la Repubblica, 8 gennaio 2023
Questo pazzo pazzo mondo
Le scritte No Vax sui muri del cimitero di Bergamo sono così idiote che non meritano indignazione. Semmai, preoccupazione per lo stato psichico di chi le ha tracciate, dando forma cubitale alla scrittura paranoica di tanti siti social. Sempre più spesso, di fronte a certe forme di pensiero e di azione, mi capita di pensare “questo è matto” laddove avrei tentato, fino a pochi anni fa, una definizione politica. Se per esempio leggete sul Venerdì l’intervista di Riccardo Staglianò alla ex moglie di Stewart Rhodes, ideologo dell’assalto al Campidoglio, farete un’immersione, non gradevole, nella pazzia nociva di un uomo nocivo. Non un “normale” fascista americano, qualcosa di più e di nuovo. Il frutto di un deragliamento psichico che lo accomuna, per giunta, a centinaia di migliaia di suoi seguaci e compagni di sventura. Quando la stessa ex moglie (che con lui ha messo al mondo sei figli…) lo definisce «uno stronzo», si ha un attimo di sollievo: è come ritrovarsi alle prese con categorie note, rozze ma a tutti abbastanza familiari. In fondo rassicuranti. Sarebbe bello che fosse semplicemente così. Ma così, temo, non è.
L’analisi della follia non è meno impervia dell’analisi politica, o sociologica. Ma per capire dove vanno a parare la politica e la società, è altrettanto importante. Ben al di là del singolo caso: non sono certo “singoli casi” ad avere assaltato il Campidoglio con l’idea di impiccare qualche deputato. Nemmeno le centinaia di migliaia di fan di Qanon sono “singoli casi”. Senza tenere conto della follia sarà sempre più difficile capire molte cose grandi e piccole – tra queste ultime, le scritte sul cimitero di Bergamo.