la Repubblica, 9 gennaio 2023
Fioretta Mari è stata molestata trenta volte
In oltre cinquant’anni di carriera ha da raccontarne «cose inenarrabili», Fioretta Mari. All’indomani delle storie di abusi subiti da diverse artiste e del racconto dei processi in atto per molestie raccontati da Repubblica,rivela le aggressioni e iricatti che ha subito nel corso della sua lunga attività come attrice. La “bambina prodigio” dello spettacolo italiano, come descritta da alcuni biografi, è nata a Firenze nel 1942 e ha recitato con i nomi più noti del teatro e del cinema. Oggi recita ancora e insegna alla scuola di Simona Izzo e al Lee Strasberg Institute di New York, ma molti la ricordano come la acting coach del programmaAmici di Maria De Filippi.
È mai stata molestata?
«Oltre trenta volte: hanno tentato di portarmi a letto nei modi più spaventosi. A volte tutto fila liscio e poi all’improvviso ti saltano addosso e ti trovi ad augurarti di invecchiare perché ti lascino in pace».
Sono state situazioni molto difficili...
«Ricordo con orrore quando il marito di un’amica mi ha assalita nella loro villa in Sicilia. Stavamo per fare il bagno quando mi chiese se volevo vedere una foto, dentro casa. Gli dissi di sì: mi ha aggredita con la mia amica che nuotava a pochi metri. Gli ho chiesto se non si vergognasse».
Era un collega?
«Un importantissimo organizzatore di spettacoli».
Ha avuto paura?
«No, ho avuto paura quando un noto regista con cui lavoravo, che oggi non c’è più, mi ha seguita in bagno e ha chiuso la porta a chiave mentre in casa c’era un evento di famiglia. Non avevo via d’uscita e non potevo urlare perché oltre la parete c’erano bambini. Se lo avessi pregato dinon toccarmi sarebbe diventato ancora più cattivo, perché è così che ragionano i predatori. Allora gli ho detto una cosa violentissima e si è spaventato.
L’indomani mi ha estromessa dalla fiction con una scusa surreale. Avevo il contratto per 11 episodi e ne feci uno. Ma mi pagarono per intero».
Non c’è più, perché non fare il suo nome?
«Non è il solo predatore a essere morto. Anzi, l’unico vivo ha una bella età. Ma non ha senso distruggere oggi figure che nel frattempo hanno fatto la storia diRaieMediaset».
Perché non denunciò allora?
«Non ero la guerriera che sono oggi, avrebbe significato non lavorare più e minacciare la carriera di mio zio (Turi Ferrondr ),che era amico di tutti loro.
Senza denunce mi hanno comunque tolto moltissime parti, alcune cucite su di me».
Parti scritte per lei?
«In una trasmissione avevo il personaggio di una toscana con il mio temperamento. Arrivo nell’ufficio del regista ed era da solo. Mentre parliamo si alza, viene alle mie spalle e inizia a toccarmi. Io penso “Oddio eccoci”. Sono andata via, ho avutola parte? No. La stessa cosa a Siracusa: avevo il contratto per due stagioni, ne feci solo una perché ho rifiutato il produttore, sempre molto famoso, quando mi è saltato addosso».
Pensava che lei fosse disponibile?
«Lo danno per scontato. Inoltre io non ero di quelle timidine e rimanevano ancora più di sasso quando li allontanavo. La cosa grave è che invece di prenderla a ridere stracciano i contratti».
I predatori sono ovunque...
«Per questo prego le giovani di non restare mai da sole con questi uomini e di andare ai provini sempre con amiche o amici».
Nessuna nota positiva?
«Posso parlare benissimo di Manfredi, Albertazzi, Lionello, Solenghi.
Baudo è l’uomo più per bene che abbia conosciuto, come Tognazzi: il primo giorno di prove deL’Avaro mi disse “mi piace la donna con un bel di dietro, per cui tu mi piaci”. Risposi che ero sposata, “sarai la mia migliore amica”, tagliò.
Al teatro devo tanto anche alla Tv: gli anni con Maria De Filippi sono stati i più belli».
Una donna al comando rompe gli schemi di potere maschile?
«Certo che sì. Sono stati anni puliti: lei si circonda solo di eccellenze. Invece siamo circondati damediocrità. E sono loro ad alimentare il sistema predatorio costruito sulle avance sessuali.
Potrei fare decine di nomi di colleghe ma mi denuncerebbero».