La Stampa, 11 gennaio 2023
Rave in autostrada
Siccome questi del governo mi sono molto simpatici, mi prendo la licenza di dargli un consiglio. Parlo della scazzottata in autostrada fra tifosi del Napoli e tifosi della Roma, con il conseguente blocco del traffico (tredici chilometri di coda). Matteo Salvini ha dedicato all’evento uno dei suoi erculei tweet: Daspo a vita! Il Daspo, per chi non lo sapesse, è la misura con cui si impedisce ai tifosi violenti di andare allo stadio. Però io non ho capito bene: se si picchiano all’autogrill, perché impedirgli di andare allo stadio dovrebbe essere risolutivo? Vabbè, sono le mie solite obiezioni fighette. Ma poi proprio un provvedimento di Salvini, quand’era ministro dell’Interno, aveva fissato a dieci anni la durata massima di un Daspo. Stabilire che il Daspo possa durare al massimo dieci anni e poi invocare un Daspo a vita mi sembra una roba da trastulloni, proprio un po’ alla Salvini. Lo dico con affetto, eh. E mi accosto con tenerezza anche al ministro Piantedosi, e alla sua ingiunzione di applicare al caso il massimo della severità. Poi in arresto di teppisti ne sono rimasti soltanto due: la cosa è grave ma mica come imbrattare il muro del Senato. Poi certo, ci saranno i processi e vedremo, ma gente così energica, così risoluta come quella applicata al governo avrebbe preferito prendere questi soggetti per la collottola e fargli vedere quale aria tira. E qui mi è venuta l’idea e oserei definirla geniale. Ma, caro Salvini e caro Piantedosi, non potremmo sostenere di avere sentito questi tifosi, mentre se le davano di santa ragione, canticchiare della musica techno, e dire che in realtà era un rave party?