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 2023  gennaio 11 Mercoledì calendario

«Non chiamateci più Farfalle»

Non chiamateci più Farfalle. Così suona l’appello di Alessia Maurelli, la capitana della squadra nazionale di ginnastica ritmica che ieri pomeriggio ha deciso di affidare ai social network la sua riflessione sullo scandalo che negli ultimi mesi ha coinvolto l’Accademia Internazionale di Desio e non solo. Maurelli ha condiviso sul suo profilo Instagram una farfalla blu con le ali spezzate. «L’era delle “Farfalle” nata giornalisticamente ad agosto del 2004, muore dopo 18 anni a novembre – scrive in un post condiviso con la compagna di squadra Martina Centofanti -. La rottura è dolorosa e irreversibile, dato soprattutto il peso insostenibile di un collegamento diretto e ormai mediaticamente inevitabile a violenze e abusi che non rispecchia il nostro stesso ideale di libertà. L’attuale e futura nazionale di ginnastica ritmica non si riconoscerà mai più con il soprannome Farfalle».
Ma possono essere le Farfalle a non decidere di non essere più Farfalle? Fuor di metafora, e pare proprio il caso di usare questo luogo comune, dal post e dai commenti si capisce bene che cosa pensa Maurelli delle denunce delle sue ex colleghe Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa. Contorta citazione dell’ideale di libertà a parte, è chiaro nelle sue risposte alle centinaia di commenti, per la gran parte di incoraggiamento, che riceve in poche ore. Maurelli e le Farfalle che non lo sono più difendono Maccarani, la loro allenatrice. Lei in un’intervista al Corriere della Sera ha negato ogni accusa, ogni parola fuori posto e dato delle invidiose che non ce l’hanno fatta a tutte le ragazze che hanno contestato, meglio messo sotto accusa, il suo metodo di allenamento. Denuncia che è arrivata prima alla procura federale, poi anche alla procura di Monza. Difendono Maccarani esattamente come fanno centinaia di altre allenatrici, che hanno lanciato anche una petizione su Change.org. Fuori dal palazzetto di Desio è pure comparso lo striscione “Maccarani, passato, presente e futuro”. C’è un pezzo di ritmica che nonostante le denunce – e nonostante forse anche le sentenze, qualora ci dovessero essere – sta con lei. Lei, la più brava, l’unica e insostituibile. E poi nel post di Maurelli c’è il tentativo, un poco ingenuo, di buttare la palla nel campo dei cosiddetti media. Non una parola sulle o per le ex compagne, sulle centinaia di denunce raccolte da Change the Game in tutta Italia, tra le bimbe che guardano alle Farfalle come a delle creature straordinarie, sogno irraggiungibile e per poco. Per le altre, nulla. Per sé, l’oblio e pure l’immediata rivincita. —