Avvenire/Messaggero, 14 gennaio 2023
La bimba di 3 anni morta nella lavatrice
Choc a Parigi. Una bambina di 3 anni, ultima di 4 fratelli, è morta rinchiusa nella lavatrice dove è stata trovata dopo che per oltre un’ora tutta la famiglia l’aveva cercata ovunque, in casa e nel quartiere. È successo l’altra sera nel quartiere di Belleville, dove vive la famiglia che aveva appena finito di cenare. I genitori erano convinti che la piccola fosse con gli altri a giocare. La piccola aveva festeggiato il suo terzo compleanno pochi giorni fa. A ritrovarla sono stati il padre, 48 anni, e uno dei fratelli: la piccola era già in condizioni disperate. I soccorritori, subito allertati, non sono riusciti a rianimarla e la bambina è morta poco dopo le 23,30.
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PARIGI La piccola era lì, a qualche metro. I genitori invece hanno pensato che l’avesse fatto di nuovo: aprire la porta e correre fuori. Per questo, quando si sono resi conti che l’ultima di casa, tre anni compiuti la settimana scorsa, non si vedeva da un pezzo, che non rispondeva da nessuna parte, che non era in nessuna stanza, la prima cosa che hanno fatto è stato aprire la porta e scendere per strada. Hanno anche chiamato i vicini. Ma niente.
UN INCUBO
La fine della storia è un incubo: la piccola era in realtà chiusa dentro la lavatrice. Probabilmente una di quelle che si caricano dall’alto, con il portellone che viene giù da solo, portato dal suo peso. Chiusa in una scatola ermetica, dove l’ossigeno se n’è andato in poco tempo. Per la piccola non c’è stato niente da fare. È morta dentro casa sua, mente i genitori cenavano, e i fratelli giocavano o facevano i compiti. Il fatto di cronaca è un racconto dell’orrore. È accaduto l’altra sera a Parigi, nel quartiere di Belleville, nel 20esimo arrondissement. Nella casa di una famiglia numerosa: padre, madre e cinque figli, la grande di 18 anni, poi tre maschi di 16, 13 e 7 anni, e poi lei, l’ultima. La ricostruzione di come sono andate le cose era ieri in serata non ancora del tutto chiara. Gli inquirenti hanno cominciato a interrogare uno per uno tutti i familiari. L’ipotesi più probabile ma non confermata è quella di un tragico concatenarsi di coincidenze e disattenzioni, più facili in una casa in cui c’è confusione, ragazzi che fanno i compiti, altri che giocano, ognuno con attività diverse e magari orari che non coincidono. Chi mangia prima, chi dopo. La madre sarebbe stata a lungo in cucina per preparare la cena, che non tutti hanno consumato alla stessa ora. Alle 19 avrebbe cominciato a cucinare. Il padre è tornato dal lavoro più tardi, verso le 21. A quell’ora ha pensato che tutti avessero già mangiato. Abitudini, automatismi, stanchezza: tutto potrebbe aver favorito la disattenzione. Ha cenato, probabilmente solo. È soltanto dopo aver finito che ha chiesto dove fosse la piccola. La madre deve aver realizzato in quel momento che da un po’ non la sentiva. E sono partite le ricerche. Il fatto che la bambina già altre volte avesse aperto la porta di casa da sola li ha fatti precipitare fuori. E invece era lì, dentro casa. È solo al rientro nell’abitazione che il padre, con un altro dei suoi figli, l’ha scoperta nella lavatrice. Respirava ancora, ma era ormai incosciente.
I SOCCORSI
Invano i soccorritori, chiamati subito, hanno tentato di rianimarla. Le hanno praticato un lungo massaggio cardiaco. Alle 22,30 la piccola è stata scoperta nella lavatrice, un’ora dopo è stata dichiarata morta. Non presenterebbe nessun segno di violenza, nessuna traccia di colpi. Le prime fonti, non confermate, parlano di probabile morte per soffocamento. Secondo la radio France Info, gli inquirenti privilegiano la pista dell’incidente. Forse quella di un gioco finito in tragedia. Un gioco da sola, la voglia di cercare un nascondiglio, o un gioco col fratello più piccolo di 7 anni. Per avere più certezze, bisognerà aspettare anche i risultati dell’autopsia. «Occorre restare molto prudenti ha detto una fonte della polizia al quotidiano Le Parisien . Non sappiamo in nessun modo cosa sia realmente accaduto. In apparenza abbiamo costatato che non c’erano segni evidenti di colpi. Ma solo l’autopsia consentirà di saperne un po’ di più». Tutti i membri della famiglia e anche i vicini avrebbero confermato lo stesso racconto, ripetuto poi dalla stessa fonte al Parisien: «Quando si sono accorti che la piccola non rispondeva e non si trovava da nessuna parte, tutta la famiglia ha cominciato a cercarla. Dentro l’appartamento e poi anche fuori. Hanno chiesto l’aiuto dei vicini». Il padre è riuscito soltanto a precisare che lo sportello di quella lavatrice «si chiudeva da solo». Che l’elettrodomestico era spento quando hanno finalmente aperto lo sportello e l’hanno trovata, e che nessuno lo aveva fatto funzionare prima del dramma.
Francesca Pierantozzi