La Stampa, 14 gennaio 2023
Bianca Balti si confessa tra sesso, droga e tanto alcol
Quando si dice il coraggio di raccontarsi, perché magari solo così si riesce ad accettare un passato complesso, una vita con pochi grigi, tanto nero e luci abbaglianti. La top model Bianca Balti, 38 anni, si mette a nudo, nel podcast One more Time di Luca Casadei. Un ascolto consigliato ai genitori che stanno combattendo con l’adolescenza dei loro figli, e non per consolarsi di essere in buona compagnia, ma perché nella storia che ascolteranno c’è un lungo tunnel, ma anche una luce in fondo. Chiamatela se volete resilienza, o magari fortuna, perché con tutti i neri che ha attraversato la modella non sempre uno poi è li a raccontarla. Bianca è di Lodi, piccola cittadina lombarda che è stata, dice «il suo primo buio». Ne sono seguiti molti altri nonostante la luce accecante del successo, o forse per colpa di quei flash. Uomini, droga, alcool, rave. Praticamente il manuale delle cattive ragazze.
Nemmeno la nascita di una figlia, Matilde, oggi 16 anni, riesce a convincere Bianca che è ora di diventare grande, di smetterla di stordirsi, di cercare una felicità che comunque si nasconde ai più. Tanto che quando di anni ne ha 11 la bambina decide di andare a vivere con il padre. «Mamma sei un casino», le spiega. «Era tre anni che non mi drogavo più», spiega Bianca. «Ma non mi aveva ancora perdonata». Oggi quell’abbraccio di comprensione c’è stato anche grazie alla sincerità di Bianca che ha ripercorso il filo della memoria da quando era solo una bambina.
. Non tutti sono fatti per vivere in provincia, per assecondare la noia, per sopportare la nebbia che si «gela sulla visiera del casco» e una famiglia che usa, come dice lei troppi «no».
Bianca era una ragazzina magra, con l’acne, qualche complesso, tanta rabbia ed energia. «Ero sempre troppo». Tutto cambia una sera quando a una festa un coetaneo (14 anni) la costringe a bere quasi una bottiglia di limoncello, poi la molesta. Lei sta malissimo, un dolore che si porta ancora dentro, ma quella sera fa un patto con se stessa: «sarei stata una cattiva ragazza». Capisce anche di avere un problema con le dipendenze, «una malattia». Conosce presto tutte le droghe. Per sopravvivere ha una strategia precisa: «Avevo capito che se fossi andata bene a scuola avrei potuto fare quello che volevo». È questa la regola di vita che per molti anni si imporrà, anche quando sarà una top model di fama mondiale. La notte «bad girl», di giorno disciplinata. Per questo, anche, oggi la sua storia ci sorprende.
Una adolescente difficile, Bianca Genitori che sente distanti. Il padre sempre al lavoro, nel ramo della distribuzione dei giornali, mamma orgogliosa di lei solo quando durante lo struscio della domenica la gente la fermava per dirle quanto fosse bella sua figlia. «Ho sempre avuto dubbi se amasse me o il fatto che fossi bella», dice oggi Bianca. Una vita con tanti divieti e pochi soldi a disposizione, nonostante la famiglia fose agiata. «Io voglio essere il contrario con la mia bambina, con me il proibizionismo non ha funzionato».
Quando Bianca finisce le scuole va a Milano a vivere in una casa occupata «Tornavo a Lodi ogni tanto il venerdì per mangiare e farmi una doccia». E poi droghe, alcol, sesso, rave. «Questi anni non sono stati così divertenti, ho tanto dolore dentro», ammette. «Quando vivevo allo squat arrestarono un altro mio fidanzato per pestaggio di un neofascista. Anche io pestavo molto, ero violenta, provocavo». E improvvisamente arriva la moda: «Ero magrissima, pallidissima, capelli biondi ossigenati, il piercing al naso,» Primo lavoro per un brand di jeans israeliano: «volevano che andassi da loro ma io ho detto no perché appoggio la causa palestinese». Dopo una settimana faceva il look book di Valentino, poi la prima Cover e la chiamata Dolce e Gabbana che la vogliono in esclusiva decretando il suo successo.
Il primo matrimonio con il fotografo Christian Lucidi, padre di Matilde, finisce presto, il secondo, con un musicista americano, prestissimo. Ma intanto è nata la seconda figlia, Mia. «Sono nove anni che non mi drogo e non tocco una goccia di alcool», dice la Balti che continua a vivere a Los Angeles. Mentre la figlia grande è a Parigi. Oggi il rapporto è buono, «sono una mamma supercool e non devo sgridarla». Consapevole del «male che le ho fatto» e che «la ha costretta a vivere con il padre». Oggi è «felice» come non mai, e per questo ha deciso di togliersi entrambi i seni visto che una mutazione genetica la metteva a rischio carcinoma. E alle mie figlie ho detto: «amo talmente la vita che mi opero». —