il Fatto Quotidiano, 10 gennaio 2023
La faida tra i fratelli Rocca inguaia il centrodestra
Nella destra che naviga a vele spiegate verso la vittoria nel Lazio, l’unica vera opposizione è di stampo familiare. Mentre a sinistra si dividono, il candidato meloniano Francesco Rocca deve guardarsi le spalle in casa: ad attaccarlo pubblicamente è suo fratello Alessandro, su Facebook, con una serie di allusioni crude, quasi crudeli, sulle loro vicende personali e su quelle della famiglia.
La storia dei Rocca affonda le radici nella Ostia di fine anni 80, quella dell’epidemia di eroina resa eterna dalla cinepresa di Claudio Caligari in Amore Tossico. La macchia biografica del candidato, voluto personalmente da Giorgia Meloni, risale a quel periodo e quel contesto: nel 1986, poco più che maggiorenne, Francesco Rocca fu condannato a tre anni e due mesi di reclusione e 7 milioni di lire di multa per spaccio di eroina, coinvolto negli affari di un clan di nigeriani. Un episodio che l’ex presidente della Croce Rossa non nega, ma trasforma in una prova d’umanità e motivo di empatia: “Non posso e non voglio nascondere il mio passato – ha detto in un’intervista alla Stampa –. Ma sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità”. In quel periodo – spiega Rocca – la madre si era ammalata di cancro (sarebbe morta di lì a pochi mesi) e lui avrebbe attraversato una fase di dipendenza dall’eroina. Una debolezza, ha detto, provocata anche dal contesto: “Vivevo a Ostia, che non è proprio un ambiente tranquillo, e sono finito in un giro di amicizie sbagliate. Ma ho fatto il conto con la giustizia: mi sono fatto un anno agli arresti domiciliari e ho iniziato un proficuo percorso di recupero”.
È proprio per questa intervista che si è aperta la clamorosa faida familiare con il fratello minore Alessandro, volontario anche lui nella Croce Rossa, personaggio molto conosciuto a Ostia e sulle spiagge del lido romano, dove lavora come marinaio di salvataggio. Per Alessandro, Francesco è un bugiardo: “Non si possono scaricare sulla malattia e la morte di nostra madre le proprie debolezze e insufficienze. Questo non onora i ragazzi di Acca Larentia, non onora Fratelli d’Italia”, ha scritto su Facebook (dove non nasconde le simpatie post fasciste e un’appartenenza alla stessa destra radicale dove ha militato il fratello Francesco da giovane).
Nei suoi post Alessandro insiste, diventa sempre più polemico e allusivo: “Mi sento coinvolto e offeso da quanto dichiarato da Francesco. Lui non si è mai drogato. Ricordo bene dove mi ha portato il giorno che nostra madre è morta. Ricordo bene con chi era in affari. Ricordo bene e non accetto che si nasconda dietro la morte di mia madre. È uguale al padre”.
Quando risponde al Fatto, Alessandro Rocca conferma tutto, ognuna delle accuse, ma non vuole entrare nello specifico: “Io sono davvero offeso, mi ha ferito leggere come ha usato il nome di mia madre. E non mi è piaciuto nemmeno come ha usato quello di Ostia, cosa c’entra con quello che ha fatto? Perché sporca la reputazione della nostra città?”.
Alessandro però non vuole chiarire i loro rapporti, contestualizzare le “bugie” di cui accusa Francesco: “Io sto aspettando che si scusi. Spero che si sbrighi, lo faccia in fretta. Oggi non voglio ancora parlare nei dettagli del nostro rapporto, aspetto che lo faccia lui e dica la verità. Altrimenti nei prossimi giorni perlerò io”.
Il candidato del centrodestra ha preso le distanze dal fratello e si è rifiutato di commentare le sue parole; ha riferito che la sua famiglia non ha più rapporti con Alessandro da tanti anni e si è detto “addolorato” dal fatto che stia esponendo in pubblico “la sua fragilità”.
Considerazioni che fanno scappare una risata amara al fratello minore: “Davvero dice che non abbiamo più rapporti? Risponderò anche su questo. Sostiene che per ferirlo vengono tirate fuori situazioni di 36 anni fa, ma lui si rende conto di quanto ha ferito gli altri con le sue parole?”. Poi ancora una promessa minacciosa: “Sul nostro rapporto me ne uscirò più avanti”. Anche su Facebook ha scritto allusivamente “stay tuned”, restate collegati. Il romanzo dei fratelli Rocca non è ancora finito.