Il Messaggero, 9 gennaio 2023
L’identikit del super-prof
In arrivo il docente tutor nelle scuole: un insegnante speciale, che accompagni gli studenti nel loro percorso e sostenga anche i genitori. Nella scuola esiste infatti un serio problema di orientamento, tanto che per gli studenti la scelta delle superiori e dell’università diventa sempre più un’incognita che causa dispersione scolastica. Non a caso la riforma dell’orientamento è prevista anche dal Pnrr. E il docente tutor si inserisce proprio in questa nuova formula: ce ne sarà almeno uno per classe nelle scuole medie e superiori, ma se necessario anche più di uno, e sarà individuato dalla scuola tra i docenti già presenti.IL PROFILONon sarà di livello superiore rispetto agli altri, ma farà da collante nel team di lavoro tra insegnanti e rispetto al dialogo con le famiglie. Oltre alla conoscenza delle sue materie, quindi, dovrà essere formato anche su competenze pedagogiche e psicologiche. Avrà il compito delicatissimo di aiutare gli alunni a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio personale, vale a dire il percorso scolastico. Il tutor avrà ovviamente maggiori impegni e per questo sarà retribuito di più. Per dare ai tutor gli strumenti utili per i loro compiti, sono previste iniziative formative specifiche. Anche per tutti gli altri docenti, comunque, sarà necessario potenziare la preparazione sull’orientamento: gli insegnanti saranno formati su questo ambito già a partire dal loro anno di prova e continueranno ad aggiornarsi durante l’intera carriera. I compiti del docente tutor sono stati chiariti dalle linee guida del ministro Valditara, in cui vengono introdotte anche le azioni sull’orientamento: dal prossimo anno, per le medie e il biennio delle superiori, 30 ore l’anno anche extra curriculari. Per l’ultimo triennio delle superiori, invece, le 30 ore dovranno essere curriculari. Si tratta di ore che le scuole potranno gestire in modo flessibile. Ogni modulo di orientamento di almeno 30 ore prevede apprendimenti personalizzati, che vengono registrati nel portfolio digitale dello studente che, con l’aiuto del tutor, accompagna i ragazzi e le loro famiglie nell’individuazione dei maggiori punti di forza dell’alunno evidenziandone le competenze digitali e esperienze acquisite.