la Repubblica, 11 gennaio 2023
Intervista a Giordana Marengo
Qualcosa è cambiato? «Mi hanno fermata mentre portava a spasso la bulldog francese Stella: “Ma io ti conosco, ti ho visto”. Mi ha fatto un po’ impressione». Giordana Marengo, napoletana, diciannove anni, parla con la voce bassa, spiega che non è brava con le parole, ma non è vero, dice quello che pensa senza girarci intorno. Talento naturale, ha debuttato col ruolo di Giovanna nella serie Netflix La vita bugiarda degli adulti di Edoardo De Angelis, dal romanzo di Elena Ferrante, e sentiremo parlare di lei.
Capelli corti, occhi verdi intensi con un fondo di malinconia, regala verità all’adolescente inquieta e scontrosa, bollata dal giudizio del padre (Alessandro Preziosi): «Si sta facendo brutta come la zia». Eppure con quella zia Vittoria (una strepitosa Valeria Golino), cancellata dalle foto di famiglia, sguaiata e selvaggia, Giovanna scoprirà Napoli, quella che ignora dal Vomero, e capirà che i genitori non sono perfetti. Mentono.
Racconti qualcosa di sé.
«Papà è geometra, mamma lavora al Comune; i miei fratelli sì, sono artisti. Il più grande lavora nel cinema, mentre l’altro vive in camper, è un artista di strada. Fichissimo, è un giocoliere, suona, fa cose diverse».
Arriva da Napoli alta o dalla Napoli di zia Vittoria?
«Sono del Vomero, quindi conoscevo bene il quartiere da dove arriva Giovanna. Girando la serie ho scoperto tante cose belle, anche quelle che pensavo brutte si sono trasformate in belle. Non avevo mai vissuto Napoli in questo modo. Ho frequentato il Liceo delle Scienze umane. Dentro di me non credevo di saper recitare, è stata una scoperta fantastica».
Davvero è stata un’amica di sua madre a mandare il provino?
«Ho comprato il libro a mamma, la sua amica Melania lo legge e mi fa: “Giovanna ti somiglia”. È venuta a casa, ero truccata in modo strano, scatta una foto. Per lei ero bella.
Valeria Miranda, che curava il casting della serie, aveva messo l’annuncio su Facebook».
E il provino?
«Il provino me l’ha fatto sempre Melania, faceva la voce di zia Vittoria, la scena in cui busso alla porta: disastroso, era un video amatoriale. Mi diceva: “Fai la verticale”. Troppo imbarazzante.
Dopo un mese chiamano mia mamma, ero minorenne, mi accompagna. Per Edoardo De Angelis ero Giovanna».
Prima volta sul set: ha provato imbarazzo per qualcosa?
«Nessuno. Ero un poco preoccupata per la scena con Rosario (Adriano Pantaleo). A parte che lui mi ha messo a mio agio, Edoardo è stato delicato, non mi ha fatto neanche togliere la maglietta. Poi ho provato imbarazzo rivedendo la scena davanti ai miei».
Che rapporto ha col suo corpo?
«Non l’ho sempre amato. Specie quando ho preso peso, facevo sport, ginnastica artistica: notare che ilcorpo stava cambiando mi ha fatto sentire a disagio. Quando mi sono venute le mestruazioni è stato il periodo peggiore, non riuscivo neanche a farmi toccare».
Giovanna è un’adolescente
sensibile e ribelle: le somiglia?
«Forse ero peggio di lei, ero arrabbiatissima. Perché? Non lo so, sto ancora cercando di capire. C’è una fase di crescita in cui prendi coscienza, c’è tanto dolore intorno ate. Quando non lo provi cominci a farti domande. Siamo sempre vissuti in una casa bella. Quando ho iniziato a comprendere il dolore degli altri, sentivo che il mondo era cattivo».
Era intimorita all’idea di lavorare
con Valeria Golino?
«Sì, mia madre mi ripeteva: “Golino è un’attrice importante”. Poi mi sono trovata davanti un essere umano, mi ha abbracciato. Avevamo scene belle complicate, lei aveva molto da parlare, io molto da ascoltare. È stata difficile la scena del ballo, siamo scoordinate».
Avrà sentito parlare del MeToo: che ne pensa?
«Da sempre sono interessata alla questione femminista e alla problematica della violenza di genere e quindi seguo dall’inizio con attenzione la questione del movimento MeToo. Mi rendo conto che in questo, come in altri ambienti, molte persone ancora utilizzano il loro potere a proprio vantaggio, approfittando in particolar modo di chi cerca una possibilità o magari di chi vorrebbe avere una prima occasione. Fortunatamente, nella mia esperienza, mi sono sempre trovata a lavorare con persone speciali e con veri professionisti, e mai mi è capitato nulla del genere».
Rapporto con le bugie?
«Mi danno fastidio. Tendo a dire la verità, agli amici, a un ragazzo: se non voglio stare con lui, se lo amo.
Pensi com’è deludente vivere con chi pensavi ti volesse bene e non è così».
Sta già girando un’altra serie “Underbois” per Disney+. Il futuro è la recitazione?
«Sì. Prendo quello che la vita mi dà.
Adesso mi ha dato un altro ruolo e magari a settembre cercherò una scuola di recitazione».