il Giornale, 14 gennaio 2023
Parente analizza il tormentone di Shakira
«Nessun rancore, tesoro» canta Shakira nella sua nuova canzone, dedicata all’ex marito, il calciatore Gerard Piquè, che l’ha lasciata per la ventiduenne Clara Marti, e invece col cavolo, è velenosa come una biscia inviperita e nel pezzo fa a pezzi sia lui che lei. Non so i dettagli del loro ménage, e sinceramente me ne può fregare di meno che al Grande Capo Estiqaatsi, geniale capo indiano inventato da Greg (che parlando in terza persona almeno direbbe «Estiqaatsi di Shakira che è stata lasciata pensa che succede a tante coppie»), ma lo sfogo musicale è irresistibile.
Soprattutto per l’effetto comico involontario, infatti ha avuto subito un successo mondiale, milioni di visualizzazioni in un giorno, non sono sicuro per le ragioni che pensa Shakira (in parte sì, in parte no), infatti pure io che ormai ascolto solo Freddie Mercury me la sono andata a sentire.
Nessun rancore, come no, con il testo che dice «Ne valgo due di ventiduenni, hai scambiato una Ferrari con una Twingo e un Rolex per un Casio». Già che valga due ventiduenni una non se lo dice da sola (come donna deve avere un’autostima che neppure Scanzi quando si guarda allo specchio), poi la Renault ha risposto su Twitter «Per ragazzi e ragazzi come te, alza il volume!» (facendo andare l’hashtag Twingo in tendenza, Renault ringrazia), e la Casio con pronta ironia: «Shakira, forse non siamo due ventiduenni, ma chiaramente i nostri clienti ci sono fedeli» (idem anche la Casio in tendenza, acclamata a furor di popolo di Twitter).
Molte femministe in delirio (non ventiduenni, sui social c’è tutto il rancore generalizzato verso il maschio delle over 40, «una di noi! Una di noi!», «Finalmente una donna che asfalta un maschio!», condito da insulti verso la nuova fidanzata perché non bella come Shakira, «immagina tradire Shakira e farlo con questa poi» e si allega foto, quando pare a loro il body shaming va bene) perché la canzone continua su Piquè, «fai tanta palestra, ma allena anche il cervello» (Shakira forse sarà Einstein, però se l’era scelto lei), «un lupo come me non è per ragazzi come te» (caspita), «ero troppo grande per te ed è per questo che stai con qualcuno proprio come te», e in ogni caso «non tornare qui, baby, ti auguro ogni bene con la mia presunta sostituta» (non le ha chiesto di tornare con lei, ma lei lo avverte, nessun rancore), perché «le donne non piangono più, le donne fatturano».
Zero rancori non si sa, ma che fatturi non c’è dubbio. Insomma, l’anno inizia con delle corna 2.0, ballabilissime, una hit del genere revenge song che ha mandato in deliquio le #metoo del tradimento, come se il tradimento non fosse una questione tanto maschile quanto femminile (immaginate che casino se Bella stronza di Marco Masini fosse stata indirizzata a una persona specifica). Di sicuro con questa canzone Shakira potrà comprarsi tutti i Rolex che vuole (non che prima non potesse), ma da quello che ho visto non credo che le femministe smetteranno di rompere il Casio agli altri.