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 2023  gennaio 06 Venerdì calendario

Grilli a tavola anche in Italia

Il grillo irrompe sulla scena politica italiana. E no, stavolta non si tratta di Beppe, l’istrionico fondatore del Movimento 5 stelle. Ma del più comune insetto. Che dal 24 gennaio prossimo potrà sbarcare, sotto forma di farina e dunque anche crackers, grissini, biscotti e pane sugli scaffali dei supermercati di tutta Europa. Anche in Italia. È l’effetto del (già contestatissimo) regolamento adottato due giorni fa dall’Ue, dopo il via libera dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Che ha sancito come la «polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico)», se ingerita, non rechi danno per la salute, salvo provocare eventuali reazioni allergiche in chi soffre di allergia ai prodotti a base di crostacei. Dunque, è commestibile.
La notizia, inevitabilmente, ha finito per sollevare un’ondata di dubbi e polemiche. Da Coldiretti a Filiera Italia («mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico ha commentato il consigliere delegato Luigi Scordamaglia ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra»), fino ai partiti della maggioranza. Sale sulle barricate la Lega: «Polvere di grillo? No, grazie twitta il vicepremier e segretario del Carroccio Matteo Salvini Se qualcuno in Europa ha piacere a mangiare insetti faccia pure, per i miei figli preferisco i sapori e i profumi della nostra terra e li difendo». Dura anche Fratelli d’Italia, con la vicepresidente della commissione Agricoltura Maria Cristina Caretta che parla di un «disegno volto a distruggere le nostre tradizioni alimentari, l’eccellenza della dieta mediterranea e del Made in Italy». Il dossier è finito anche sul tavolo del governo, e in particolare del ministero dell’Agricoltura e sovranità alimentare guidato da Francesco Lollobrigida. Ma l’orientamento del governo, almeno per il momento, non pare quello di suonare la carica contro l’invasione degli insetti sulle tavole degli italiani. Il perché lo spiega il sottosegretario Patrizio La Pietra di FdI. Che premette: «Di certo non incentiveremo in alcun modo l’uso di questo tipo di alimenti, con cui non siamo d’accordo. Ma aggiunge chi vorrà mangiarseli sarà libero di farlo». Tradotto: un conto è imporre obblighi di qualunque tipo all’utilizzo alimentare degli insetti, «contro cui saremmo i primi a metterci di traverso», spiega La Pietra, contrario pure a ogni genere di raccomandazioni come quelle arrivate dalla Fao (che aveva indicato nel consumo di insetti una scelta virtuosa in un’ottica di sostenibilità ambientale). Un altro è introdurre una possibilità, che sono convinti al ministero non potrà danneggiare in alcun modo la filiera agroalimentare del Belpaese. Da una parte perché è la previsione è difficile immaginare gli italiani a fare la coda al supermercato per acquistare la polvere di grillo. Dall’altra perché quel tipo di farina difficilmente potrà entrare in concorrenza con quella tradizionale per fare ad esempio la pizza.
ATTENZIONE ALLE ETICHETTE
Tutto il contrario, insomma, di quanto secondo l’esecutivo potrebbe avvenire se al banco del supermercato arrivasse (ad esempio) la carne sintetica, quella cioè prodotta in laboratorio a partire da cellule animali. «Finché saremo al governo ha tracciato la linea rossa Lollobrigida nelle scorse settimane nessun cibo creato in laboratorio arriverà sulle tavole degli italiani». Sui grilli, per adesso, le posizioni sono più morbide: «Chi vuole introdurre nella propria alimentazione gli insetti lo faccia apre ad esempio il sottosegretario leghista all’Agricoltura Luigi D’Eramo noi continuiamo a preferire i prodotti dei nostri territori, che hanno reso l’Italia uno dei Paesi con l’agricoltura più sostenibile al mondo». Ciò su cui in ogni caso il ministero intende vigilare «con la massima attenzione», assicura La Pietra, è che i prodotti che contengono insetti siano ben distinguibili da tutti gli altri A cominciare dall’etichettatura, che dovrà riportare chiaramente e in caratteri grandi il fatto che quei biscotti, crackers o grissini siano realizzati con polvere di grillo. «Non possiamo permettere che l’etichetta inganni il consumatore, su questo la nostra attenzione sarà massima assicura il sottosegretario E siamo pronti a prendere provvedimenti se così non sarà. Garantito questo, ognuno è libero di mangiare quello che vuole».