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 2023  gennaio 12 Giovedì calendario

La Germania giustizia le parole

Klimaterroristen è stata scelta come Unwort del 2022. Non è una parolaccia, ma letteralmente una non parola, un termine da deplorare. Non occorre tradurre, il tedesco a volte è simile all’italiano, più di quanto si sospetti. Alla giuria di Marburg sono giunte entro il 31 dicembre 1.476 proposte, con ben 497 termini diversi.
Terroristi climatici ha ottenuto 55 voti. Come si nota, non è un gran sondaggio, ma non importa. La Unwort viene scelta dal 1991. Al secondo posto arriva Sozialtourismus, ancora un termine da non dover tradurre, che aveva vinto nel 2013. Potrebbe essere usato da Salvini: si riferisce ai falsi profughi che giungono, non sfuggendo a guerre e persecuzioni, solo per sfruttare il sistema sociale del paese che li ospiterà. Era tornato a usarlo l’estate scorsa Friedrich Merz, il leader della Cdu, il partito di Angela Merkel, che si riferiva agli ucraini fuggiti dai missili russi. Merz si è scusato, senza cedere del tutto: alcuni, ha ribadito, vengono per farsi mantenere.
Klimaterroristen, spiega la giuria, accusa in modo scorretto gli attivisti che dimostrano per salvare il mondo paragonandoli a terroristi. Un termine usato dalla stampa e sospetto che (per una parte dei lettori) sia appropriato. I giovani di Ultima generazione gettano vernice (lavabile) sui capolavori esposti nei musei, o sul portone del Senato a Roma, bloccano anche strade provocando l’ira dei pendolari che non possono andare in ufficio, hanno tagliato l’innocente albero di Natale che ricordava la festa alla Porta di Brandeburgo, ma bloccando il ring, l’anello autostradale urbano, hanno fermato un’ambulanza con a bordo una signora in gravi condizioni, e occupando le piste all’aeroporto di Monaco hanno impedito l’atterraggio di un aereo del pronto intervento con a bordo un paziente che ovviamente doveva essere ricoverato al più presto. Quasi il 70% dei tedeschi non approva le loro azioni, e anche il partito dei Verdi ritiene che siano controproducenti.
La Unwort anno dopo anno ricorda il recente passato. All’inizio, fino al 1994, veniva scelta dai giurati, ma il sistema venne criticato come poco democratico, e si fece ricorso al voto allargato. La prima non parola, nel ’91, la Germania era stata appena riunificata, fu Ausländerfrei, liberi da stranieri. Quell’anno a Hoyerswerda si era scatenato un pogrom contro i lavoratori stranieri, in gran parte orientali, giunti in Germania Est prima ancora della caduta del Muro. L’anno seguente non si cambiò di molto: Ethnische Säuberung, pulizia etnica. E ancora nel ’93, Überfremdung, cioè troppi stranieri, in libera traduzione.
L’anno seguente, ecco Peanuts: Hilmar Kopper, allora capo della Deutsche Bank, aveva definito noccioline i 50 milioni di deutsche mark perduti in uno sbagliato investimento immobiliare. Nel ’97, Wohlstandmüll, letteralmente spazzatura del benessere, il termine usato da Helmut Maucher, manager della Nestlé, per definire quanti non hanno voglia o non sono capaci di lavorare. Nel ’99, Kollateralschaden, danni collaterali, la definizione della Nato per le vittime innocenti uccise per sbaglio in un’azione di guerra nel Kosovo.
Humankapital del 2004 si riferisce ai lavoratori come una componente della produzione. Simile, l’anno seguente Entlassungsproduktivität, i licenziamenti come mezzo per aumentare la produttività. Nel 2012, Opfer-Abo, cioè abbonamento al ruolo di vittime, riferito alle donne che sfruttano il loro ruolo di vittime degli uomini per ottenere risarcimenti o per vendicarsi di mariti e amanti. Lo aveva coniato un meteorologo televisivo accusato ingiustamente da un’amante tradita.
Nel 2014, Lügenpresse, stampa bugiarda, è rivolta a noi giornalisti: i tedeschi hanno sempre meno fiducia nei loro media. Il lettore ha sempre ragione? Nel 2020, appena ieri, si sceglie Corona-Diktatur, le misure anti-pandemia, mascherine, test e vaccini, sono armi di un regime mondiale. Nel ’21, il temine è inglese, Pushback, la politica di respingimento al confine per bloccare i migranti. Io avrei votato per la Unwort arrivata seconda: Sprachpolizei, polizia della lingua, i fanatici del politicamente corretto. Chissà quali non parole avremmo scelto noi italiani?