglia, è una delle persone più energiche che abbia mai conosciuto. Il resto per me non conta. A Cortina ci sarà: come tifosa».
Ha lottato per avere suo fratello Davide come coach personale: alla fine ha vinto lei, pure Bassino e Goggia ce l’hanno.
«Ho lavorato con Davide 5-6 anni che ci hanno portato molto. L’anno scorso sono stata costretta a fare una scelta: o lasciar perdere mio fratello e allenarmi con la squadra, o farmi i cavoli miei. Ho deciso di proseguire con mio fratello. Quest’anno è stata data a tutte e tre la possibilità di avere un team. Ma io e Marta ci siamo allenate sempre insieme da quest’estate, con noi c’erano le altre ragazze. Prima di Kranjska Gora mi sono preparata con le gigantiste, e quanto è stato bello. Mi trovo a mio agio in gruppo, mi fa stare bene, poi certo ci sono momenti in cui provi il piacere di stare da sola».
Da Pechino è tornata con un argento e un bronzo: e dal Mondiale di febbraio?
«L’importante è stare bene di testa. Prima dei Mondiali 2021 di Cortina sciavo bene ma non ci stavo con la testa, la mancanza di serenità me la sono portata in gara. Per ora penso alle gare italiane, ci tengo tanto».