Avvenire, 13 gennaio 2023
In Svizzera la neve fiocca dagli elicotteri
Manca la neve e per far felici turisti e albergatori c’è chi ricorre anche ai mezzi più drastici e insospettabili. Avviene in Svizzera e per la precisione a Gstaad. Come riporta il media online Hauptstadt, il comprensorio di Gstaad ha deciso di far cadere la neve non dal cielo, ma da un elicottero. Le consegne degli ambiti fiocchi hanno lo scopo di mantenere aperta la pista di collegamento tra Zweisimmen e Saanenmöser. E poichè il battipista e l’attrezzatura pesante non può essere utilizzata sul sottile manto nevoso, Gstaad ha sperimentato l’uso dell’elicottero. «Ma questo tentativo non ha funzionato» ha ammesso il direttore della stazione sciistica Matthias In-Albon. La quantità di neve trasportabile per volo era troppo esigua e il carico e lo scarico erano troppo complicati.
«A Gstaad hanno provato a innevare una pista portando la neve con gli elicotteri – commenta su Twitter Barbara Gallavotti, scrittrice e divulgatrice scientifica –. Poi hanno realizzato che è un modo del tutto inefficiente (troppa poca neve trasportata e troppo complicato) e mostruosamente insostenibile. A posteriori, lo hanno capito».
La neve sta diventando sempre più effimera nelle nostre Alpi. Nell’ultimo secolo, in particolare, la durata del manto nevoso si è accorciata di oltre un mese. Questo quanto emerge dall’articolo appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Climate Change, frutto della collaborazione di un team di ricercatori dell’Università di Padova e dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna coordinato da Marco Carrer del Dipartimento Territorio e Sistemi AgroForestali di Padova.
«Abbiamo scoperto che un arbusto estremamente diffuso, il ginepro comune, quando si trova in alta quota ha un portamento strisciante sul terreno, ovvero cresce orizzontalmente molto vicino al suolo, ed è in grado di registrare nei suoi anelli di accrescimento la durata della copertura nevosa – dice Marco Carrer, ecologo forestale dell’Università di Padova e primo autore dello studio -. Infatti, essendo alto poche decine di centimetri, la sua stagione di crescita dipende fortemente da quanto precocemente riesce ad emergere dalla coltre bianca che lo ricopre». Incrociando le misure degli anelli di accrescimento del ginepro i ricercatori sono riusciti a ricostruire le condizioni di innevamento negli ultimi sei secoli. «Ciò ci ha permesso di comprendere che quello che stiamo vivendo negli ultimi anni è qualcosa che non si era mai presentato precedentemente», concludono i due ricercatori.